Sound of Silence

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- Sound of Silence -





"Hello darkness, my old friend,
I've come to talk with you again.
Because a vision softly creeping

left its seeds while I was sleeping,
and the vision that was planted
in my brain still remains.
Within the sound of silence."




È un attimo.

Un tremito nella Forza – fulmineo e potente come il colpo di un folgoratore, ma assai più letale – e un artiglio di luce cristallina esplode a pochi centimetri dai tuoi occhi, rendendoli ciechi per qualche istante.

Cadi all'indietro, mentre, in preda ad un confuso stupore, percepisci chiaramente il fuoco che, famelico, corre a divorare la pelle fragile e indifesa del volto. Annaspi, e le narici si riempiono dell'odore acre e nauseante della carne bruciata.

L'impatto con il suolo è attutito appena da una sottile coltre di neve. Non esistono stagioni, sulla base Starkiller; gemme di ghiaccio dall'opalina iridescenza ne avvolgono con impavida pervicacia la superficie boscosa, all'apparenza inconsapevoli – o indifferenti? – di danzare leggiadre sopra alla nera bocca della Morte. Le puoi sentire tutte, una per una, volteggiare intorno a te, addosso a te, delicate, eteree, come le lievi carezze di un'amante.

Come le sue carezze.

I tuoi muscoli, già allo stremo delle forze, si tendono in crampi ferini nel contatto con le pietre aguzze e taglienti che emergono come dita mostruose dal terreno gelato. Giureresti che ridano di te, che godano nel sottoporti ad un simile tormento. Se la gola non fosse strozzata in una morsa d'acciaio, che a stento ti permette di respirare, scaglieresti verso il cielo la tua furia distruttiva con tutto il fiato che ancora ti rimane nei polmoni.

Lasciala andare. Lasciala andare.

L'ira conduce al Lato Oscuro.

Ma non un suono si libera dal giogo perverso che paralizza le tue labbra riarse.

È solo dolore, che si aggiunge ad altro dolore. Niente di più.

Il dolore conduce al Lato Oscuro.

Digrigni i denti, mordendoti la lingua più volte. Sapore di ferro e bile ti invade il palato. Il sangue stilla copioso dalla ferita al fianco, come se non dovesse fermarsi mai; lo avverti tracimare viscido dal tuo corpo, lento ma costante, e, dietro al buio delle palpebre serrate, lo immagini violentare, con vermiglia oscenità, la purezza immacolata del bianco che ti circonda.

Le sue labbra. Petali scarlatti adagiati su tiepido latte.

Perdi lucidità. La sofferenza è tale da impedirti di arrestare da solo la fuga del flusso vitale; ti opponi, quasi con disperazione, al suo strisciante abbandono. E lo sforzo, immane, ti priva di ogni energia residua.

Ti arrendi all'inevitabile, e ti osservi cadere.

Cadere. Cadere. Cadere.

Anche lui è caduto, e cadendo ha spalancato le porte all'Orrore Supremo.

Non c'è più nulla attorno a te. Non ci sono alberi che collassano al suolo, non c'è il Pianeta-Arma che si dimena e trema sotto ai tuoi piedi, mentre aspetta incredulo l'avvento della deflagrazione finale. Non c'è il sibilare acuto del vento, lo schianto roboante della roccia che si scinde e si spezza.

Music of the Force - A STAR WARS SymphonyWhere stories live. Discover now