Li chiamano "i migliori amici dell'uomo", ma da una ricerca è emerso che tanto obbediscono di più alle donne. Alcuni dicono di loro che sono codardi, in realtà sono più coraggiosi sia dei loro antenati lupi che della maggior parte degli esseri umani. Hanno la più grande varietà di forme e dimensioni possibili in una stessa specie dell'intero mondo animale e ci sono razze letteralmente per tutti i gusti. Di chi stiamo parlando? Ma ovviamente dei cani!
I cani sono importantissimi in letteratura. Alcuni sono protagonisti del proprio libro, o persino della propria saga, altri sono imprescindibili accompagnatori di personaggi umani e non, rappresentando la purezza dei sentimenti, l'allegria, la fedeltà e il legame con le nostre origini, con la nostra natura.
Tuttavia ci è capitato un gazilione di volte di leggere di cani che, semplicemente, non sono credibili perché non fanno cose da cani. A volte non sono neanche davvero fatti a forma di cani.
Questo capitolo è qui per aiutarvi a imparare come gestire un cane nei vostri libri e racconti (e anche per darvi un sacco di curiosità fichissime su questi animali fichissimi), come non cadere nei cliché (numerosissimi) che circondano questi animali e anche per farvi innamorare dei compagni di viaggio che hanno affiancato e guidato lo sviluppo delle civiltà umane. Ah, e parleremo anche un po' di lupi, già che ci siamo.
Cominciamo dicendo che, non importa il periodo storico di quale state scrivendo, potrete sempre inserire un cane nella vostra narrazione. O meglio, quasi sempre. La domesticazione del cane è avvenuta più o meno nel 15000 a.C. (è un sacco di tempo fa!) ed è stata la prima domesticazione in assoluto. Solo molto dopo è arrivata la capra (10000 a.C), la pecora (8000 a.C.), e in seguito la mucca, il maiale e il pollo. Il cavallo, che da tanto l'impressione di aver segnato la storia umana, è arrivato solo nel 4000 a.C., mentre il gatto solo nel 3500 a.C. Nel ricorrente scontro "cat people" vs "dog people", gli amanti dei cani hanno la carta del tempo dalla loro parte.
Insomma, è un po' come dire che i cani sono con noi da sempre. Storia antica, medievale, moderna o contemporanea, il cane era lì, quindi non accampate scuse e inseriteli sempre nei vostri romanzi storici, altrimenti non sono credibili. Ma anche nei vostri romanzi non-storici, tranne che non si svolgano su un altro pianeta. Ci viene istintivamente da pensare a Twilight (chi ci conosce sa che siamo molto legati a questo romanzo, che usiamo come esempio di come non-scrivere un libro) nella quale non compaiono mai i cani. A Forks, in tutta una città, non c'è neanche un cane. Passeggiando per le vie di altre città e persino ad un grande festival a Volterra, la protagonista Bella Swan non avvista mai un cane. Ricordatevi: un romanzo in cui ci sono vampiri e licantropi diventa ancora meno credibile se non ci sono animali e non diciamo di metterci per forza i cani, anche se sono il più antico animale addomesticato nonché il più comune, ma almeno un gatto, un cavallo, un pollo... qualche bestiola amichevole, no? Bella Swan dice anche, in una scena, di aver sempre voluto un cane, confermandoci così che nel loro mondo esistono, ma tutti noi ci chiediamo chi diavolo le abbia impedito di prendersene uno se lo voleva così tanto.
Non siate come Stephenie Meyer. Scrivete i cani nei vostri libri.
Adesso che abbiamo rotto il ghiaccio e capito che i cani vanno scritti, passiamo subito ad elencare gli errori più comuni che la gente fa:
1. Cani che sudano. È una cosa che purtroppo abbiamo riscontrato anche su Wattpad, una convinzione che non sappiamo proprio da dove sia saltata fuori. Noi l'abbiamo dato sempre per scontato, ma a quanto pare non è così, quindi ci vediamo costretti a scriverlo: i cani NON sudano. Suvvia, avete mai visto un cane con il pelo tutto impiastricciato di sudore sotto il sole? No, ovviamente! (Mentre noi lo abbiamo letto in un racconto, ugh). Per abbassare la propria temperatura corporea, i nostri amici a quattro zampe ricorrono alla ventilazione polmonare: in pratica ansimano. E perdono anche un po' di liquidi dal naso e dai polpastrelli, ma è secondario.

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Come scrivere ogni cosa (del mondo conosciuto, sconosciuto o inventato)
Non-FictionCome si crea il cacciatore di licantropi perfetto? Come si fa a scrivere di un bambino realistico che non sia un rompiscatole cronico? Come si gestisce un'eroina delicata e intelligente senza farla sembrare una dolorosa martellata sui denti? Come si...