Capitolo trentadue

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Nessuno dei due parla, semplicemente ci guardiamo, senza dar retta a ciò che c'è fuori dalla bolla che sembra essersi creata intorno a noi.
Continua ad accarezzarmi la guancia con il pollice, tenendo le altre dita tra i miei capelli.
I suoi occhi sono così azzurri, così profondi.
Poi arrossisce e dice:
«Bea, dobbiamo scendere»

«Oh...»
Insegnatemi di nuovo a parlare.

«Puffo io...»

«Non volevi, vero?»
Si volta di scatto verso di me.

«Come ?! No, invece volevo ed è stato bellissimo» subito dopo sgrana gli occhi e si porta una mano sul viso.
Io abbasso la testa.
So che dovrei rispondere qualcosa, ma non ne sono capace.

«Volevo farti una domanda ma ho dimenticato. È tutto un po' strano»

«Vuoi...rientrate al campus?»
Parlo balbettando e con le guance rosse, ma almeno ci sono riuscita.

«No! Tu non hai fame?»
Si tocca la pancia.

«Tanta»

«E allora non si ritorna da nessuna parte. So perfettamente che non farai storie riguardo la tua linea che potrebbe subire danni, quindi ti propongo un panino, ti va?»

È un modo suo di reagire all'imbarazzo? No perché io vorrei sotterrarmi.
«Mh, ok»

[...]

Siamo seduti al tavolo e stiamo aspettando che arrivi il nostro panino.

Sembra che voglia parlare ma poi si blocca, io non so cosa dire ed ecco come siamo finiti a giocare al gioco del silenzio.

«Matth senti: sei triste, arrabbiato, agitato o cosa ?»

«Sono un po' agitato e un po' triste ma mi sento anche felice. Come puoi notare, tutto normalissimo! Sentiamo, da cosa lo hai capito?»

«I tuoi occhi ora sono grigi»

«Cosa?» Si tocca gli occhi, «e quindi?»

«Niente. Posso sapere perché stai così?»

«Non lo so, te l'ho detto che penso troppo e mi rendo le cose complicate e con "cose" intendo proprio la vita in generale, sono un maestro in questo. Spiegami questa questione degli occhi»

«Cambia argomento quanto vuoi ma tanto prima o poi dovrai parlarmi»

«Su, spiega», credo di non aver mai conosciuto qualcuno dal carattere così variabile...

«Semplicemente ho notato che il colore dei tuoi occhi cambia in base al tuo umore. Tipo ora, santo cielo! Come sono diventati verdi tutt'un tratto?!»

Ride e anche di gusto.

«Mi hai scoperto, sono uno stregone! Ti prego, non parlarne con nessuno. A parte gli scherzi, noto che hai fatto una lunga e attenta analisi ai miei occhi per capire determinate cose!»

Annuisco.

«Wow, come ci sono finito a cena con un pomodoro?»

«Matth!!!»
Mi copro il viso.

«Che c'è?»

«Peggiori solo la cosa !»

«Lo so»

«Ah e lo fai ugualmente?!»

«Si, perché mi piace»

Apro la bocca per dire qualcosa ma non proferisco parola.

«We,giovani!»
«Belli!»
Altri aggettivi?

Entrano in massa!
Klaudia mano nella mano con Lucas (mi sono persa questo aggiornamento);
Ethan con il braccio intorno alle spalle di Charlotte.
Mi viene il vuoto allo stomaco a guardarli; mi ricordano me e Matth. Però diamine, che tipo di spia abbiamo addosso?! Londra è così grande e vengono sempre dove siamo già noi?!?!

«Mangiate senza di noi ! Che cattive persone che siete»

«La prossima volta faremo gli inviti per iscritto; ci stai, socia?»

«Non so da quando siamo soci ma ci sto!»

Tutti ridono, noi ci fissiamo sorridendo. Che bello che è.

«Continuate a non invitarci ma noi ci sediamo ugualmente accanto a voi»

Matteo sbuffa.

[...]

Dopo aver mangiato siamo stati un po' in giro tutti insieme, poi ognuno ha preso la propria strada.

«Finalmente! Non li tolleravo più! Odio quando piombano all'improvviso e fanno come gli pare»

«Dalla tua faccia avevo capito che ti scocciava fossero lì con noi»

«Ah giusto, dimenticavo che sei lettrice di occhi oltre che di libri»

«Ha ha ha, simpaticone. Succede solo con te»
Dannazione, non volevo dirlo ad alta voce!

«Ah si?»

«Eh, ormai mi è scappato»

«Comunque non sei l'unica»

«In che senso?»

«La mia analisi ai tuoi di occhi... Wow, detta così sembra una cosa da stolker»

«Ma quindi...»

«Si Puffo, è questo il senso di tutti quei ritratti dei tuoi occhi; quello con l'universo al loro interno ha un
suo perché. Non fare altre domande però, non saprei cosa risponderti»

«Ma non puoi fare sempre così!»

«Siamo arrivati, vai già in camera?»

«Uffa Matth, odio quando ti comporti in questo modo! Comunque no, resto un po' qui fuori»

«Io vado, ma solo perché ho una cosa da iniziare, altrimenti resterei ancora un po' insieme a te. Sta attenta e non fare tardi, fa freddo qui fuori»

«Allora a domani»

«Si, a domani. Notte Puffo»

Si china verso di me e mi lascia un bacio sulla guancia, sfiorandomi però le labbra.

D'istinto mi tocco la guancia e abbasso lo sguardo.
«Buonanotte»

Mi risaluta come suo solito fare (con le dita alla tempia) e poi se ne va.

Non mi sono mai sentita così felice, non sono mai stata così bene.
È vero, Matteo quando vuole sa essere davvero antipatico e insopportabile ma noto che non è soltanto questo.
Non so come mi comporterò con lui, non posso far finta di niente, non posso far finta che quello che è successo non sia esistito, vedrò.

«Ehi tu, sei ancora arrabbiata con me?»

No! Uffa, uffa, uffa! Volevo stare sola !
Cos'è, è venuto a rovinarmi la giornata?

Quello che vedo nei tuoi occhi Onde histórias criam vida. Descubra agora