Sei stato la mia felicitá

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Se dovessi descrivere il dolore parlerei di te.
Parlerei di quando la notte è diventata ancora più buia senza quella stella fra tante che illuminava più della luna. Parlerei di quando il letto è diventato un pozzo profondo composto da lacrime salate, e tanto grande da non riuscire a capire se fosse stato lui a crescere o io a rimpicciolirmi, accartocciandomi come il mio cuore. Parlerei di quando il cielo ha perso tutti i suoi colori, come se la tristezza avesse saccheggiato tutte le cose belle del mondo mentre non ero attenta. Parlerei di quando alcune canzoni di Coez e di Ultimo sono diventate lame taglienti per il cuore, ma che continuavo ad ascoltare perché il dolore era l'ultima e unica cosa che mi legava a te. Parlerei di quando in 24 ore i ricordi venivano fuori come fantasmi e restavano ad infestarmi la testa un giorno, una settimana, un mese, un anno e di più .. di più. Li vedevo mentre cambiavo le lenzuola, li vedevo in una sedia, un divano, in una pubblicità alla tv, li vedevo quando sentivo il tuo nome che apparteneva a qualcun altro, li vedevo quando mi guardavo allo specchio e non sorridevo più, li vedevo nelle cose quotidiane che di speciale non avevano nulla, ma lo erano perché le avevamo condivise.
Tuttavia il dolore non nasce dolore
È solo una trasformazione della felicità
Il dolore è la felicità recisa
È una rosa di cui è rimasto solo il gambo
Quindi se mi chiedessero
di descrivere il dolore
Io parlerei di te,
precisando che prima sei stato la mia felicità

Tutto quello che avrei voluto dirti [COMPLETA]Where stories live. Discover now