9

117 43 35
                                    

Grazie mille per le 910 letture :)

(La foto non c'entra niente con il capitolo, però l'ho messa perché è stupenda ahah)
Buona lettura!

Osservo da più di un'ora il panorama. Sono affacciato alla finestra della mia camera da letto e fisso, insistentemente, il campo di girasoli che si trova dietro casa. È proprio bello e devono averlo piantato durante il periodo in cui sono andato via da qui.

Il cielo, in lontananza, è grigiastro. Spero piova, non ce la faccio più di questa umidità senza senso. Almeno, se piove, ci sarebbe il motivo giusto perché sia presente, giusto?

Sbuffo e prendo un biscotto al cioccolato dal pacchetto che ho in mano.

Da quando faccio pensieri così stupidi?

Mentre "litigo" con me stesso non mi rendo conto che ha cominciato a piovere un po'.

Osservo le gocce d'acqua che colpiscono gli alberi, il terreno, le case... È tutto così poetico, in un certo senso.

Una volta odiavo la pioggia perché essa era sinonimo di stare chiusi in casa e di non poter giocare fuori con gli altri bambini del mio quartiere. E se pioveva tanto, arrivavano anche i tuoni, quindi bisognava staccare le spine e non potevo guardare nemmeno la televisione.

Ora invece mi è indifferente. Mi sono reso conto che è stupido essere contro a qualcosa che fa parte della natura.

"È quello che è, bisogna solo adeguarsi."

È questa la frase che mi diceva sempre Louis, prima che le cose tra di noi cominciassero a complicarsi.
Ed è stupido, perché io ci penso ancora a lui. Credevo che fosse quello giusto. Anzi, lo credo tutt'ora.

Sono passati un anno e tre mesi dalla fine della nostra relazione, ma mi sembra che si sia conclusa ieri. Ormai, anche se non lo dò a vedere, sono diventato un fantasma. Vivo nel passato. Nessuno qui se ne accorge perché non mi conoscevano prima.

E mi dispiace, perché sono sicuro che avrebbero preferito l'Harry spensierato, simpatico e sempre con il sorriso sulle labbra.
Ora sono solo la brutta copia di lui. Certo, sono più maturo, ma oltre a questo? Niente.

Sbuffo e penso che potrei andare a fare la spesa, oppure potrei andare a vedere Luke all'ospedale psichiatrico.

Da quando gli ho raccontato che suo cugino si è trasferito per l'università è più triste del solito. Ho paura di una sua ricaduta. Anche perché la sua famiglia, pian piano, si sta sgretolando e presto gli rimarrà solo Michael. E non è il massimo, tenendo conto che anche lui è chiuso qui dentro.

Opto per la seconda ipotesi, Luke è più importante del cibo.

Infilo il primo paio di jeans che trovo nell'armadio e mi tengo il maglione che stavo già indossando. Prendo l'autobus e, dopo un quarto d'ora scarso, sono davanti all'edificio.
Questo ospedale mi mette inquietudine, come se ci fosse qualcosa di strano.
O, più probabilmente, è una mia impressione.

Saluto Will e percorro alcuni corridoi fino ad arrivare alla stanza 120.

Come al solito busso due volte di fila per fargli capire che sono io e non un'infermiera.

Dopodiché entro nella stanza, ma non lo trovo.

《Luke?》lo chiamo guardandomi intorno. Le pareti sono come al solito, tranne per un piccolo particolare: non ci sono più fiori recenti. Sono tutti appassiti.

Qualcosa dentro di me scatta: ricordo perfettamente la nostra conversazione.

《Perfetto. Perché hai tutti questi fiori appassiti nella stanza?》

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Aug 10, 2019 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Venom || Harry StylesWhere stories live. Discover now