Prologo: Il Doppio Nero-le origini (parte 1)

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Yokohama, quartier generale della Port Mafia 2:00 am

Chuuya si risvegliò nella sua stanza piuttosto intontito. Non c'era muscolo che non gli facesse male e lentamente iniziò a ricordare cosa fosse successo.
Si alzò dal letto con calma e andò in cucina a prendere una bottiglia di vino leggermente invecchiato, niente di troppo raffinato ma nemmeno troppo scadente. Si versò un calice abbondante di Rosso di Montalcino.
Si sedette sulla penisola e iniziò a bere lentamente. Quello era il suo angolo di paradiso, calma, solitudine e un buon vino rosso.
Chiuse gli occhi in pace con se stesso e lasció che i ricordi lo investissero. Com'era finito nella Port mafia, quando aveva giurato a se stesso di ucciderne tutti i membri? Perché lavorava con Dazai? E perché la cosa gli piaceva dannatamente tanto?

Sette anni prima

Yokohama, quartier generale della Port Mafia, 2:38 pm

"Perché stai mischiando un farmaco per l'ipertensione con uno per l'ipotensione?" Mori rivolse il suo sguardo ad un Dazai a malapena quindicenne "Perché speravo che facendolo sarei morto senza soffrire".
Il boss sospirò "Dazai, non posso farti morire così, sei un testimone delle volontà del vecchio boss che, beh, ho ucciso" "Ha commesso un errore di giudizio, sì, è stato intelligente scegliere come testimone uno con una storia di suicidi alle spalle ma eccomi qui, un anno dopo, vivo e vegeto" "no Dazai, non ho commesso errori, abbiamo compiuto la nostra missione" "una missione non è compiuta finché tutti quelli che ne sono coinvolti sono stati messi a tacere. A tal fine ero un complice perfetto. Anche se mi fossi suicidato per un qualche motivo sconosciuto, dopo che lei fosse diventato boss grazie alla mia testimonianza, nessuno avrebbe sospettato niente" Mori fece un ghigno, era tipico per lui sfruttare le peculiarità delle persone a proprio vantaggio "se avessi voluto metterti a tacere l'avrei fatto molto tempo fa. Mi ricordi qualcuno che conosco, ma se proprio ci tieni posso prepararti una medicina per andartene nel modo più confortevole possibile" "davvero?" "In cambio però ti chiedo di svolgere una veloce indagine. Niente di pericoloso. Credo che tu conosca la città di Suribachi, una parte del distretto di Yokohama dove abitano gli stranieri.
Beh, gira voce che sia apparso un certo individuo in quella zona. Voglio che indaghi su questa diceria." Mori prese poi dal cassetto un foglio argentato "questa è una delega da parte delle autorità, viene chiamata Oracolo d'Argento. Mostralo a qualunque membro della Port Mafia e lui farà ciò che chiederai." "Chi è il soggetto dell'indagine?" "Priva ad indovinare" Dazai sospirò "È una voce che fa danno anche solo diffondendosi...ho capito. Dunque è così. È riapparso il boss precedente, non è vero?" "Esatto Dazai. Alcuni esseri umani non dovrebbero tornare dalla tomba" "Mi promette che preparerà quella medicina?" "Questo è il tuo primo incarico, benvenuto nella Port Mafia" Dazai fece per uscire ma sì fermò "chi le ricordo?" "Me stesso" il moro sgranò leggermente gli occhi "lei?" "Dazai, lascia che ti faccia una domanda, perché vuoi morire?" "Beh, Boss, per rispondere devo fargliene una io; lei pensa che vivere abbia un qualche valore?"

Yokohama, Suribachi, 3.46 pm

"L'insediamento degli stranieri a Yokohama, una volta qui ci fu un'enorme esplosione, nel cratere formatosi di conseguenza, la gente, iniziò a costruirci una città vera e propria: Suribachi" Dazai mugugnò colpito dalle parole del vecchio Hirotsu, o almeno così sembrava, era sì stupito ma per altro "quindi all'estero si suicidano versandosi metallo fuso in gola, ma si ritrovano con gli organi che iniziano a liquefarsi quando sono ancora vivi...Bleah! Menomale che non l'ho mai provato. Tu lo sapevi...emh..." "Hirotsu. Terrò presente questa pratica" il vecchio guardò Dazai per un attimo e pensò 'questo ragazzo era con Mori nel momento in cui il boss precedente morì, non devo sottovalutarlo' "Signorino Dazai, deve sapere che questa è una cima di conflitti, la pregherei di fare attenzione" "Una zona di conflitti dici?" "Al momento la Port Mafia ha tre organizzazioni nemiche: una è la Takasekai, una la GSS e l'ultima é un'armata complementare composta unicamente da ragazzi, le Pecore." Il cellulare di Dazai squillò "oh, è Mori. Pronto? Sí...ho scoperto un sacco di cose...tipo? Beh, tipo che il vecchio boss è tornato dagli inferi... sì, farò un rapporto dettagliato quando torne..." Non fece a tempo a finire la frase che un violento colpo lo sbatté al muro.
Quando la vista si rischiarò vide davanti a sé un giovane, pressappoco della sua età, aveva i capelli rossastri e ondulati che gli contornavano il viso pallido e i grandi occhi celesti. Egli sorrideva, anzi, rideva di Dazai mentre gli teneva un piede poggiato sullo sterno per non farlo alzare "ma guarda, un ragazzino, la Port Mafia dev'essere davvero disperata." Dazai lo guardò fisso negli occhi "io odio il dolore, ti avverto" il rosso inarcò un sopracciglio ma continuò "allora hai due possibilità. O muori ora o muori dopo avermi dato le informazioni che cerco" "allora uccidimi adesso, ti sarei grato se lo facessi nel modo più confortevole possibile" "cosa sei? Un aspirante suicida moccioso? Mh?" Dazai gli rispose a tono "Guarda che sei anche tu un moccioso" "tu lo sei, non io...allora, perché non mi parli di questo Arahabaki su cui state ficcanasando?" "Arahabaki eh? Capisco... Arahabaki..." "Lo consoci?" "No, mai sentito nominare" in tutta risposta Dazai si meritò un calcio in pieno viso "chi mette piede nel territorio delle Pecore deve aspettarsi violente ritorsioni...capisco, quindi tu sei Chuuya Nakahara, il re delle Pecore, il manipolatore di gravità" borbottò Dazai "zitto, io non sono un re, ho solo un asso nella manica" "capisco...sei solo un bambino presuntuoso e troppo sicuro di sé, il genere di persona che io odio di più" "e io odio più di tutti gli stronzetti come te che trattano gli altri come dei cretini" "basta così" intervenne Hirotsu, si stava togliendo i guanti bianchi, segno che avrebbe intrapreso una lotta "credi di farmi paura vecchiaccio? Sai chi sono io?" "Certo, sei il Re delle Pecore" "no cretino, ho detto che ho soltanto un asso nella manica" "è il tuo asso nella manica è il tuo potere non è vero?" Chuuya fece un sorriso e Dazai parlò "questo ragazzino controlla la gravità di tutto ciò che tocca" "capisco Dazai" detto ciò i due iniziarono una furiosa lotta, anche il moro intervenne annullando il potere del Re, con scarsi risultati dato che egli era bravo anche nel corpo a corpo, Hirotsu sembrò avere la peggio, tuttavia, ad un tratto, apparve una figura dai lunghi capelli bianchi circondata da una luce viola. Essa ricoprì la maggior parte di Suribachi creando cumuli e cumuli di macerie, colpendo anche Dazai, Hirotsu e Chuuya.

Per una notte soltanto?~SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora