Il Traditore

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Yokohama, casa di Dazai, 2.58 pm

Perché gliel'aveva proposto?
Dazai ancora non lo sapeva. Voleva davvero così tanto Chuuya al suo fianco nonostante l'altro avesse tentato di ucciderlo? Aveva seriamente così bisogno di quel tappo rosso?
"Domande, domande, domande, solo domande. Dazai, di solito tu sei quello che dà risposte! Cosa ti prende?" nella casa vuota rieccheggiava solo il suo sussurro.
Forse sì, forse Chuuya gli mancava davvero, forse era stato un errore accettare di collaborare con lui per un'ultima volta. Non aveva idea che quel ragazzo gli fosse mancato tanto.
La sua impulsività, la sua rabbia, il suo assurdo carattere e il suo solito fare baccano per qualunque cosa.
Si ritrovò a sorridere nostalgico e, intravedendo quell'espressione sul proprio viso, attraverso lo specchio, si portò le mani alle labbra, premendo leggermente, come per assicurarsi che fosse davvero lui a sorridere così pensando a Chuuya, che non fosse uno scherzo della stanchezza, scosse la testa "guardati. Sembri un idiota"

Yokohama, quartier generale della Porta Mafia, 3.17 pm

"Tradisci la Port Mafia Chuuya". Le parole di Dazai gli vorticavano in testa, si era ritirato nella sua stanza a bere un paio di calici di vino, per pensare, e lì ci rimase per molto tempo, in silenzio, lasciando che la conversazione avuta qualche ora prima si ripetesse nella sua mente leggermente offuscata. Non ha mai retto troppo bene l'alcool, nonostante gli piacesse.
Non avrebbe mai potuto abbandonare quella che per anni è stata la sua casa. Si unì alla Port a quindici anni, ora ne ha ventidue, sarebbe un voltafaccia troppo difficile da accettare. "Probabilmente mi ucciderebbero seduta stante." Non che avesse paura, naturalmente, tuttavia quell' organizzazione è stata una casa per lui, dopo il tradimento subito da coloro che lo avevano accolto come un membro della famiglia...
"Il re delle pecore" emise una piccola risata amara poggiando il capo sul tavolino e lasciando che l'amato cappello gli coprisse il volto.
Restò così per ore, finché non si fece buio e i rumori del giorno tacquero.
"Cosa dovrei fare? Non voglio morire o ritrovarmi ad essere un ricercato della Port. Eppure..." sospiró e con un impeto di rabbia fece cadere la sedia sul pavimento facendo un ringhio di frustrazione. "Dazai di merda".
Usando i suoi poteri uscì dalla stanza. Sapeva esattamente dove andare.
Sapeva che lui lo stava aspettando.

