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Il re sedeva comodamente sul Trono, baciando avidamente la testa bionda china su di lui

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Il re sedeva comodamente sul Trono, baciando avidamente la testa bionda china su di lui.

Questa apparteneva a Keira, la nuova amante del re. Era di tre anni più grande di Mira, questo le provocava disgusto e disprezzo ogni volta che li osservava.

Da quando sua madre era stata relegata al compito di Consorte, perdendo ogni diritto e favore dal re come Regina Reggente, si erano susseguite a corte una serie infinita di amanti.

Giovani, vecchie, nobili, serve.

Le figlie dell'Inverno venivano da ogni dove per essere scelte come concubine del sovrano, anche solo per una notte. Molte gli donavano il loro Fiore d'Inverno, la loro verginità, con la speranza che le avrebbe rese fertili, fortunate e, perché no, favorite. Ma, nonostante questo, nessuna riusciva a mantenerne l'interesse per più di qualche giorno.

Come se fosse costantemente insoddisfatto, alla ricerca di qualcosa.

Si sorprese a pensare a quanti fratelli bastardi ci sarebbero stati, se non fosse stato per il vincolo del matrimonio con sua madre.

Una volta pronunciati i giuramenti di fedeltà e di amore incondizionato davanti all' Albero Bianco, si donava la propria anima all'altro. Questo comportava una simbiosi, l'anima riconosceva il compagno come unico beneficiario dei propri pensieri, del proprio corpo, dei propri desideri e della propria discendenza.

E non c'era possibilità di tornare indietro, era un vincolo imprescindibile, eterno come i loro freddi inverni.

Per questo, la maggior parte di loro aspettava secoli se non millenni a fare quel passo, bisognava essere certi di sposare solo la propria Anima Compagna. L'esatta parte mancante. L' akhmè dei propri desideri.

Molti non la incontravano e si dovevano accontentare, alcuni la conoscevano da sempre e non l'avevano riconosciuta ed altri ne possedevano addirittura due.

Perciò esisteva la Settimana delle Stelle, la settimana più luminosa dell'anno.

Serviva ad illuminare le Anime Compagne, a indirizzarle le une verso le altre.

A diciassette anni si diventava adulti e vi si poteva partecipare.

Sam e le sue sorelle partecipavano già da diversi anni e non avevano ancora trovato la propria metà. Aveva sentito dire dalla Signora Mildred che per molti era insostenibile essere costretti a partecipare senza mai ricongiungersi ad essa.

Prese un respiro profondo, quasi turbata, l'indomani avrebbe avuto iniziò la Settimana delle Stelle e ne avrebbe fatto parte per la prima volta.

Si avvicinò lentamente a Teti. Sua sorella, leggermente in disparte, guardava con odio e repulsione il nuovo arrivato, come se le avesse fatto un torto irrimediabile.

Incrociò il suo sguardo.

《Finalmente sei arrivata, odio tutto questo. Ho perso tre ore a farmi acconciare i capelli per nulla. Ho raccolto fiori tutto il pomeriggio per la mia coroncina per questo vecchio viscido.》

Guardò la splendida acconciatura, i capelli biondi come il grano in giugno intrecciati a formare un'enorme corona ricoperta di fiori invernali. Gerani, primule, ciclamini e viole del pensiero.

《Confesso che non rispecchia affatto le vostre aspettative. Speravo davvero potesse essere giusto per te.》

Teti scosse la testa. 《Guarda come si mangia con gli occhi Clythia, disgustoso. Spero davvero che scelga lei. Non potrei mai stare con uomo del genere, nemmeno con tutte le ricchezze che ha.》

Lo guardò, pendeva dalle labbra di Clythia. Lei, esattamente come pensava, non sembrava particolarmente turbata.

《Mirabelle, avvicinati.》La voce tuonante di suo padre sembrava spazientita.

Si avvicinò lentamente al gruppo, il re aveva spostato Keira al suo fianco.

《Questa è Mirabelle, la più giovane delle mie figlie, Nobile Berminas. E questo, mio piccolo fuoco, è il Nobile Rog Berminas. Si occupa del rifornimento per le truppe al muro.》

Lo straniero posò gli occhi freddi e piccoli, da topo di fogna, su di lei, squadrandola con crescente interesse.

《Un fiore raro, mio sire.》

《Un fiore che va ben oltre la portata di ogni figlio dell'Inverno.》Suo padre la guardò, sorridendo. Gli occhi pieni di orgoglio.

Quel piccolo scambio di battute aveva attirato l'attenzione dell'intera sala. Tutti erano a conoscenza della preferenza del sovrano nei suoi confronti, ma sentirlo dire direttamente da quelle labbra rudi abituate a dettar ordini, faceva sempre un certo effetto.

《Non ne dubito, mio re.》 Il nobile Berminas continuò a fissarla socchiudendo gli occhi. 《Ditemi principessa, amate anche voi le danze? Vostra sorella Clythia mi ha accennato dei meravigliosi balli che si tengono a palazzo.》

A winter's tale Where stories live. Discover now