Capitolo 5

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"Mi stai dicendo che Jughead Jones non é cosi male come sembra?" mi domanda Veronica trascinandomi nel bagno delle ragazze durante l'ora di educazione fisica.

"Ha un carattere difficile, complicato da gestire e ha un mondo tutto suo.. ma il week-end scorso, che abbiamo passato insieme, sembrava cosi diverso...forse perché é uscito di casa dopo dieci anni" le racconto allanciandomi una scarpa, "Oh mio Dio..Elizabeth mi stai dicendo che Jughead Jones é uscito di casa dopo dieci anni perché tu gliel'hai chiesto?" mi domanda spalancando la bocca meravigliata, "dopo che l'ho pregato e ricattato quasi in ginocchio, vorrai dire" aggiungo alzando un sopracciglio.

"Tu non ti rendi conto haha" afferma ridendo e guardandosi allo specchio enorme del bagno, "ma di cosa stai parlando?" le chiedo curiosa.
"Dai, Jughead é uscito per la prima volta dopo anni con te e ti ha anche aiutato con la tua ferita al piede... e fammi pensare.. ah si, ti ha scritto una lettera di scuse!" esclama lei ritoccandosi il trucco, "l'uscita non é stata una mia idea, e non mi ha mai chiesto scusa esplicitamente" le rispondo aggiustandomi i capelli,
"ma davvero non capisci?" domanda poi guardandomi negli occhi quasi ridendo, "ma cosa?" le chiedo ignara di tutto.
"Jughead Jones é cotto di te!" esclama lei felice, le rido in faccia.
"V, sei tu a non aver capito..Jughead a stento mi sopporta" le dico ovviamente, "vedremo.. il tempo mi dará ragione, mia cara Elizabeth" afferma poi tornando in palestra.

Torno a casa a piedi e nel mentre rifletto sulle parole di Veronica, e piú ci penso più credo fortemente che Jughead non puó avere una cotta per me, siamo l'opposto l'uno dell'altra.
Ma se ripenso a sabato e domenica, sembrava quasi sopportabile.
Subito dopo pranzo salgo in camera, preparo lo zaino per andare da Jughead, ma controllando il diario, mi accorgo di non avere compiti per il giorno dopo, anzi sembra esserci un'assemblea.

Mamma Cooper mi lascia davanti casa Jones e mi dice che oggi verrá a prendermi qualche ora prima.

Busso in attesa del signor Jones, e delle sue solite raccomandazioni, che ormai conosco come le mie tasche.
Ma stranamente viene ad aprirmi un'esemplare di ragazzo in pigiama e con i capelli disordinati.
"Ciao Jughead!" esclamo sorridendogli,
lui fa un cenno con la testa e si volta verso le scale.
"Dov'é tuo padre?" gli chiedo entrando e chiudendo la porta dietro di me, "a lavoro" mi risponde appoggiandosi sulla ringhiera.
"Non va mai a lavoro di pomeriggio" gli dico incrociando le braccia, "gli hanno cambiato il turno, genio" mi risponde acido.

"E quando tornerá?" domando avvicinandomi alla rampa di scale, "domani all'alba" afferma lui avviandosi in camera.

E cosi oggi io e Jughead saremo soli in casa. Non so perché, ma mi sento un pó agitata.
Lo raggiungo in camera, lo vedo intento a disegnare, come al solito.
"Domani alla Riverdale High ci sará un'assemblea, quindi non ho compiti... ti va di fare qualcosa?" gli chiedo sorridendo e con tutta la gentilezza possibile e immaginabile,
"certo.. facciamo che tu te ne torni nel tuo bel quartiere e io continuo a farmi i fatti miei, ti piace?" mi chiede sarcastico, faccio per alzarmi ma con un movimento rapido gli prendo il suo prezioso quaderno e scappo giú correndo.
Lui mi segue urlando e sbraitando, ma una volta arrivata in cucina gli nascondo il quaderno.
"Elizabeth dammi quel maledetto quaderno!" esclama incazzato nero, io continuo a ridere, "certo.. " gli dico serenamente, ma subito dopo afferro il quaderno e torno in camera sua correndo.
Lui continua a seguirmi senza riuscire a prendermi, raggiungo la sua stanza e nascondo il quaderno dietro la schiena.
Lui mi afferra per i fianchi e mi continua a urlare addosso, "le urla non funzionano con me, mr Jones" affermo allontanandomi.
"Dammi il mio quaderno, adesso! " continua alzando sempre di piú la voce, io mi avvicino a lui e inizio a fargli il sollettico.
Per il troppo ridere finisce sul letto e io sopra di lui, ha una risata cosi bella ma cosi rara.
Ad un certo punto mi afferra ridacchiando, "le urla non funzionano, ma il solletico funziona sempre" afferma Jughead iniziando a farmi il solletico, "ora dammi il quaderno, Cooper" continua sempre più vicino a me.

HeartlessWhere stories live. Discover now