Quattro giorni. Sono passati quattro giorni da quando ho abbracciato mio fratello. Sono quattro giorni che cerco di non beccarlo in giro per la casa o per la scuola. Non so come ha reagito a quell'abbraccio, non voglio nemmeno saperlo. A me basta ricordare le sensazioni che ho provato io nel poterlo stringere a me, cosa che in sedici anni di vita non avevo mai fatto.
Qualcuno ha anche bussato alla mia porta quella sera, ma ho ignorato. Ero talmente scossa che non volevo parlare con nessuno, ne con mio fratello, ne con Nash, ne con mia madre o chiunque esso fosse.
« Allora questa sera cosa mi devo mettere? » domando a Cris.
Ho davvero bisogno di una distrazione, di pensare a qualcos'altro e la cena a casa degli Evans è perfetta. Passerò una serata tranquilla con la mia nuova amica.
« Questa sera? » mi chiede confusa.
A quanto pare non sono l'unica a essere con la testa tra le nuvole. Abbiamo entrambe tante cose che ci girano per la testa.
«è tutta la giornata che te ne parlo » sbuffo.
« Scusa... Me ne sono dimenticata »
«Cris, sei sicura che va tutto bene? » noto il suo sguardo perso nel vuoto.
« Secondo te, Matt sta cercando di evitarmi? » mi chiede.
« Perché lo chiedi? » ultimamente sono stata così tanto fuori dal mondo che non sono nemmeno aggiornata sugli ultimi gossip scolastici.
« è tutto il giorno che mi sta lontano. A fine scuola l'ho visto e ho provato a salutarlo, ma se n'è andato via subito» mi spiega.
«Sicuramente avrà avuto delle cose molto importanti da fare» consiglio:« Non credo che ce l'abbia con te per qualche motivo. Non gli hai fatto nulla!» ma vedendola comunque preoccupata, cerco di spostare il suo pensiero su altre cose: « Parliamo di cose più importanti... Come mi devo vestire questa sera? I tuoi genitori sono persone che preferiscono l'eleganza o altro?»
« Vestiti come vuoi. I miei non giudicano in base all'abbigliamento. Puoi metterti un maglietta a maniche corte, dei jeans e una giacchetta.»
« Mmh... Dovrei avere un vestito a maniche lunghe che amo. Credo che potrebbe andare bene!» cerco di chiudere velocemente il discorso.
« Maniche lunghe? In casa mia si muore di caldo, Sam»
« Ehm... sento sempre freddo, perciò credo che il vestito possa andare più che bene» balbetto, nessuno sa dei miei problemi e per il momento è meglio così. Non voglio fare pena a nessuno. «Eccoci, siamo arrivate!» taglio corto e la saluto.
Per quanto Cris stia diventando mia amica non ho alcuna intenzione di rivelarle i miei segreti più intimi, nessuno, a parte mia madre, ha mai visto le cicatrici sul mio braccio. Un po' me ne vergogno, un po' ho paura che le persone mi dicano che sono stupida a farlo.
Il giudizio delle persone è sempre stato il mio peggior nemico.
Quando entro in classe, senza nemmeno a farlo apposta incontro lo sguardo di Nash, che fino qualche secondo prima era concentrato a parlare con mio fratello. Il duo che volevo proprio evitare, che avrei preferito non vedere più fino alla fine dei miei giorni.
Lo capisco dal suo sguardo che non vede l'ora di rivolgermi la parola per le cose che sono successe in casa nostra, quando ho abbracciato Cameron. Una parte di me continua a pensare che la persona che ha bussato alla porta fosse lui, ma non ne sono ancora certa. Certo, sarebbe una cosa molto da Nash... Prendermi nel momento di debolezza per farmi avvicinare di più a lui.
Ma da quando ho un pensiero così tanto negativo su di lui?
Cercando di evitarli entrambi, vado dritta verso il mio solito posto. Spero con tutta me stessa che il professore arrivi il prima possibile, ma per mia sfortuna Nash comincia a farsi spazio tra le persone per venire nella mia direzione.
