A song for heart and soul

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... We must awake and make the day to find
a song for heart and soul ...
(Neil Finn - Song of the Lonely Mountain)





01.
"I'll find you somewhere, I'll keep on trying
until my dying day.
I just need to know, whatever has happened,
the truth will free my soul."

(Within Temptation - Somewhere)


Rey ne è sicura, questa sera verrà.

È un brivido caldo lungo la schiena ad annunciarlo: compare all'improvviso, a pochi passi da lei, avvolto da una tenue luce opalina, fantasma iridescente – o sogno, o visione? – in tremulo contrasto con l'ocra ombroso delle dune che, come custodi silenziose, si ergono tutt'intorno ai resti del suo AT-AT.

Rey non sa chi è, anche se ha la sensazione di conoscerlo da sempre. Di certo, tra la multiforme umanità che popola l'Avamposto di Niima non c'è nessuno di vagamente simile a lui. La lunga barba canuta, le vesti ampie e chiare, il portamento fiero, tutto in lui suggerisce una nobiltà – d'animo e di lignaggio – che con i mercanti di rottami di Unkar Plutt non ha proprio nulla a che vedere. I suoi occhi sono specchi limpidi, azzurri e tersi come il cielo di Jakku, e altrettanto insidiosi; quando li fissa troppo a lungo, Rey si sente quasi svanire – goccia d'acqua nel sole. Le iridi trasparenti dell'uomo sembrano celare segreti inconfessabili, misteri antichi e dolorosi nei quali la giovane ritrova, ogni volta, frammenti di se stessa che preferirebbe non venissero allo scoperto.

Lo sguardo che lo straniero le restituisce è cupo, rassegnato, lontano anni luce da lei, e disperso in abissi di infinita tristezza.

La ragazza vorrebbe parlargli, chiedergli il motivo di una tale disperazione, il perché di tanta feroce solitudine.

- Soffri, non è vero? Lo sento, credimi, e ti capisco! Cosa ti è successo? Anche tu sei stato abbandonato? Aspetti qualcuno? Chi, chi aspetti? Dimmelo, ti prego! -

La voce di Rey si disperde nel vento, rapita da mulinelli di sabbia dorata.

Il vecchio non le risponde. 

Mai.







02.
"Hope when the moment comes, you'll say: I...I did it all! I...I did it all!
I owned every second that this world could give,
I saw so many places, the things that I did.
Yeah, with every broken bone I swear I lived.
"
(One Republic – I Lived)


Capelli neri e folti, occhi d'ambra scura, viso a forma di cuore: in apparenza, Ben Solo sembra essere la copia in miniatura di Leia.

Chewbecca glielo ripete in continuazione, c'è ben poco di Corellia in quello scricciolo tutt'ossa che sembra scomparire fra i sedili imbottiti del Falcon.

Han sorride a quest'affermazione, sapendo che è vera solo in parte; le poche volte in cui riesce a strappare alla madre il permesso di salire su quell'ammasso di ferraglia – appellativo che, con il passare degli anni, si fa sempre più appropriato – il bimbo corre come impazzito da un ambiente all'altro dell'astronave, e diventa quasi impossibile stargli dietro.

- Si dimena proprio come te, quando l'iperguida fa le bizze -, sentenzia Luke, fra una risata e l'altra, e nell'udire queste parole il cuore di Han quasi esplode, colmo di gioia traboccante, e d'orgoglio, e d'amore – soprattutto d'amore, incondizionato e totale, per quel miracolo fragile e prezioso che la vita ha deciso tutto ad un tratto di donargli.

Music of the Force - A STAR WARS SymphonyWhere stories live. Discover now