La legge è uguale per tutti

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Qualche giorno dopo...

Adele da qualche giorno aveva iniziato a lavorare in un piccolo bar, aveva appena finito il suo turno di lavoro, erano le otto di sera e fuori era già buio. Mise apposto le sue ultime cose salutò il proprietario e uscì per andare a casa.

Dopo pochi chilometri sentì qualcosa che non andava, si sentiva osservata e seguita.. cercava di capire se c'era qualcuno dietro di lei ma non vedeva nessuno.

Tirò fuori il telefono e chiamò Marco.
Marco era venuto a vivere da Adele dopo aver saputo di quello che era successo,giustamente voleva aiutare la sua ragazza e starle vicino.

Lo chiamava ma lui non rispose così infilò di nuovo il telefono in borsa e accelerò il passo.

Dopo pochi secondi però, vide una macchina dai vetri neri che andava piano dietro di lei. Adele presa dal panico iniziò a correre, e la macchina accelerò per poi sorpassarla e bloccargli la strada.

Adele rimase bloccata.

-ADRIANO! Cazzo mi hai fatto spaventare- esclamò quando vide la testa del ragazzo spuntare dal finestrino.

-Ma stai bene? Ti ho visto e sembrava che ti stesse inseguendo qualcuno, sembravi spaventata- disse Adriano con tono preoccupato.

- In effetti eri tu che mi inseguivi- disse ormai sollevata ridendo -Mi hai fatto prendere un colpo- aggiunse poi.

- Scusami- rise Adriano- ti serve un passaggio?- chiese poi gentilmente, Adele annuì con la testa ed entrò.

-Ma da dove stavi tornando?- chiese curioso Adriano mentre guidava.

-Dal lavoro- rispose semplicemente Adele.

-Ah bene, vedo che hai trovato lavoro , sono contento per te-

Grazie, tu come stai?Tutto bene?- chiese Adele.

-Bene grazie- rispose Adri, notò poi che Adele si stava mordendo il labbro ,come se stesse esitando di parlare. Poi capì e sorrise.

-Anche Niccoló sta bene, come al solito si mette sempre nei guai ma sta bene- disse poi e Adele cercò di nascondere il suo sorriso - Giro qua?- chiese poi Adriano e Adele annuì per poi dargli le indicazioni della strada verso casa sua.

-Del resto tutto bene?- chiese Adriano per evitare che si creasse un silenzio imbarazzante.

-Potrebbe andare meglio- disse Adele sorridendo piano.

-Perché? Cos'è successo?- chiese interessato Adriano.

-È da pochi giorni che sono uscita dall'ospedale, mi sono operata dall'appendicite, sono stata all'ospedale un mese intero, non ce la facevo proprio, per di più mio padre è scomparso, non ho notizie da lui ormai da settimane...-

-Oddio,mi dispiace tanto- disse Adriano con un espressione triste.

-E la ciliegina sulla torta...- sorrise amaramente Adele - Tra 1 settimana devo andare in tribunale, sono stata denunciata dalla madre della ragazza che sta in coma per colpa mia- disse Adele quasi a voce bassa.

Si vergognava di questa cosa, si vergognava a dirlo, si vergognava ogni volta che pensava alle promesse fatte, aveva voluto rendere fiere le persone a cui voleva bene, e invece ora poteva finire in galera.

Adriano non sapeva cosa dire, gli diede solo una pacca sulla spalla e poi si fermò -Andrà tutto bene, buona fortuna Adele- disse Adriano amorevolmente, prima che la ragazza scendesse e se ne andasse.

1 settimana dopo...

Quella notte Adele non aveva dormito per niente, era il "grande" giorno. Inutile dire che tremava come una foglia.

COLPA DELLE FAVOLE 💔Donde viven las historias. Descúbrelo ahora