Viene bloccato da Susan, che per una volta ringrazio profondamente, ma lui non sembra volerle dare tanto ascolto.
« Vedi di comportarti molto bene con lei, non puoi fare il coglione, non è da te Grier» minaccia Susan, probabilmente per difendere la sua migliore amica e la cosa mi stupisce. Susan ha un cuore? Ci tiene davvero a qualcuno che non sia se stessa?
« Sono cose che riguardano me e Betty, non sono per niente affari tuoi » sento lui che le risponde.
Poi si sposta ed eccolo arrivare nella mia direzione. Prendo il cellulare in mano e comincio a guardare le foto a caso sul mio cellulare nel vano tentativo che lui non mi voglia disturbare, ma è chiaramente un diversivo che non ha senso di esistere.
« Sam » dice lui.
Sollevo lo sguardo dal mio super impegno e fingo di non essermi accorta della sua presenza, come se non lo stessi guardando da circa dieci minuti.
« Ehi » rispondo nel modo più freddo e indifferente possibile. Sembro davvero convincente, per una volta.
« Volevo solo dirti che mi dispiace »
« Per quale motivo? » chiedo, come se non ne avesse nei miei confronti.
« Senza volerlo ho visto quello che è successo l'altra sera a casa vostra... L'abbraccio che hai dato a tuo fratello. Senti, lo so che non sono fatti miei ma mi ha colpito vederti ridotta in quello stato. Ho anche cercato di starti vicino, ma non mi hai aperto la porta della tua stanza » mi spiega rubando la sedia al ragazzo accanto al mio bacco e muovendo le mani dal nervoso.
Ammetto di non aver mai visto Nash così tanto in difficoltà, mi sembra quasi strana questa sua reazione. Sam, non ci devi cascare, lui è un genio a sembrare innocente e poi hai visto cosa ha combinato mi ricorda la mia coscienza.
« Non ti preoccupare, è tutto a posto » forzo un sorriso.
Non voglio che Nash si immischi nella mia vita, non voglio che ci entri. Non gli voglio male, ma so che sarebbe capace di incasinarla ancora di più, l'ha fatto nelle ultime due settimane.
« Mi preoccupo invece. Non... Non mi piace vederti soffrire » sembra dire queste parole con tanta difficoltà.
Lo guardo dritto negli occhi e tengo lo sguardo per cercare di capire se mi sta prendendo in giro o meno.
Abbasso lo sguardo e con un sorriso disilluso dico:« Nash, torna a fare le tue cose, davvero. Non so per chi tu mi abbia presa, ma smettila di prendermi in giro »
« Non ti sto prendendo in giro, basta pensarlo. Non ci credi che una persona si stia preoccupando per te, una volta? » domanda.
No, non ci credevo e avevo dei validi motivi per farlo.
Vedo Cameron alle spalle di Nash che ci sta guardando in modo infastidito e confuso, non mi sta bene tutta questa situazione. Stessa cosa Betty, che mentre ci guarda sussurra qualcosa alla sua amichetta Susan.
« Ti ho chiesto una cosa ben chiara: devi lasciarmi stare» ripeto a Nash.
« E se io non volessi? »
« Allora devi fartene una ragione, cavolo. Viviamo e pensiamo in due modi completamente diversi. Le cose che sono successe alla festa nel tuo appartamento per me avevano un valore, per te no. E questo per me basta » dico.
« Basta a cosa? »
« Basta a capire che non mi va di conoscerti » rispondo secca.
Per fortuna il professore entra in classe e mi fa concludere una conversazione che non so più come portare avanti. Sia perché la maggior parte delle cose che sto dicendo sono cavolate, sia perché non riesco più a sostenere lo sguardo di Nash.
« Quando ti accorgerai che non puoi respingere tutte le persone che cercano di volerti bene, fammi un fischio » conclude Nash.

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YOU FOUND ME
FanficQuesta è la storia di Sam, una dei protagonisti di My dilemma is you. Com'è cambiata la sua vita dall'arrivo di Cris? E com'è andata veramente la sua storia con Nash?