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Ho passato tutta la notte a pensare a quegli attimi insieme a lei.
Lei vicina a me, abbastanza vicina.
Tremo al solo pensiero, non ho mai avuto questa vicinanza con nessuno.
Ho sempre tenuto tutti lontani da me, non ho mai permesso a nessuno di avvicinarsi così, però, non riesco a spiegarmi il perché io non abbia a lei impedito di avvicinarsi, forse lo volevo?

Ho passato tutta la notte a pensare solo ed esclusivamente a lei, non ho dormito di niente.
Ero in ansia per il giorno dopo, ero troppo emozionata.
Non vedevo l'ora di vederla, però mi sentivo strana, mi sentivo strana perché non capivo il motivo per cui non vedevo l'ora di vederla. Sará sicuramente la sua gentilezza, e il suo sorriso...

Guardo l'orario dal cellulare, sono le 6 del mattino.
Decido di fare una doccia calda per rilassarmi, mi vesto ed esco a fare una passeggiata, con l'alba e il freschetto del mattino.

Durante la passeggiata ascolto la musica, lei è l'unico rimedio per ogni mio malessere.
La ascolto sempre, la sento mia amica.

Essendosi fatte quasi le 8, ritorno indietro, prendo lo zaino e con il motore vado a scuola.
Una volta arrivata mi guardo intorno sperando di vederla ma niente, pensando sia già entrata convinco il bidello a farmi entrare con la scusa di dover andare in bagno.

Vado verso la sala insegnanti e visto che la porta è aperta guardo dentro per vedere se è lì, ma no, non c'è.
Vado in classe sperando sta volta di trovarla e si, è in classe.

Mi nascondo dietro la porta e la guardo, sta sistemando dei libri, l'astuccio e un'agenda.
A quanto pare in prima ora avremo inglese...

'Perché la sto cercando?...'

Si siede e apre il libro sfogliandolo, starà decidendo quale argomento farci fare sicuramente.
Busso alla porta e lei vedendomi sorride.

«Posso?» le chiedo sorridendo.
«Come mai sei entrata prima del suono della campanella?»
«Dovevo andare in bagno"
"Sicura? Non è una scusa per volermi vedere?»
«No, certo che no
«Ah no? Mmh va bene, comunque preparati, ho intenzione di farti venire alla lavagna per fare qualche esercizio»
«No, non mi faccia questo, la pregoo» ridacchia e suona la campanella.
«Ops, troppo tardi per cambiare idea» ride e mi sorride.

'Ma che stronza!'

Entrano tutti i miei compagni e poco dopo la professoressa fa l'appello per poi iniziare a spiegare la lezione.
Pensavo di essermi salvata poiché mancavano dieci minuti dall'inizio della seconda ora ma la prof, con tanta gentilezza, mi chiama sorridendo e mi fa andare alla lavagna.

'Ti giuro che me la paghi!'

Ho tutti gli occhi puntati addosso, compresa la prof che mi detta l'esercizio.
Scrivo l'esercizio da lei dettato ed entro in panico, è un esercizio facile ma presa dal panico resto immobile a fissare la lavagna.

La professoressa si alza e si avvicina a me.

«Dai, è facile, ce la puoi fare»
«È solo che mi stanno guardando tutti» le dico a bassa voce, sussurrando.
«Ti mette panico?»
«Si..»
«Bene ragazzi, copiate l'esercizio e fatelo sul vostro quaderno»

Ti amo Prof!👭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora