"There's something wrong"

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Los Angeles- 14 Marzo 2020

Eren

Ero seduto in un divano di una casa a me sconosciuta, partecipando all'ennesima festa di quel mese.
Abbassai lo sguardo sulla mano con cui tenevo un bicchiere in carta, colmo di un liquido scuro e dal sapore orribile.
Bevvi un altro sorso ma proprio non riuscivo a farmelo piacere. Probabilmente era anche colpa della situazione, avrei tanto voluto trovarmi a casa mia.

Un sudatissimo Levi si buttò, quasi, su di me, ridendo allegramente. Mi sforzai di non alzare gli occhi al cielo come ogni volta che si comportava così. E negli ultimi giorni lo faceva sempre più spesso, mostrandosi con atteggiamenti che non gli appartenevano.

Nelle ultime due settimane o giù di lì, le cose erano cambiate parecchio. Levi aveva iniziato a partecipare alle feste a cui lo invitavano praticamente da sempre, dopotutto era diventato popolare al suo primo anno. Mi costringeva a venire e iniziavo a sentire la mancanza delle nostre serate tranquille. Anche quelle dove studiavamo e basta, scambiandoci qualche bacio.
Per via di questi eventi molte più persone iniziavano a conoscere il mio nome, cosa che, sinceramente, non mi entusiasmava. Non era fatto per essere popolare e non mi piacevano neanche le occhiate curiose che ricevevo.

Levi, per convincermi mi diceva che voleva stare con me, che aveva bisogno di me, e che dovevamo goderci la nostra età. Ma questo non era il Levi che conoscevo e sembravo l'unico a preoccuparmene. Agli altri piaceva questo ragazzo che parlava un po' con tutti, che fumava erba e si ubriacava alle feste. E si divertivano a creare pettegolezzi sulla nostra relazione. Eravamo come la fottuta coppia dell'anno.

"Puzzi di alcol", brontolai mentre Levi cercava di baciarmi, sfiorando le mie labbra con le sue. Un'altra risata sfuggì dalla sua bocca, assieme a un nauseante odore di birra. E pensare che non molto tempo fa ne bevevo parecchia, soprattutto da Ymir.

"Siamo a una festa, si beve, si beve alcol", mi disse come se fossi un idiota. A quel punto alzai davvero gli occhi al cielo.

"Andiamo a ballare."

Mi trascinò fra le altre persone, muovendosi più a meno a ritmo della canzone prima di avvolgere le braccia attorno al mio collo.

Non potevo certo dire che non fosse sexy con la camicia bianca sbottonata, i capelli arruffati e le guance rosse. Con quello sguardo che mi attirava sempre di più e alla fine cedetti, baciandolo con foga. Era il mio punto debole, lo era sempre stato.

Era questo che facevamo alle feste, davamo spettacolo. Dov'era finito il Levi riservato? Eppure la gente lo preferiva così mentre io sopportavo sempre di meno questa situazione.
Allo stesso tempo non riuscivo ad allontanarmi quando mi provocava in questo modo. Ero estremamente attratto da lui. Mi sentivo un idiota quando cedevo così facilmente.

Le sue dita si intrecciarono ai miei capelli e io lasciai vagare le mani lungo la sua schiena, facendo scontrare le nostre lingue.

Il nostro bacio divenne sempre più intenso man mano che il tempo passava. Scordai la calca attorno a noi e pensai solo a Levi fra le mie braccia. Poggiai le mani sul suo fondoschiena e attirai il suo corpo al mio.

I nostri bacini si toccarono, facendoci gemere durante il bacio, incuranti delle persone che potevano notare i nostri movimenti un po' più spinti.

Mi scostai leggermente dalle sue labbra gonfie quanto le mie e in quel momento la sua lingua leccò la mia un'ultima volta.

"Hai bisogno di un bagno, per caso?", sussurrò seducente vicino alla mia bocca, guardandomi in un modo che riusciva a farmi tremare senza ritegno. Tra le mie gambe si stava formando un'erezione. Dio, ero davvero un idiota.

Ereri- FiresideWhere stories live. Discover now