27. Beverly Hills

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"Ancora continuo a non capire perché tu abbia deciso di rimanere qui"
Osservo Adrian rifare il letto dallo stipite della porta.
"Non ho soldi sufficienti per tornare a casa sia a Natale che al Ringraziamento" gli spiego.
Baker è terribilmente attraente quando è preso dalle faccende casalinghe.
Dovreste vederlo mentre lava i piatti.
"Bè, ma rimarrai senza i tuoi amici, la tua famiglia..."
"La mia famiglia siamo io e mio padre e fino a prova contraria non mi ha nemmeno telefonato per chiedermi come sto"
Racconto con l'amaro in bocca.
"Tu piuttosto, non te ne torni a Manhattan?" Cambiare discorso ultimamente mi riesce davvero bene.
"No, non ho molta voglia di rivedere la mia famiglia"
Aggrotto le sopracciglia interdetta.
"Non mi hai mai parlato della tua famiglia" gli faccio notare avvicinandomi a lui che nel frattempo ha quasi finito.
"È meglio così, fidati" ridacchia.
Mi siedo sulla scrivania.
"Cos'è, i tuoi sono quei tipi di genitori apprensivi, fuori di testa e spossanti?"
"Qualcosa del genere" risponde.
"Sei figlio unico?"
Se dovesse avere dei fratelli posso ben immaginare che fighi da paura possano essere.
"Magari... Ho una sorella e tre fratelli" credo che sia la prima volta che Adrian mi racconta di sè.
"Ma è grandioso!"
"No, non lo è" ribatte serio.
Capisco che devo lasciar cadere il discorso, altrimenti si chiuderà in se stesso e tornerà apatico come sempre.
"Phobe e Ely sono partiti?" Domanda cambiando discorso.
"Sì, questa mattina. Alec, Barry e Daryl?"
"Alec e Daryl partono questa sera, Barry aveva il volo ieri pomeriggio. Jackie?"
"Mmm, tra qualche ora"
"Quindi siamo soli io e te..." smette di fare ciò che sta facendo e si avvicina a me.
"Non ci pensare nemmeno" lo blocco appoggiandogli le mani sul petto.
Dio è così sodo.
"Non stavo pensando proprio a nulla" fa finta di niente afferrando le mie mani per poi abbassarle.
"Avevamo detto di rimanere solo amici" gli ricordo. Dopo la nostra ultima scappatella abbiamo deciso di non evitarci completamente, ma di provare almeno ad essere amici.
"Tra il dire e il fare c'è di mezzo lo scopare" appoggia le mani sulle mie cosce.
"Sei disgustoso!" Lo scanso per poter scendere dalla scrivania.
"E poi ti ricordo che mi vedo con Nicholas"
"Oh sì, lo sfigato di Beverly Hills."
"È di Beverly Hills, direi che non è poi così sfigato"
Non che mi importi, ma quando si tratta di una sfida tra me e Adrian divento davvero agguerrita.
"Tesoro, fidati che ho molti più soldi di lui e tutti i suoi amichetti messi insieme" sorride beffardo lasciandomi allontanare.
"Oh, adesso vorresti vantarti dei tuoi soldi?"
Sapevo che prima o poi l'avrebbe fatto.
"Non siete mai nemmeno usciti insieme" cambia discorso.
"Questo lo dici tu. Indovina chi questa sera ha un appuntamento?"
Il suo sguardo si fa serio.
"Te lo ha chiesto lui?"
"Ma questo cosa c'entra?"
"Non capisco cosa ci trovi in quel tizio"
Non sia mai che Adrian apprezzi qualcuno.
"Bè è divertente, simpatico e molto intelligente"
"Scommetti che sono molto più divertente, simpatico e intelligente di lui?"
"Credo che il tuo ego si stia sentendo minacciato. Ma solo un po' eh" avvicino il pollice e l'indice ridacchiando.
"Ridi pure, intanto è con me che te la fai, non con lui"
Colpita e affondata.
"Sì ma con te è tutto un gioco." Dico.
Adrian storce la bocca contrariato e fa per andarsene in cucina.
"È un coglione" farfuglia.
"Non ha nemmeno più senso che tu lo dica se lo pensi di ogni essere vivente di sesso maschile" lo riprendo divertita.
"No, non di tutti. Alec, ad esempio, non è troppo coglione"
"E Barry?"
"Lui è il re dei coglioni"
Mi blocca tra il ripiano della cucina e il suo corpo. Mi guarda serio, mentre io ho gli angoli della bocca sollevati.
"Devo andare Adrian. Ho un appuntamento che mi aspetta" dico liberandomi per andare alla porta.
"Ci sentiamo, okay?" Dico andandomene.
"Okay"

•••

Forse Nicholas preferisce i jeans. O magari la gonna. No, sono sicura che un vestito sarebbe meglio. Anche se i jeans mi donano. Ma quale maglia dovrei abbinarci?

Non credevo sarebbe mai arrivato questo momento, ma sono troppo in crisi per evitarlo.
Passo dopo passo raggiungo lentamente l'armadio di legno. Lo fisso riluttante sospirando.
Non ho altra scelta.
Lo apro lentamente e di fronte a me si presenta Narnia.
Signori e signore, ecco a voi l'armadio di Phoebe...
Sono fortunata che non si sia portata via tutto quanto.
Infilo le mani dentro di esso e comincio a dare un'occhiata ai top, ai body, ai maglioncini. Poi passo alle gonne, ai pantaloni e infine mi imbatto nei vestiti. Quelli più temuti.
Sono striminziti, corti, attraenti e che non lasciano assolutamente nulla all'immaginazione, ma per questa sera, solo ed esclusivamente per questa sera, io ne prenderò uno.
Chiudo gli occhi e pesco un abito completamente a caso dandogli un'occhiata.
È rosso e attillato, senza spalline, con le maniche lunghe e la schiena scoperta. È lui il prescelto.

Cinnamon Junks (Endless story)Where stories live. Discover now