Parte 3 - Ritornare al mondo

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Affacciato alla finestra della sua stanza, Mario aspetta con ansia l'arrivo di Claudio; in realtà mancano alcune ore, l'appuntamento è alle 14:00, in altre parole tra quattro ore ma Mario non riesce a staccarsi dalla finestra.

Tutto gli sembra splendere, avere colori diversi... come è diversa la giornata da quando è entrato in questo centro di riabilitazione.. non ne aveva nessuna voglia all'inizio poi, però, Claudio aveva pronunciato le parole magiche.

-Fallo per me. Sono più tranquillo se ti seguono persone competenti. Fidati, conosco il Direttore e sono a conoscenza delle tecniche che adottano... pochi mesi e tutto questo sarà un ricordo.

-Non riesco a stare rinchiuso, la sola idea mi fa stare male.

-Rinchiuso? Pensi che tutto si riduca a questo? Mario!

-Tu non capisci.

-Mario, non è il momento di fare i capricci come un adolescente in lotta con il mondo. Tu stai male, il tuo fisico è al limite ed io sono preoccupato. Non posso seguirti come vorrei e non avrei, neppure, la serenità per farlo. Devi fidarti di me. Non vuoi farlo?

-Certo che mi fido.

-Allora presta il tuo consenso. Fallo per me. Non mi merito questo? Non mi merito che tu mi presti attenzione e mi accordi un poco di tranquillità?

Quale obiezione poteva mai formulare Mario se lui gli doveva la sua stessa vita? Come poteva negargli quello che gli stava chiedendo con tanta insistenza?

Debole, in preda a dolori fortissimi, Mario trovava conforto solo in lui... no, non poteva negargli quello che gli stava chiedendo, non dopo quanto Claudio aveva fatto per lui.

-Non mi lascerai da solo, vero? Verrai a trovarmi?

Certo di aver vinto le sue resistenze, conquistato dal riflesso dell'abbandono che sente nella sua voce, Claudio gli risponde prendendogli il mento con una mano e guadandolo fisso negli occhi.

-Ogni volta che potrò... ogni volta che mi accorderanno il permesso di farlo... starò a tuo fianco. Non sarai mai solo... non ti lascerò mai solo... non ti ho forse già dato la prova di questo? Non sono stato accanto a te in tutti questi giorni?

Assentire con un semplice cenno del capo era stato naturale, il suo abbraccio una preziosa ricompensa.

Sul letto la piccola valigia che contiene tutti i suoi effetti personali... tutte cose comprate da Claudio e che lui cura con attenzione maniacale.

Magliette, pantaloni sportivi... niente tute informi... ricorda ancora Claudio mentre gli dice "Le tute extra large sono sciatte, non hanno personalità. Non mi chiedere di comprartele perché non lo farò."

Era stato di parola... niente tute anonime... solo cose colorate, libri e un I-Phod pieno zeppo di musica; lo aveva accettato tale quale era, senza la pretesa di volerlo cambiare, chiedendo solo confidenza assoluta.

La stessa che lo aveva spinto a raccontargli tutto della sua vita, compreso la sua paura di venire arrestato perché il padre lo aveva denunciato per furto al fine di costringerlo a ritornare a casa.

Come se fosse possibile... ritornare a casa significava rinunciare alla sua libertà, ritornare sotto il giogo del maltrattamento e delle limitazioni del padre nell'indifferenza di tutto il resto della famiglia.

Era fuggito allora e la sua fuga non sembrava avere fine... il fiato di suo padre sul collo e il terrore di essere costretto a ritornare indietro non lo aveva abbandonato.

Conoscersi per caso Where stories live. Discover now