31- Il trattamento e la sua cura: felicità gratuita

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P.O.V.
Nicole

Apprendere un mestiere significa compiere i gesti velocemente e con precisione, nonostante in testa ti regni sovrana la distrazione.

Se solo la signora Nora sapesse quest'immancabile verità, o si rendesse parte della mia mentale confusione fuggirebbe a gambe levate da questo salone per correre dalla vecchia megera di Penelope, che tanto ama farmi concorrenza in fondo alla strada.

Ormai nei suoi sessant'anni quasi le consiglierei la pensione, ma probabilmente fare la parrucchiera è proprio questo per lei, la pensione, trovandosi spesso a chiacchera con le vecchie clienti dei fatti che si svolgono in paese. Inizialmente parlare si era rivelato un peso per me, non troppo loquace con gli estranei, ma parliamo di un'altra vita e ormai sono trascorsi anni ... è divenuta un'abitudine chiedere delle condizioni dei troppo amati, e venerati, figli alle mie buone clienti, alternandoli alle volte con i consigli in cucina o con i buoni pasto della spesa. Cadere nei pettegolezzi delle fedeli, dopo la Messa in chiesa la domenica, vuol dire invece cadere in un vortice nero senza via d'uscita. Molte volte prego, affinché qualcuno me ne scampi, ma deve essere la mia condanna nel non identificarmi in alcuna religione: sembrano volermi dire, dall'alto, chiunque ci sia, che questo ho scelto e questo mi tengo, clienti e pensieri personali, io non credo in loro e loro non credono in me. Se ancora sopravvivono gli dei classici possiamo definire la mia vita come una continua gara tra me e i fulmini che mi colpiscono in saette dall'alto, frecce di imprevisti e problemi, pronti ad affliggermi essendo la sola sprovvista di ombrello o adeguate protezioni.

E i problemi citati? Cosa coinvolgono? Vari ambiti. Il lavoro, principalmente i soldi che vengono sempre a mancare al termine del mese, le relazioni personali, dalle quali scappo non volendo rendere la mia vita succulento cibo del gossip cittadino, e l'amore, accidenti all'amore. Che cosa provo per lui? Profondo odio. Odio l'amore. Odio quelle maledette farfalle nello stomaco e odio la vetrata che offre il confine sulla strada. Odio l'insegna di questo salone, stampata sopra, che non mi ha permesso di vedere dove siano arrivate le labbra di Joseph in vicinanza alla guancia di Gloria. Gloria. Stupida italiana. Stupido lui. Stupida me che ci penso, e stupido paesino composto da sole tre strade. Si può realmente vivere in una cittadina del genere? Dove i ruoli, i negozi, i ristornati, vengono spartiti in tre grosse fila di linee parallele, sfortunatamente troppo comunicanti tra loro per il mio benessere mentale? Parliamo delle stradine commerciali, le case alle volte hanno la loro privacy, ma non troppa, vivendo tutti quanti in enormi edifici da più piani, nei quali la vita viene gestita al pari di un convegno cittadino.

Non so perché Joseph continui a girarle attorno, o quando, tanto meno, sia arrivato a parlarle. Ovviamente entrambi la conoscevamo, avendoci fatto la scuola insieme. Ironia della sorte, mentre Megan era in classe con Caleb e Ian, io ero destinata a dividere il banco con Joseph, e la classe con le sue spasimanti. Alle spalle avevo Celine e da un lato Andrew, ma niente Nicolas o Kevin, loro erano più grandi.

Andrew ... il più distante del gruppo. Se solo parlassi con lui dei miei problemi non capirebbe niente. Sta con noi molto raramente, e a eccezione di Joseph che lo considera il suo migliore amico gli altri con lui hanno legato poco, oltre la mia eccezione, ma ovviamente in ogni gruppo numeroso come il nostro c'è un componente che tende all'essere assente, seppure alle volte presente. Niente di nuovo. Costruisce la sua vita a parte, trascorrendo solitamente le sue giornate con Joseph, alle volte con Ian. Non posso usarlo però per sapere cosa il primo dei due pensi.

<Ecco fatto, signora Nora, il suo nuovo taglio! Come nuova>, commento, privandola della mantella intorno al collo con un gesto degno del miglior mago o artista, ed è la sua sorpresa la vera magia. Il chiacchiericcio e l'odiato gossip nel quale si era persa, coinvolta dai due avvolti che l'hanno, in attesa della mia attenzione, imprigionata nella loro trappola, braccandola dai due lati, e deviata lungo un'altra strada, era stato quanto bastava per distoglierle l'attenzione, e non far caso al suo riflesso, costantemente postole dinanzi. Meglio per me. Raccolgo la sua allegria a piene mani.

Ali di farfallaWhere stories live. Discover now