Dazai

Ero appoggiato al davanzale del balcone del mio appartamento. Stavolta non per tentare un suicidio, stavo solo aspettando, sperando forse, che lui venisse.
Una piccola macchiolina rossa si stava avvicinando, forse troppo velocemente.
Decisamente troppo velocemente. Inutile dire che mi travolse in pieno facendomi cadere di schiena, tenendo tra le braccia quella fantomatica macchiolina rossa. "Chuuya tu non puoi travolgere la gente così, cosa sei un pull..." "Sta zitto" aveva le guance arrossate e il fiato corto, evidentemente la sua fuga era stata molto immediata, eppure non sembrava preoccupato, ma lo era, sicuramente. Da quando ho lasciato la Port Mafia è maturato davvero tantissimo, nonostante lui lo neghi. "Quindi hai deciso di unirti a noi?" "No, non lo so Dazai. Tu devi capire. Mori mi ha accolto quando ero rimasto solo" "Chuuya..." gli misi una mano tra i capelli "lo so cosa mi stai per dire, che mi stanno usando per il mio potere, che nessuno lì tiene a nessuno però..." sospirò flebilmente "però non vuoi che intraprendano una caccia all'uomo per recuperarti e ucciderti, sbaglio?" continuai la sua frase, sapevo fin da subito che avrebbe esitato, forse per la prima volta nella sua vita, è un ragazzo fedele, il tradimento lo disgusta più di qualunque altra cosa, per questo mi ha odiato per un po'.
Lui annuì piano, con lo sguardo basso "Chuuya, non devi preoccuparti per questo loro..." "attaccheranno l'agenzia, non lo negare, non dire che andrà tutto bene o che non ci saranno ripercussioni. Non posso lasciare la Port Mafia. Mi hanno in pugno ormai da sette anni, da quando sono entrato a farne parte a quindici anni"
Sentirgli pronunciare quelle parole arrendevoli mi provocò una stretta allo stomaco. Invertii le posizioni finendo sopra di lui e tenendogli le mani ai lati della testa. Nessuno dei due osava distogliere lo sguardo dagli occhi dell'altro. "Allora scappiamo da Yokohama" "E dove vorresti andare Dazai?! È impossibile scappare, lo sai meglio di me! Tu stesso eri un esecutore!". La mia mente viaggiava velocemente "un modo ci dev'essere..." mi spostai da sopra Chuuya per stendermi al suo fianco, mentre, lentamente, il sole iniziava a sorgere, illuminando il viso del ragazzo al mio fianco, la sua pelle pallida, i suoi ricci rossi e gli occhi celesti. Mi sfuggì un lieve sorriso ripensando a quando la nostra massima occupazione era trovare insulti sempre più creativi l'uno per l'altro. "Dazai di merda, per cosa sorridi ora?"

Chuuya
Quel sorriso sghembo, a tratti nostalgico, mi aveva fatto arrabbiare. Come poteva sorridere in una situazione simile?! Stupido idiota.
"Allora? Perché sorridi" "beh, mi sono venuti in mente alcuni insulti che mi ero preparato e non ti ho mai detto" in quel momento di tensione, parole del genere mi fecero venire da ridere "sei un idiota Dazai".
Lui mi guardò ridere per un attimo, con un sorrisetto per niente rassicurante, era chiaramente quello di uno che aveva in mente qualcosa. Infatti iniziò ad avvicinarsi al mio viso "so che sarà difficile ma...tu scapperesti via con me? Potremmo rimanere insieme senza essere nemici, il doppio nero non avrebbe dovuto riunirsi per una notte soltanto" "una notte soltanto..." ripetei, fortemente tentato dal dire di sì, eppure..."non possiamo Dazai" ormai i nostri volti erano a pochi centimetri l'uno dall'altro "te lo giuro vorrei davvero dirti di sì, vorrei...".
Di base odio essere interrotto, ma questa volta non posso dire che mi sia dispiaciuto. Le sue labbra erano contro le mie e si muovevano leggermente, aveva gli occhi socchiusi e mi teneva una mano sulla guancia.
Nel breve lasso di tempo che ha separato il suo bacio dalla mia reazione ogni singolo possibile futuro mi passò davanti agli occhi. Tutti funesti. Nel migliore dei casi saremmo morti entrambi. Mi vedevo già con un bisturi di Mori conficcato nel cuore o nella gola, appena sopra al punto in cui le clavicole si uniscono allo sterno.
Nonostante ciò, non potei fare a meno di assecondarlo in questo pazzo e autodistruttivo gesto improvviso ma assolutamente piacevole.
L'avevo fatto. Avevo tradito la Port Mafia.
Perché ero così sollevato?

Spazio autrice:

Hei!
Spero di esservi mancata almeno un po'. Sono tornata dopo una vita sfruttando la chiusura delle scuole che, purtroppo, il COVID-19 ha comportato.
Ringrazio chi ha aspettato questo aggiornamento, chi ha mantenuto la storia nei meandri della propria biblioteca di Wattpad e chi la terrà ancora per i prossimi capitoli.
Grazie di tutto.
Al prossimo capitolo: LA FUGA
ReaderMM1

Per una notte soltanto?~SoukokuWhere stories live. Discover now