15. 𝘾𝙞𝙖𝙤!

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Claudia's POV

È stato tutto così improvviso, da un giorno all'altro mi ha detto che sarebbe venuta qui.
Da lì mille dubbi e paranoie.
E se fossi arrivata lì e non ci fosse stata lei ma qualcun altro?
Se mi avesse dato buca e fossi rimasta lí per ore ad aspettare nessuno?

Poi però ci ho pensato, dovevo affrontare queste ansie e andarci con tutto l'entusiasmo possibile.
È così è stato, gambe in spalla e sono arrivata qui, mi ha scritto un messaggio, ciò implica che ha segnato il mio numero ed gliel'avevo scritto solo in quel famoso quadernino, questo piccolo gesto mi fa sorridere, perché ce l'ha ancora con sé, ed era proprio ciò che speravo.

Sono seduta in un bar, non so se resteremo qui, forse è troppo esposto? Chi sa, lascerò la scelta a lei.
Continuo ad accendere sigarette per smorzare l'ansia, ma non riesco nemmeno a respirare paradossalmente, le mie gambe si muovono sole in modo irrequieto e guardo fisso il telefono in attesa di news.
Fino a che una voce che riconosco mi gela con un «Ciao!»

Le mie gambe si fermano, e con loro tutto intorno si gela, vedo una testolina nera che spunta da un cappuccio, occhialoni da sole enormi, mani in tasca e zainetto in spalla, mi sorride ed io come mio solito quasi soffoco con il fumo ancora in bocca.

Penso d'essere totalmente rossa, o almeno mi sento avvampare, cerco di riprendere fiato e le rispondo.
«Ciao a te».

In modo totalmente scostumato mi rendo conto di non essermi alzata, cosí lo faccio con uno scatto e giustamente per non farci mancare figure di merda, con il ginocchio sposto il tavolino e faccio cadere il bicchiere pieno d'acqua... solita.
Lei ride di gusto, ed io intanto voglio morire.

C: « Scusami, come puoi notare sono alquanto goffa, fatti abbracciare su, almeno mi tranquillizzo!»

Ma che cazzo mi esce da bocca non so, doppia figura di merda, incredibile.

G: «Ma va', vieni qua, m'hai fatto fa du risate, non potevi fa di meglio!»

Mi prende la mano destra e mi tira a sé avvolgendomi in un abbraccio.
Di nuovo caldo, tutto fermo intorno a noi, ho il naso tra l'incavo del collo e la spalla, il suo profumo mi avvolge e quasi mi sento mancare.
Vorrei durasse di piú ma ci stacchiamo e lei continua a sorridermi.

C: «ogni volta che ti abbraccio è come fosse la prima, mi piace, mi mancava»

G: «credimi oppure no, ma anche il tuo d'abbraccio lo ricordo, è da quello che ho capito e mi son ricordata di te!»

Avvampo di nuovo e resto in silenzio come a metabolizzare ciò che mi aveva appena detto.
Questo silenzio lo spezza lei prendendo posto difronte a me.

G: «allora? Sei più tranquilla adesso? O pensi ancora che non sia io?»

Mi dice abbassando leggermente gli occhiali da sole e facendomi un occhiolino.
Aggiunge poi quasi abbassando la testa

G: «me devi scusa' se non tolgo gli occhiali, è da scostumati lo so, ma nessuno sa che sono qui con te, davvero nessuno, quindi non vorrei lo scoprissero tramite foto e mi facessero mille domande alle quali non voglio rispondere, vorrei che almeno la mia vita privata resti tale, e soprattutto non voglio che tu venga disturbata in alcun modo per colpa mia»

C: «sinceramente si, sono tranquillissima, beh non puoi biasimarmi, credo che anche tu al mio posto avresti stentato a crederci o sbaglio?
Per quanto riguarda gli occhiali puoi star tranquilla, so che non li togli per questo motivo e non mi dà noia, anzi, mi aiuta a non guardare il vuoto, non reggerei lo sguardo»

Lei mi sorride in modo malizioso, abbassa nuovamente gli occhiali

G: «ora potrei prendere atto di questa cosa e attuare una sfida, te romperò le palle fino a che non mi guardi in modo "intenso"»

Ride di gusto ed io con lei poi d'improvviso inizia a guardarsi attorno, come se non si sentisse a suo agio, e quasi infastidita si alza.

G: «Cla mi dispiace, ti va se andiamo via da qui?»

Rien qu'une fois Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora