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-Ash!- chiama mia madre dalla sala del trono.

Io mi alzo dal mio letto e mi dirigo da lei sbuffando.

Adesso in che modo mi vorrà usare?

La vedo seduta sul suo trono di piante e fiorellini.

-Sai che mi è appena venuta un'idea geniale? Tu saresti proprio perfetto per questa missione...- disse nel suo solito tono malizioso.

-Parlamene forza- dissi alzando gli occhi al cielo.

-Tu oggi farai una missione importantissima- disse sorrridendo.

Mi sta facendo perdere la pazienza...
Vuole dirmi o no cosa vuole da me?

-Allora se non mi dici ORA cosa devo fare, qualunque cosa sia io non la farò- le dissi alzando legggermente la voce infastidito.

Lei mi guarda disgustata e dice:- Non parlarmi così io sono tua madre e la regina seelie!-.

Certe volte mi fa ridere.

Mi ha soltanto messo al mondo, non gliene frega niente di me e nemmeno di Cassandra.

-Andrai a Roma e rapirai una delle shadowhunter più potenti al mondo-

Fantastico, una cosa noiosa, poteva mandarmi a uccidere degli shadowhunters e invece li devo rapire, semplicemente fantastico.

-Come si chiama?- le chiesi disinteressato.

-Grace Evangeline Wrayburn-

Pronunciate queste parole alzo lo sguardo subito.

Un nome così... angelico ecco.

Mi sembra di averlo già sentito.

-LA FIGLIA DELL' ANGELO???-
[•••]
Mia madre mi ha fatto una magia strana, adesso sono un moro con gli occhi verdi o azzuri non capisco.

Mi chiamo Ryan Blackthorn ora.

Mi sono fatto le rune e adesso sto andando verso un liceo mondano, dove mia madre mi ha mostrato Grace grazie ad altre sue magie.

Entro nella stanza più rumorosa dove c'è un'ammassso di gente ascoltare una ragazza che canta davanti a loro.

Stanno facendo un concerto di beneficienza?
Che schifo.

No, non mi sembra, forse è una gara.

La ragazza ha finito, finalmente perchè non riuscivo proprio a sentirla.

Ma io non sono qui a fare giudicare le tipe che cantano.

Devo cercare una mondana che si chiama Silvia Belsito.

Mia madre quando Grace aveva 6 anni l'ha imprigionata nel corpo di una mondana.

Spietato... ma geniale.

Mentre cerco tra la folla la ragazza che mi ha mostrato mia madre, sento quello che dicono sul palco.

Non guardo il palco ma la folla di gente seduta.

<<Salve a tutti, io mi chiamo Silvia Belsito>> io mi giro subito sentendo quel nome.

Ha dei capelli corti fino alle spalle marroni nocciola.

I suoi occhi sono marroni i e sembrano un po' verdi.

Indossa un vestito corto nero con una gonna bianca con delle rose disegnate.

Guarda i suoi piedi.
Poi respira profondamente, è un po' in ansia da quello che vedo, riguarda il pubblico e fa una faccia seria cercando di concentrarsi prende il microfono e si avvicina.

Poi, purtroppo, inizia a cantare.

Le fate cantano ogni giorno, in ogni minuto del giorno.

E sono davvero incredibili.

Ma... Santo Raziel.

Mai sentita una voce così angelica e fuori da questo mondo.

Qualcosa di così... non riesco ad esprimermi... è Meraviglioso.

Ha una voce incantevole, armoniosa e acuta.

La perfezione ce la avete presente?
Esatto, quello che sto sentendo è quello.

Sembra di stare in paradiso.

Il che è difficile per me per tutte le cose che faccio.

Non capisco come una ragazza di 16 anni riesca a fare certe note.

E come i suoi polmoni riescano a respirare cantando così perfettamente.

Non ci sono davvero delle parole.

Ogni nota cantata in modo perfetto.

Non smetto di sorridere.

Ed è un miracolo perchè io non sorrido mai. MAI.

E non so nememno perchè, dato che la canzone è abbastanza triste.

Con una mano tiene il microfono e con l'altro gesticola per tenere il fiato.

Alla fine quando fa una nota acutisssima alza lentamente un braccio in alto, tenendo gli occhi chiusi.

Quando finisce la canzone, nessuno applaude.

NESSUNO applaude.

Dopo essere tornato dal paradiso io applauderei.

E infatti lo faccio.

Lei mi guarda triste per poi correre dietro le quinte.

La seguo, tanto i mondani non mi possono vedere.

Si è messa a piangere in una stanza da sola.

-Hey- le dissi appoggiandomi allo stipite della porta.

Lei con gli occhi pieni di lacrime mi guarda e poi sorride.

- Ryan?? Non ci posso credere sei qui?
Siete venuti a liberarmi, spero...-

Ehm non credo proprio.












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