Parte 6

15 3 0
                                    


Evidentemente i sentimenti per lei non erano molto forti, perché il giorno dopo era da me. Mi aveva propinato una scusa per vedermi. “voglio vederti disegnare e scrivere” mi disse. Lui disegnava e anche bene. Disegna ancora e anche meglio di prima. È molto bravo. Lo sarà sempre e lo so perché il talento se ce l’hai si vede e lui ne ha, fidatevi. Si vede, basta guardarlo negl’occhi. Gli artisti hanno sempre qualcosa nello sguardo che gli altri non hanno. Che sia pazzia, tristezza, dolore o rabbia. Spesso lui ha tutte queste cose insieme per questo credo che lui diventerà qualcuno. Anche se non so se io ci sarò. Ma lui sarà.
Entrò in casa mia e studiò tutto mentre io inventavo scuse per farlo rimanere un po’ di più senza fare insospettire mia madre. Scuse stupide tipo “Mi doveva ridare i soldi, aspetta i suoi amici e l’ho fatto salire perché doveva andare in bagno”. In realtà non c’era nessuno che lo aspettava, solo io. Io lo aspettavo da un po’, da un anno circa. I suoi occhi volavano in tutta la stanza alla ricerca di qualcosa che potesse parlargli di me, sostanzialmente quindi la metà delle cose che stavano nella stanza, dato che l’altra metà erano di mia sorella Chiara. Parlammo ancora un po’ poi lui mi diede una bandana nera. Uguale alla sua ma più grande, faceva ancora profumo di nuovo.
“Vorrei la tenessi” mi disse e mi strappò un bacio. Io mi distaccai, contrariata dal suo comportamento.
“Sei fidanzato. Per me non può esistere niente. Senza sentimenti” ripresi. Lui sorrise, ma aveva qualcosa di amaro nel suo sorriso. Ricambiai con lo stesso sorriso. Rimase in silenzio per molti minuti mentre io mi perdevo nella musica. Qualcosa nel suo silenzio urlava, ma lui rimaneva zitto ed è una cosa che non ho mai sopportato. Ma questa volta non potevo cascarci. Senza sentimenti e senza sentimenti sarebbe stato. O almeno così credevo.

L'Alba di Caøs ed ÅrmoniåWhere stories live. Discover now