Tre.

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Apro gli occhi ancora impastati dalle lacrime della sera precedente. Sono le sette, forse un tantino presto per iniziare a prepararmi per l'appuntamento del pomeriggio.

Già, l'appuntamento.

Subito la mia testa mi spinge a chiedermi cosa fare con quel ragazzo bello da togliere il fiato che avevo incontrato la sera prima.

Non mi farebbe male distrarmi, se si dovesse presentare l'occasione non mi tirerò indietro.

Una volta giunta a quella conclusione, decido di averne abbastanza di quel divano, così mi alzo ed apro le persiane della mia stanza, che danno su un bellissimo scorcio della magica città nella quale mi trovo. Spingendo il mio sguardo un po' più in là, mi accorgo con piacere di riuscire ad ammirare un piccolo pezzo di Piazza San Marco.

Tom.

"Bene, buona la prima! Per oggi siete liberi, come vi avevo promesso, abbiamo finito prima del previsto". La voce di Jon esce metallica dal megafono, e ci incita a raccogliere le nostre cose ed approfittare della bellissima giornata per esplorare al meglio la città. E godere a pieno dell'esperienza.

Eccome se ne godrò.

Inizio a ripensare alla ragazza di ieri. Era bellissima, ma allo stesso tempo il suo sguardo era così profondo che avevo quasi paura di annegarci dentro. Ma era anche spento, terribilmente. Così tanto che, senza la minima esitazione, le avevo chiesto di uscire. Volevo saperne di più su quello splendido essere umano, mi sentivo attratto da lei in maniera involontaria.

Preso dai miei pensieri, non mi accorgo che si è fatta quasi ora di pranzo. Mangio un boccone al volo e torno in hotel per potermi rilassare un po' prima del mio appuntamento. 

Alle quattro in punto decido di sistemarmi ed indossare qualcosa di comodo, per poi incamminarmi mezz'ora dopo. 

Alle cinque meno un quarto mi ritrovo di fronte i tavolini in piazza.

Che strano, non è da me arrivare così in anticipo, soprattutto ad un appuntamento.

Nemmeno il tempo di riflettere, che una chioma bionda si immette sulla mia traiettoria, visibilmente intenta a cercare qualcuno con lo sguardo. Me, per l'esattezza.

"Buh", sussurro dopo essermi avvicinato a lei con passo felpato.

"Cristo, ma sei pazzo? Ci mancava poco e mi veniva un infarto"

"Buon pomeriggio signorina, vuole onorarmi della sua presenza per questo pomeriggio? Farò di tutto per renderlo indimenticabile" dissi io, tentando di camuffare la mia risata.

Martha.

Tom è stato splendido questo pomeriggio. Non stavo così tanto bene da troppo tempo, forse da prima che iniziassero i litigi con Mick. 

Mi ha offerto il caffè, nonostante io abbia insistito fino allo sfinimento per pagare almeno per metà. Abbiamo fatto il giro in gondola più divertente della mia intera esistenza, senza accorgerci, però, del tempo che passava. 

"Tom"

"Si Martha?"

"Sono completamente sola stasera. Cioè, in realtà ogni sera. Ad essere onesti, sono sola e basta qui a Venezia"

"Prima o poi mi spiegherai questa cosa"

"Si, magari davanti qualcosa da mangiare. Ti va di salire da me e prendere una pizza?"

"Sono libero stasera, quindi perché no?"

****

Finiamo di mangiare la pizza, credo di non aver mai mangiato così velocemente in vita mia. Ma mai velocemente quanto Tom.

"Cazzo, sei veramente senza fondo"

"Senti chi parla, miss delicatezza"

Detto ciò, inizia a sistemarsi meglio sul divano. Decide di appoggiare la sua schiena al bracciolo, invitandomi a poggiarmi sopra di lui.

Non me lo lascio ripetere due volte. 

"Allora, pensi di raccontarmi il motivo per il quale una ragazza bella come te è qui tutta sola?"

"Beh, non sarebbe così se il mio ragazzo, ex ragazzo, non mi avesse piantata in asso una volta atterrata, confessandomi di avermi tradita"

"Cristo, che pezzo di merda"

"Beh si, ma aveva iniziato a diventare sempre più violento, quindi forse è meglio così. Non ti nego di starci soffrendo, ma inizio a pensare che dovrei iniziare a godermi gli anni migliori della mia vita e non stare troppo a riflettere "

"Spiegati meglio"

"Dovrei cogliere al volo ogni possibilità, sotto ogni punto di vista, anche sentimentale. Non ho mai creduto alla storiella che dice che il maschio dovrebbe fare il primo passo. Siamo nel 2019, siamo libere di farlo"

"Sei la prima ragazza dalla quale sento queste parole, sono quasi curioso di vederti in azione"

Holland, questa me l'hai servita su un piatto d'argento.

Quasi invitata da quelle parole, mi giro verso Tom per poterlo guardare negli occhi 

"Non sfidarmi Holland, stavo solo aspettando il momento giusto per confessarti la mia attrazione verso di te"

"Ah si?"

Decido di rispondere azzerando le distanze, rendendo quel bacio tutto, tranne che casto.

Ci alziamo, mettendoci seduti. Io mi reggo sulle sue gambe, sono praticamente seduta su di lui. 

Mando indietro la testa e lascio libero il collo, sul quale lui si avventa senza troppe cerimonie. 

Posa le sue mani su tutto il mio corpo, sempre più scoperto grazie al progressivo sparire dei nostri indumenti. 

Così, io mi abbandono a quella consolazione, seppure abbastanza sbagliata, visto il poco tempo trascorso dopo la mia rottura. 

Una volta terminata la nostra parentesi particolarmente piacevole, Tom inizia a parlare

"Sai, non ti ho detto che anche io sto uscendo da una relazione lunga, finita malissimo. Per questo vorrei mettere subito in chiaro il fatto che le mie intenzioni non sono per nulla serie"

"Non pensare che le mie lo siano, non cerco nulla per il momento. Lasciamoci investire da quello che succede, racconteremo il finale"

"Senza impegno?" mi chiede Tom, con una voce più bassa del solito

"Senza impegno."

Sento il ragazzo portarmi sotto di lui e riprendere a baciare ogni lembo di pelle a sua disposizione.

Ricomincio a sentire il calore impossessarsi di me, per abbandonarmi a questa notte che non dimenticherò molto facilmente.


Wicked Game/ Tom HollandWhere stories live. Discover now