22. Jet Black Heart

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LUKE

Avete mai avuto quella sensazione di felicità dentro di voi,dopo aver finalmente ottenuto o raggiunto un traguardo?
Ora vi faccio un esempio stupido: appena arrivato qui a Buenos Aires,ero un completo coglione e pesce fuor d'acqua. Valcata la soglia dello STUDIO98HS, pensavo costantemente che sarei rimasto solo e senza amici perché,diciamocelo chiaramente, io non sopporto nessun essere vivente al mondo,incluso me stesso.
Quando incontrai Lena la prima volta fu per strada e,lo ammetto con tutto messo, avevo solo un pallino nella mia testa: se l'avessi rincontrata, sarebbe stata una botta e via.

Ora mi ritrovo qui,il dieci di novembre,con Lena sulle gambe ad ascoltare suo fratello Edward,che espone le bastardate del suo fottuto padre.
«Aspetta un secondo,non ho ben capito. Mi stai dicendo che noi tutti siamo stati ripresi,in ogni secondo della nostra vita?» Gabriel fece appello a ciò che era ovvio,e che fece andare Lena nel panico. Ecco,questa è una cosa che vorrei puntualizzare.
Non voglio essere quello che ha problemi ossessivi compulsivi e in alto alla piramide ci sono quelli possessivi. Ognuno di noi ha i suoi momenti di omicidio immediato verso una persona che odia profondamente con tutto se stesso. Non voglio essere nemmeno quello geloso tanto da ammazzare persone,che in un loro minimo sono innocenti,e io sono una persona abbastanza paziente -tranne che con Lena perché mi fa perdere le staffe in tutti i modi possibili e immaginabili...ma se vedo di nuovo che quel coglione di Robert la guarda e le manda un sorriso,o per giunta fa di nuovo la scenata del sappiamo entrambi che non sono un bene per te,lo ammazzo. Giuro che lo faccio fuori con le mie stesse mani.
«Si Gabriel,tutti tranne te» puntualizzò,lo psicologo del cazzo. Sbuffaii, abbastanza forte. Lena si girò verso di me,e alzò un sopracciglio.
«Tutto okay?»
«Si. Voglio che questa storia finisca» mormorai,mantenendo il suo stesso tono di voce.
«Non immagini quanto lo voglio io...»
«Se voi due avete finito di parlare,possiamo continuare con le informazioni» vi ricordate gli istinti omicidi di prima? Ecco,ora una bella pozza di sangue non guasterebbe questa giornata.
Lena chiese scusa. Io no,mi stetti in silenzio ad ascoltare Edward e coglione Smith che spiegavano ciò che il padre di Lena avesse fatto in questi diciassette anni. Era più che raccapricciante.
«Tutto quanto,ebbe inizio quando io avevo ancora 27 anni. Papà tornava di rado a casa,e in quel periodo chiesi ad Elisa di trasferirci per un po' lì. La mamma era da sola,Giorgia non poteva lasciare il lavoro e la famiglia per fare il giro del mondo.
«Un giorno mamma non si sentì bene. La portammo in ospedale e il dottore ci disse che era incinta di qualche settimana. Fummo estasiati,tanto che tutta la servitù organizzò una piccola festa a sorpresa per il nuovo arrivato» si fermò un attimo,e diede a Lena un altro fascicolo. Questa volta c'erano delle foto di una festa,con torte e regali. In una foto era ritratta la madre di Lena,che scartava dei pacchi e intorno a lei c'era tutta la servitù della casa,suo figlio con la fidanzata,ed un uomo alto.
«Questo chi è?» domandai ad Ed.
«Papà...questo è mio padre.» Lena rispose al suo posto. La guardai,e d'istinto portai un braccio intorno la sua vita e sospirai. Lei voleva più di me che questa storia finisse il più presto possibile.
«La mamma gli disse che per la terza volta sarebbe diventato padre, perciò lasciò i suoi affari quel giorno e venne per festeggiare. Passarono i mesi,e lui in casa... beh,era come se non ci fosse più. Quando mamma perse il bambino,lui non fu più lo stesso»
«Aspetta,vuoi dire che prima di Lena doveva esserci un terzo Sosa?» Crystal intervenne. La situazione stava a andato a degenerare. Questa notizia sconvolse tutti...ma la vera bomba venne dopo,quando Robert continuò la storia. Come diavolo faceva a sapere tutto?
«Sarebbero stati cinque. Giorgia,Edward,la piccola Candy,James e infine Lena. Dopo un anno,tuo padre tornò di nuovo e durante un rapporto violento,mise incinta tua madre. Quando il piccolo James compì dieci anni,e tua madre uscì incinta di te. Carlo,tuo padre,decise poi di partire con James e non tornare finché tu non avessi trovato il giusto ragazzo con cui passare il resto della tua vita.
«La prima volta che uscimmo insieme,il giorno dopo mi ritrovai una lettera firmato in anonimo. All'inizio pensavo che fosse uno scherzo, ma poi tuo fratello quello stesso giorno venne da me e mi parlò di tuo padre e di quello che faceva alla gente se ti avesse trattato male. Non so se ritenermi fortunato o meno,ma quando successe quel casino dopo la nostra ultima uscita,in quei mesi di attesa e riflessione non mi capitò nulla.
«Ricevetti un'altra lettera,dove tuo padre mi diceva che mi risparmiò solo per un motivo: ero l'unica persona che ascoltavi,nonostante fossimo in guerra. In effetti è così Lena: ogni qual volta che volevo parlarti,anche se arrabbiata tu stavi a sentire le mie scuse che, nonostante lo sforzo,le rifiutavi sempre. Quando incontrai faccia a faccia tuo padre,avevo una paura addosso che contai i secondi per il mio ultimo giorno di vita ...ma risultò soltanto un favore da eseguire,che alla fine andò a buon fine» e questo,era riferito alla lettera che Gabriel gli diede per sua richiesta.
Lena non disse nulla,rimase in mobile e in silenzio. Lentamente si alzò dalle mie gambe,e corse in corridoio. Sbatté la porta,e pochi secondi dopo si udì un urlo di frustrazione. Chiusi gli occhi,e la ascoltai mentre sfogava tutta la sua ira in quel grido. Si placò,e il silenzio calò nella stanza.

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