Parte 13 | È una questione di affari

885 50 7
                                    

Quella cena sarebbe rimasta impressa a vita nella mente sia di Harry che di Venus. Non si era trattato propriamente di una classica cena di famiglia o una cena in cui viene presentata la nuova ragazza del figlio. Era stata tutt'altro. Pamela, solo per gli amici Pam, Thompson aveva dato il meglio di lei, mostrandosi astiosa e sempre pronta al conflitto nei confronti di chiunque. Non le stava bene Venus e non le stava bene che suo figlio facesse di testa sua, senza ascoltarla. Diamine, lei era sua madre e lui non l'aveva presa nemmeno in considerazione. In conclusione, era stata una cena del tutto inusuale e decisamente sinistra, proprio come un film horror e, lo era stata, su più punti di vista. Dopo quella sera, Venus ringraziava davvero di cuore di essere cresciuta lontano dai suoi genitori. Forse Venus, aveva pensato, che avere a che fare con sua madre in menopausa e suo padre in andropausa, poteva essere un qualcosa di veramente spiacevole, con cui lei non voleva affatto avere a che fare. In tutto quello poi, ancora un mistero rimaneva irrisolto. Come accidenti faceva Tom Thompson a stare con quella strega cattiva? Venus ci aveva pensato eh, ma proprio non riusciva a trovare una sacrosanta ragione. Non ci riusciva proprio. Tom quindi era un santo, non c'erano altre spiegazioni.

Harry era abituato alle scene madri di sua madre, per lui facevano parte della normalità, quindi non aveva reagito troppo male alla situazione che si era creata in sala da pranzo. Sua madre era melodrammatica, quasi come un'attrice stellata di Hollywood, non ascoltava nessuno che non fosse se stessa e quando qualcosa non le piaceva creava il fine mondo. Forse non era del tutto semplice avere a che fare con sua madre, ma Venus ci sarebbe riuscita lo stesso. Non era mai stato nel suo carattere il lasciarsi abbattere, quindi non lo avrebbe di certo permesso in quell'occasione, anche se poteva risultare davvero difficile.
«Noto che dall'ultima volta che ci siamo viste hai tolto qualche grammo.» Era stata l'ultima perla della madre di Harry nei confronti di Venus. Non capiva però cosa odiasse di lei quella donna, a tal punto da trattarla in quel modo per tutta la serata. Sebbene la sua pazienza fosse ormai giunta al limite, Venus decise di comportarsi come avrebbe fatto un'donna di classe al suo posto. Rispondere a tono non aveva avuto gli effetti sperati, quindi era giunto il momento di cambiare strategia. La sua dote da attrice provetta, l'avrebbe lasciata per un'altra occasione.
«Pam.» Sapeva molto bene quanto detestasse che una persona, non a lei cara, la chiamasse in quel modo. Harry e Tom trattennero a stento le risate, mentre sul volto di Pamela si formava una smorfia di orrore da far invidia a L'Evocazione.
«Possiamo parlare da sole, giusto due minuti, non ti ruberò altro tempo.» Non era propriamente una domanda, infatti, senza aspettare una risposta da parte della diretta interessata, Venus si alzò da tavola, facendo strisciare a terra la sua sedia. Ora si sarebbe divertita. Pamela, a corto di scuse, si alzò a sua volta, sbattendo sul tavolo il suo tovagliolo. Aprì la bocca per sputare velenose sentenze, solo quando la porta, con la sala da pranzo confinante, fu chiusa alle sue spalle. Come se le sue urla moderate, potessero essere trattenute da una banale porta in legno.
«Brutta arrampicatrice sociale che non sei altro! Come diavolo ti permetti di trattarmi in quel modo in casa mia? Sei una sci-acquetta da strada, un rifiuto ambulante. Dio solo sa, come ha fatto mio figlio a prendersi una sbandata per una come te!» Urlava e agitava le mani per aria, come se uno sciame d'api la stesse inseguendo. Venus incrociò le braccia al petto e aspettò pazientemente, che la sua interlocutrice si desse una sacrosanta calmata. Finse che tutte le cattiverie uscite da quella bocca raffinata, in realtà non le avessero dato minimamente fastidio, quando dentro di se si sentiva morire. Nessuno l'aveva mai guardata dritto negli occhi con quella freddezza e quella cattiveria. Per quella donna non sarebbe mai stata all'altezza di suo figlio. Molto probabilmente, nessuna sarebbe mai stata all'altezza di suo figlio.
«Hai finito? Non mi interessa quante altre offese su di me usciranno dalla tua bocca di alta classe. Mi hai fatto intendere alla perfezione il tuo odio nei miei confronti. Tuttavia, sono qui per un preciso motivo.» Fece un bel respiro. L'espressione che si era dipinta sulla faccia di Pamela non lasciava presagire nulla di buono. Altre offese gratuite sarebbero arrivate in tre, due, uno...
«Oh, ma davvero? Sentiamo allora cosa ha da dire la nuova donna dell'anno di GQ Magazine!» Le veniva voglia di strapparle i capelli uno ad uno. Quella fichetta fuori forma che si stava divertendo con suo figlio la faceva uscire di testa oltre ogni immaginazione. Non solo era furba, era anche intelligente abbastanza da risponderle per le rime e non ammutolirsi alle sue offese piccanti. Harry non si era mai trovato una donna così intelligente e la cosa la infastidiva parecchio. Non poteva sempre averla vinta contro qualcuno di intelligente come lei. Pamela sapeva di stare cadendo in basso con tutte quelle offese, ma le venivano così spontanee quando guardava quella ragazza da non riuscirsi a trattenere. Venus sarebbe stata la rovina della sua famiglia, ne era sicura. Lei non le avrebbe permesso di distruggere la vita di suo figlio.
«Puoi anche continuare a insultarmi ogni volta che ci vediamo, finendo per risultare ridicola agli occhi di tutti, ma sappi che io non lo lascio Harry. Non mi sono mai sentita così amata in vita mia e non rinuncerò alla mia felicità per il capriccio di una madre snob.» Si stava trattenendo dal darle una bella sberla, solo per il rispetto che aveva nei confronti di Tom ed Harry. Se non fosse stato per loro, Venus si sarebbe volentieri sporcata le mani in quel momento.
«Staremo a vedere mocciosa. Questa è guerra aperta.» Pamela si fece vicina e, prima che Venus potesse anche solo prevederlo, le diede una spinta, facendola arretrare di qualche passo, dandosi così anche il tempo di uscire dalla stanza indisturbata. Aveva ragione Pamela quella volta. Era guerra aperta, senza ombra di dubbio.

Mai nulla in piùOù les histoires vivent. Découvrez maintenant