10. this is a...meeting?

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LENA

Nel giro di dieci minuti ero di fronte l'immenso palazzo di Fernandez. Una struttura in vetro e acciaio,doveva almeno essere alta una trentina di metri,se non di più.
Entrai nella hall e aspettai che qualcuno spuntasse da dietro il bancone. Niente di niente. Suonai più volte il campanellino sopra di esso,ma nessuno venne mai. Sospirai,prendendo il telefono e mandando un messaggio a Luke.
Qui non c'è nessuno,a che piano sei?

Aspettai una risposta.
Stupido Gordon. Ultimo piano, c'è un solo appartamento.

Annuii,consapevole di essere sola nella hall e andai verso l'ascensore. C'erano la bellezza di ventiquattro bottoni. Mi guardai allo specchio: tutto era nell'ordine giusto,capelli,il poco trucco sul viso,i vestiti. L'unica cosa scombussolata era la mia mente.
Troppi pensieri, preoccupazioni e ricordi. Dovevo pensare solo a stare bene in questo momento e non a Robert. Tolsi la suoneria al cellulare,non volevo che rovinasse questa gita con Luke.
Le porte dell'ascensore si aprirono. A pochi passi,si trovava la porta dell'appartamento di Luke. Feci un gran respiro,suonai e aspettai.
Poco dopo,una ragazza mi aprì la porta e un velo di nervosismo mi invase il corpo. E questa chi era?
«Mi placer Lena,yo soy Crystal» aveva solo un asciugamano sopra. I capelli rosa le ricadevano lungo la schiena,si muovevano lentamente mentre camminava verso la sala grande.
Su uno sgabello della cucina c'era un altro ragazzo. Vestito in nero,ma i capelli biondi ossigenati staccavano assieme ai suoi occhi verdi. Era carino,ma Luke era molto di più rispetto a lui.
«Hola Lena! Yo soy Michael,el mejor amigo de Luke. Crystal,mi novia» mi fece scappare un sospiro di sollievo.
«Tranquilli,parlo la vostra lingua» risi di poco,e vidi i ragazzi rilassarsi di colpo. Luke non gli aveva detto questo mio particolare.
«Perfetto,stavo già esaurendo le parole.» Michael prese dai fianchi Crystal e se la mise sulle gambe stringendola a sé. Era una coppia strana, il contrasto dell'altro, ma erano belli insieme.
«Allora, cos'ha fatto Luke per costringerti ad uscire con lui?» capelli rosa prese una mela dalla cesta,e se la girò tra le mani.
«Oh beh...in realtà non mi ha costretto. Me l'ha chiesto poco fa e ho detto di sì,senza problemi» mormorai le parole tra me e me.
Crystal disse qualcosa nell'orecchio a Michael,e il ragazzo rise. Mi sentii un pesce fuor d'acqua.
«Io non costringo mai le ragazze ad uscire con me» mi girai di scatto. Quella sua voce rauca...guardai il ragazzo di fronte a me,era sempre più bello.
Una maglia bianca aderente fasciava il busto e le sue braccia toniche. I soliti jeans neri,aderivano con le sue gambe lunghe e snelle. I capelli biondi,sempre più morbidi alla vista,erano portati in un ciuffo ricciolino. Su un braccio,pendeva un giubbotto di pelle nera.
Morsi la lingua,e calmai i miei ormoni. Rimasi ferma,a guardare quello spettacolo di Dio Australiano di fronte a me.
«Wow Lena..» lo sentii sussurrare,mentre i suoi occhi mi analizzavano con cura. Prima le gambe,poi la gonna rossa,il top bianco per una lunga durata di secondi e infine il viso. Stavo sudando freddo,non sapevo cosa fare.
Michael ruppe il silenzio.
«Il mio radar dice che qui abbiamo un'alta tensione sessuale. Prima che uno di voi si avventi sull'altro,e che inizi un porno senza regista su questo favoloso tappeto firmato e che guardandolo mi fa sentire povero,che ne dite di andare a farvi un giretto così io e la mia ragazza possiamo scopare come conigli mentre voi non ci siete?» Crystal gli diede una decina di schiaffi. Vidi Luke ridere, mentre io ero imbarazzata.
«Non rovinare la tappezzeria Clifford o li paghi tu i danni» scosse la testa,andando verso la porta e prendendo qualcosa da un cestino. Le chiavi di una macchina(?)
«Faró un furto nel tuo cassetto tanto non ti servono» urlò l'altro, mentre si dirigeva con la propria ragazza in un corridoio. Il mio colorito diventò un tutt'uno con la gonna.
Andai verso Luke,non distogliendo lo sguardo dalle mie scarpe. Erano un ottimo intrattenimento: stavo studiando l'assemblaggio di questi oggetti curiosi e strani. Quando sono nervosa, trovo tutto strano anche un lenzuolo o una gomma. Oggetti tutt'altro che strani, ma quotidiani.
«Luke chiama Lena,ci sei?» scossi la testa e portai lo sguardo su di lui. Perché era così maledettamente bello? Chi era Chris Hemsworth in confronto a lui!
«Oh...si...si» annuii diverse volte. La porta si chiude dietro di me,mi appoggiai un secondo su essa e il biondo si avvicinò pericolosamente verso di me. Con la schiena attaccata ad essa,Luke diminuí in pochi secondi la distanza, avendo il viso a non molti centimetri dal mio. Quanto era alto...mi sentivo così bassa rispetto a lui,che mi venne in mente il video musicale di Senõrita con Shawn Mendes e Camilla Cabello.
«Sai» il suo respiro sulle mie labbra era come una carezza tra le gambe. Mi percorse un brivido di passione. Socchiusi gli occhi,mi addossai di più allo porta stringendo il pomello con forza. «Le ragazze,di solito,dicono ciò» si riferiva alla mia risposta precendente «quando si trovano in situazioni...particolari.»
«Come...come questa?» il suo corpo aderí con il mio. Non eravamo mai stati così vicini. Così a contatto. Ingoio un groppo alla gola,guardando le sue labbra e poi i suoi occhi azzurri. Bramavano di lussuria,goduria, frustrazione. Si poggiò con le mani,ai lati della mia testa. Piegò la sua, annullando i centimetri. Lo avevo a poca distanza dalle mie labbra.
«Si Lena, come questa.» soffiò sulle labbra,e un altro brivido partecipò alla scena. «Di solito hanno anche le gambe un po' divaricate, esattamente come le tue. A volte, mi ritrovavo in ginocchio di fronte a loro,con il viso proprio lì, dove vi fa impazzire così tanto» portai indietro la testa, chiusi gli occhi e il suo naso accarezzò lentamente il collo.
«Luke..che..che vuoi fare» un altro groppo in gola. Strinsi di più la presa al pomello. Chiusi le gambe,rigide come il ferro. Il mio corpo stava tremando e sudando. Questo ragazzo... questo ragazzo mi stava mandando in tilt il cervello,il corpo e tutto quanto. Avevo il cuore a mille,e la sua presenza insieme alla sua provocazione, stavano andando in fumo.
«Ora? Ora nulla.»sussurró al mio orecchio. «Ma credimi,se non ci fossero Michael e Crystal lì dentro, avresti già urlato il mio nome e pregato di farti di più» si allontana lentamente.
Tremo, immaginando una scena così intensa e piena di passione con lui. Apro gli occhi di scatto,lasciando sfuggire un mugolio dalle labbra.
Luke era un perfetto provocatore. Un maschio alfa coi fiocchi,che Scott McCall levati.
Era in grado di far andare in corto circuito una ragazza come me,o persino una simile a lui.
Luke Hemmings era il Christian Grey adolescente del momento. Il playboy più sexy di Buenos Aires,il cattivo ragazzo che provoca la ragazza del paese.
Lui era un dominatore nato,e io la sua preda che attendeva solo una sua cattura.

Dopo essermi ripresa con almeno quattro bicchieri d'acqua - eravamo in un bar vicino la spiaggia,e Luke disponeva di una fantastica moto nera. Una Yamaha per essere precisi. Finalmente ordinammo da mangiare. Un'insalata per me e una piadina per lui.
«Allora...» mormorai,girando le foglie con la forchetta «come ti trovi qui?»
«Bene...ma non farmi domande stupide,mi sembra di essere sotto interrogatorio» tolse gli occhiali da sole e mi guardó. Se avesse il potere di uccidere qualcuno,lo avrebbe fatto in pochi istanti.
«Non...non so cosa chiederti» mormorai,mordendo il labbro imbarazzata.
«Allora te la faccio io una domanda Lena»si poggiò con la schiena alla sedia e mi guardò. Annuii soltanto. «Passeggiavo per caso,per andare in palestra e notai una casa. Più che una casa sembrava un altro paese» rise,e io non stavo capendo di cosa stesse parlando. Poi mi venne in mente il commento fatto da lui,e rimasi spiazzata. Non dissi nulla e aspettai la fatidica domanda che tutti mi fanno: «Chi sei Lena Sosa?»
Rimasi zitta e mangiai la mia insalata. Spero vivamente che non mi abbia chiamata per fare a me l'interrogatorio o non gli avrei parlato per una lunga serie di giorni. Se non mesi.
Bevvi il quinto bicchiere d'acqua e sospirai. Se non glielo avessi detto io,lo avrebbe fatto qualcunaltro.
«Abbiamo quella casa,chiamiamola così,per mio padre.» lo guardai,ed ebbi i suoi occhi su di me. Mi fece un gesto con la mano per continuare. «Lui..lui proviene da una famiglia nobile..direi che le principesse Disney potrebbero farci un baffo » risi di poco e distolsi lo sguardo. Parlare di tutto questo mi innervosiva parecchio.
Spesso le persone mi vedevano per ciò che ero,cambiavano atteggiamento e mi trattavano diversamente. Tutto questo era ridicolo: non mi sentivo affatto una Reale o cose del genere. Me ne fregavo altamente e per guadagnarmi qualcosa,lo facevo sudando e lottando con le mie forze.
«Lena,non mi interessa se sei una pezzente o una principessa,o ciò che sei. Vedere quella casa, con scritto il tuo cognome mi ha fatto incuriosire» mi prese il viso tra le sue mani,per volgere lo sguardo verso di lui. «Reale o no,i miei pensieri perversi su noi due li avrò sempre.» ed ecco il vero Luke che conosco. Sorrisi arrossendo e presi un respiro.
«Ti piacerebbe andarci..?» ed entrambi rimasimo basiti per la domanda indecente, e dal nulla, della sottoscritta. Ma per fortuna, lui seppe come smorzare la domanda.
«É una proposta per scopare? Perché se è così,ci andiamo di corsa» un ghigno aleggiò sul suo viso. Si portò un po' più avanti col corpo e mi guardò da capo a piede. Per quanto mi stessi imbarazzando,avevo la risposta pronta.
«Avrò l'onore di gemere il tuo nome allora»

Che dire,Luke era più bravo di me con le battute perverse e le provocazioni. Dopo la mia risposta,i suoi occhi si erano trasformati in un blu scuro con velature chiare. Il mio corpo si era fatto un continuo fermento,e ragazzi miei,il biondo stava per perdere il senno di fronte a tutti.
Prendendomi per il polso,mi trascinò verso la sua moto e di corsa,partimmo per casa mia. Andava veloce,abbastanza da far aumentare la tensione ad entrambi. Mi strinsi a lui con le braccia,aderii il corpo alla sua schiena.
Sfrecciamo sulla strada,evitiamo le macchine e dopo dieci minuti arriviamo a casa mia.
«Aspetta prima di entrare dentro»
Chiamai Pierre al telefono,il mio sorte di babysitter.
«Mademoiselle Lena,come posso aiutarla?»
«Ciao Pierre,potresti aprire il cancello dietro? Codice 05» senza spiegazioni,Pierre obbedì.
Io e Luke facemmo il giro di casa,ed entrammo con la moto da dietro.
Scesi da essa ed indicai un posto sicuro a Luke -e nascosto all'occhio della mia famiglia- dove poter mettere la moto.
«Hai anche entrate segrete o cose del genere?»mi prese per il polso e mi tirò a lui.
«Diciamo di si. Entrate segrete che portano in posti segreti» sorrisi di poco e lui scosse la testa divertito.
Un colpo di tosse ci fece staccare. Mi ero scordata che Pierre era ancora lì.
«Mademoiselle...lui è?»
«Un mio amico Pierre, è innocuo. C'è la mia famiglia a casa?»
«Il Signorino Edward è appena uscito per prendere la sua ragazza in areoporto, mentre Madame Sosa e Mademoiselle Giorgia sono uscite con Madame Clara a fare compere. La casa è libera,se non per la servitù Mademoiselle Lena» Pierre continuava a fissare Luke con guardo assassino.
Non gli piaceva l'idea di un altro maschio in casa,soprattutto se era un mio presunto fidanzato. Diciamo che dopo l'accaduto con Robert -insieme a Giorgia,lui sa tutto- non accetta sconosciuti di razza maschile nella mia vita,se non Gabriel,Julian e Fred.
Lo abbraccio di istinto e gli dico di non preoccuparsi,ed avvisarmi nel caso torni qualcuno.
Presi il polso di Luke,e lo trascinai dentro casa. Stava per iniziare il Tour Sosa.

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