Una Mattinata Insieme

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[Niccoló]

Mi svegliai agitato da un incubo.Aprii gli occhi e vidi una pentola con l'acqua e dei stracci dentro di essa. Poi guardai Adele che dormiva a terra affianco al mio letto. Mi alzai e la presi in braccio per posarla piano sul letto e mi sdraiai anch'io per riaddormentarmi di nuovo guardando la sua faccia da bambina che dormiva tranquillamente. Ma come avevo potuto sgridargli in quel modo? Sembrava cosi fragile ,era così innocente...Appena i miei occhi si chiusero sentii una sveglia suonare dalla stanza di Adele. Si erano fatte le 06:00am.Andai in camera sua e spensi la sveglia, per poi andare in cucina e preparare la colazione. Dopo un po' andai a svegliare Adele..
Dormiva come un angelo che quasi mi dispiaceva disturbarle il sonno,poi aveva passato quasi tutta la notte a terra a occuparsi di me,ma doveva andare a lezione e sapevo che lei ci teneva molto allo studio.

-Adele..-la chiamai piano spostandogli dei riccioli che gli coprivano il faccino.
Ma lei non rispose. Così tentai di nuovo.
-Ehi Adele..

Lei si mosse.Iniziò a stiracchiarsi.

-Ancora cinque minuti mammi-disse lei assonata..

Iniziai a ridere.-Dai svegliati se non vuoi fare tardi-gli dissi iniziando a solleticarla..

-Okaayyy okayyyy mi alzooo però smettilaaa per favoooorre bastaaaa-disse supplicandomi e piangendo dal ridere. La lasciai andare lei si alzo e si mise seduta sul letto.Si calmo dalle risate e poi mi guarda cambiando espressione. Diventò subito seria.

-Vedo che sei più in forma oggi-disse alzandosi dal letto.Vide l'ora e incominciò ad agitarsi.
-oh no è tardi non ti ho ancora preparato la colazione...-

-L'ho preparata io -la interruppi

-Ma..è il mio lavoro..-disse abbassando la testa.

-Non ti preoccupare -dissi alzandogli la faccia.

Andammo tutti e due in cucina.

-Ho preparato le brioche che ti piacciono tanto,e li ho riempiti pieniiii di ciocciolata.E poi guarda cosa c'è qui-dissi mostrandogli un piatto pieno di fragole.

Lei sorrise e si mise seduta a tavolo.
Iniziammo a mangiare e lei quasi si stava addormentando seduta.
Presi un po' di cioccolato col dito e la sporcai sul naso.

-Ehi non cercare la guerra che va a finire male però-disse pulendosi con un tovagliolo.

-Ah si?!- la provocai io sporcandogli la guancia.

Rimase a bocca aperta facendo finta di essere stupita dal mio gesto. Poi prese un bel po' di cioccolato e me la spalmò in tutta la fronte.

-Ti avevo avvertito-disse ridendo sodisfatta e mordendo un pancake.
-Ohh tu non hai idea in che guaio ti sei cacciata !-La minacciai io.

-No no ti supplico basta cosi,sennò Dopo devo farmi la doccia e non ho più tempo..-disse ridendo e tenendomi il braccio.

-Ok ma non pensare che finisce qua , avrò la mia vendetta-gli dissi prendendo con due dita una delle sue morbide guanciotte tirandola leggermente.

Lei arrossi subito e abbasso lo sguardo. Quanto amavo vederla cosi,diventava rossa fuoco.
Poi sospirai e iniziai a parlare.

-Comunque Adele..mi volevo scusare per l'altra sera..-. Lei non parlò.
-Devi sapere che sono dannatamente ipocondriaco,e mi sento male anche per una leggera febbre,quindi scusami se ho reagito così..-

-No,scusami tu avevi ragione,tu stavi male io non dovevo ridere . Non era il momento.-disse lei con sguardo triste.

-E volevo anche ringraziarti per quello che avevi fatto ieri sera per me...sei stata dolcissima ad occuparti di me...- gli dissi alzandole il viso.
Mi sorrise mordendosi il labbro -Non fa nulla. Poi è il mio lavoro aiutarti-disse lei.

A quella frase ci rimasi un po' male.Mi fece pensare che si fosse preso cura di me perché si era sentita obbligata dal lavoro..Ma poi scacciai via questi pensieri,si vedeva che i fondo lei ci teneva a me.
Si alzò e andò a prepararsi. Scendemmo tutti e due al parcheggio.

-Te posso accompagnà pure oggi?. Gli chiesi invitandola a salire.

-Hm perché no,vedo che ti piace essere assalito dalle universitarie-disse facendomi l'occhiolino e salendo in auto.

-Non centra , ormai sono abituato ,è la fama -dissi per poi chiudere la portiera e salire anch'io.

Dopo qualche minuto di silenzio decisi di rompere il giaccio.

-Parlami un po' di te Adele..della tua famiglia..- gli chiesi tenendo lo sguardo fisso sulla strada.

-Beh la mia famiglia vive in Albania,o meglio mia madre e mia sorella e poi tutti i parenti..mio padre vive a Torino.Le mie origini sono Albanesi , ma sono venuta qua per studiare , perché vedevo molte più possibilità per il mio futuro..Studio psicologia,sono al primo anno..-

-Sei Albanese?! Ma va-dissi io incredulo.-E ci vedevo qalcosa di strano in te hahaha-

Lei mi guardò seria -E beh? Cosa c'è di male?!-

-Ehi signorina non fraintendermi non ho detto che c'è qualcosa di male ,ma semplicemente vedevo qualcosa di diverso ma non capivo cos'era.- gli dissi sorridendogli.

-Ma quindi tu con chi stavi,prima di venire a lavorare da me-chiesi interessato.

-Vivevo da sola,in un piccolo appartamento proprio davanti al Colosseo. Amavo alla follia quel appartamento , c'era un balconcino dove si vedeva un panorama bellissimo,passavo le mie giornate là- raccontava lei con gli occhi che gli brillavano.

-Vivevi da sola? Un gesto proprio coraggioso per una ragazza venire dal così lontano , in un altro stato , in un altra città lasciare tutti e tutto ,stare da sola..-

-Beh all'inizio e stato un po' difficile,dormivo con l'ansia la notte ,se sentivo qualche rumore strano non chiudevo proprio occhio,e poi ho sempre una paura di sbagliare le strade e perdermi ,infatti il mio miglior amico è il navigatore..-disse ridendo.

Dopo qualche minuto di chiacchiere arrivammo all'università. Lei scese.

-Buona giornata Adele..- la salutai e me ne andai per incontrarmi con Adriano.

SPAZIO AUTRICE

Ecco anche il 15-esimo capitol fuori ❤️spero vi piaccia , l'ultimo capitolo vi è piaciuto e mi fa davvero piacere ♥️♥️

COLPA DELLE FAVOLE 💔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora