Introduzione - 작가의 말

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Fra gli autori di poesia più amati in Corea Yun Dong-ju occupa sicuramente un posto speciale nel cuore del suo popolo. Nel trasparire impetuosamente dall'incantevole opera poetica, la sua vita appare come una di quelle che difficilmente attraversa animo umano senza lasciarvi traccia.

Figlio di una coppia coreana immigrata in Cina, nasce nel 1917 a Gando, in un'area ritenuta la base del movimento coreano d'indipendenza contro il regime instaurato dal Giappone. Fin da giovane egli coltiva un amore viscerale per la letteratura, tanto da intraprendere uno sciopero della fame in risposta al padre, che voleva studiasse medicina. Sempre in giovanissima età egli compose le sue prime opere, per lo più canzoni per bambini e piccole poesie pubblicate su alcune riviste, ma una volta tornato in patria per approfondire gli studi i suoi componimenti apparvero presto su un prestigioso quotidiano nazionale, il Choseon Ilbo.

Adorava girare per le librerie, sedere nei bar leggendo per ore e ore, o passeggiare in silenzio in mezzo alla natura totalmente immerso nei suoi pensieri. Yun amava profondamente il suo Paese ed era molto vicino ai suoi connazionali in un periodo storico così difficile come quello coloniale giapponese. Vibrava intensamente nel suo animo, così come in ogni suo verso, il perenne desiderio di libertà e indipendenza.

Egli non era altro che la voce della sua gente, l'urlo levato al cielo contro il sopruso, la violenza e l'umiliazione, il dito puntato su chi intendeva cancellare dalla faccia della terra un intero Paese e la sua storia calpestando qualsiasi cosa ricordasse un calmo mattino* e asservendola all'effigie del sol levante. Tutto ciò, purtroppo, poteva tradursi in una cosa soltanto. Yun, infatti, fu presto arrestato e condannato a scontare una pena in carcere. I suoi versi furono ritenuti sovversivi dal governo nipponico e fu così che morì pochi anni dopo, il 16 febbraio del 1945, nel penitenziario di Fukuoka, a soli 28 anni. A ucciderlo furono gli orribili esperimenti che venivano condotti su alcuni detenuti. Pochi mesi dopo, il 15 agosto dello stesso anno, la Corea veniva finalmente dichiarata un paese libero, ma la sua penna non poté mai cantare la gioia di uno dei giorni più fausti per il suo amato popolo.

La qui presente opera intende colmare in piccolissima parte una grave lacuna. Poco, anzi, troppo poco si conosce in Italia della letteratura coreana (difficilmente troverete qualcosa in libreria o nelle biblioteche), così come poche sono le raccolte poetiche che campeggiano sui nostri scaffali. Colgo dunque la palla al balzo pubblicando quella che è la trasposizione in italiano dell'opera più significativa di questo amatissimo poeta: 하늘과 바람과 별과 Cielo, vento, stelle e poesia, un compendio di 31 ispiratissimi componimenti poetici, con la speranza che vi conquisti così come dal 1948,  anno della sua prima (postuma) pubblicazione, ogni giorno rapisce i cuori di migliaia di giovani coreani e non solo.

Tengo a precisare che la traduzione non si avvarrà del supporto di trasposizioni in altre lingue, come spesso, purtroppo, accade (vero cari editori italiani?). Essa sarà condotta dal sottoscritto attenendosi UNICAMENTE alla versione originale in lingua coreana. Sono ben cosciente del fatto che fra tutte le possibili opere traduttive, quella che riguarda la poesia è di certo la più ardua. Difficilissimo conservare ritmo e metrica, praticamente impossibile riprodurre i suoni, elementi così tanto importanti in questo ambito. Nonostante ciò sono fiducioso di poter restituire ugualmente qualcosa di valido e apprezzabile, se non altro dal punto di vista dei contenuti, ai quali cercherò di rimaner fedele il più possibile.

Andiamo a cominciare allora! Non mi rimane che augurarvi, come sempre, una buona lettura.

Thesmo, 15-08-2019.


* calmo mattino: La penisola coreana è storicamente descritta anche come il "Paese del calmo mattino".

Yun Dong-ju - Cielo, vento, stelle e poesia.Where stories live. Discover now