PROLOGO

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Era una fredda mattina d'autunno quando Wang He Di, diciassette anni, studente modello e divoratore di fumetti, capì di avere trovato la ragazza giusta. Quella che senz'altro, un giorno, avrebbe sposato.
Quella mattina, per la prima volta in tutta la sua vita, si ritrovava a correre a perdifiato per non perdere l'autobus che lo avrebbe portato a casa della sua migliore amica. Wang He Di non era mai arrivato in ritardo. Mai. In nessuna occasione. Ma la notte prima stava sognando di combattere il crimine insieme a Spiderman, uno dei suoi supereroi preferiti, ed era talmente immerso nel sogno da non sentire la sveglia del suo cellulare suonare ripetutamente.
Mentre correva, all'improvviso passò accanto ad un gruppo di ragazzi alti e grossi dall'aria poco raccomandabile. In una situazione qualunque, non avrebbe mai pensato di fermarsi e parlare con loro... Ma la voce impaurita di una ragazza lo costrinse ad arrestarsi di colpo. Si voltò verso il gruppo di gorilla e si accorse che stavano circondando una ragazzina.
Esitò un attimo prima di avvicinarsi... Il coraggio non era una sua dote. Quei tizi erano almeno il doppio di lui e sicuramente, in un ipotetico scontro, si sarebbe ritrovato con le ossa rotte e il viso pieno di sangue.
Pensò di cercare aiuto, ma non se la sentiva di lasciare la ragazza lì da sola...
"Oh andiamo, Wang He Di! Che razza di uomo sei! Spiderman non avrebbe esitato un secondo ad intervenire! La scorsa notte hai salvato il mondo!" pensò tra sé.
Prese un lungo respiro e si decise ad avvicinarsi.
"Buongiorno! Che succede?" chiese, con tono educato.
Forse la situazione avrebbe potuto risolversi in modo civile... Giusto?
"Cosa vuoi, faccia da idiota?" sbottò uno di loro, guardandolo in cagnesco.
"Ehm... Nulla! Solo... Ehm... Quella è una mia amica e siamo in ritardo e..."
"Oh, così questa pulce è una tua amica? Bene, bene! Allora daremo una lezione anche a te!"
Un altro cercò di afferrarlo per il collo della camicia, ma prima che ci riuscisse, Wang He Di sentì qualcuno prenderlo per mano e trascinarlo via.
Davanti a lui, la ragazza che prima era circondata, continuava a correre senza lasciargli la mano.
Quando ormai Wang He Di sentiva che sarebbe morto senza fiato, la ragazza lo spinse su un autobus e lo salutò con la mano con un sorriso, per poi riprendere a correre lungo la strada.
"Ho appena salvato la vita a una fanciulla in difficoltà! Sono un fottuto eroe! Ma... Ehm... Dove è diretto questo autobus?!"
Dopo un'ora di viaggio, finalmente riuscì a raggiungere la casa della sua amica.
"Dove diamine eri finito?! Ero preoccupata! Non rispondevi nemmeno al telefono!" lo sgridò.
"Jaqiiii! Non crederai mai cosa mi è appena successo!" esclamò lui, ancora trafelato.
"Ok, ok, entra e racconta" lo invitò lei, alzando gli occhi al cielo.
Si chiusero nella stanza di Jaqi e Wang He Di si sdraiò sul letto con un sospiro.
"Posso sapere cosa ti è successo? Guarda i tuoi capelli! E la camicia!" sbraitò lei, sedendosi sulla poltrona di fronte alla scrivania.
"Cara la mia amica, non ci crederai mai, ma... Sono un eroe! Ho appena salvato una ragazza da un gruppo di giganti! Non appena mi sono accorto che era in pericolo, sono intervenuto... Quegli idioti volevano picchiarmi, ma io non mi sono lasciato intimorire e l'ho portata via da lì! Accidenti! Sono come Spiderman! O Superman! O... O Super Mario!"
"Aspetta, aspetta, aspetta! Super Mario?! E comunque... Mi stai mentendo, vero? Tu non avresti mai il coraggio di fare una cosa simile..." Jaqi lo squadrò con sospetto.
"Ti giuro che non ti sto mentendo! E ti dirò di più: penso di essermi innamorato! Lei è la ragazza giusta, me lo sento! È stato come l'inizio di un film d'amore! Di un anime! Di un fumetto! Avresti dovuto vederla! Aveva un vestito azzurro a fiori bianchi e un fiocco rosa che le circondava la vita... Era davvero minuta e aveva i capelli corti e scuri... E i suoi occhi! Che occhi, Jaqi! Enormi! Come quelli delle ragazze dei fumetti giapponesi! Quando ci siamo salutati mi ha sorriso e... Dio! Sembrava così dolce! E innocente! E indifesa! E adorabile! Quella ragazza sembrava uscita da un cartone animato, ok?! È quella giusta, te lo dico io!"
Dopo un attimo di silenzio, la stanza si riempì con la risata di Jaqi.
"Hey! Non c'è niente da ridere!" borbottò lui, offeso.
"Scusami, Didi, ma... Fatico a crederci... Insomma..."
"Ritroverò quella ragazza, ok?! La troverò e diventerà la mia ragazza! Vedremo allora chi riderà!"
E con questa dichiarazione, chiuse gli occhi e ripensò a quel viso angelico che lo aveva conquistato.

Nel frattempo, altrove...

"Shen Yue! Il tuo vestito! È tutto stropicciato!"
"Nonno! Te l'ho detto, una vecchietta è stata investita da un ragazzo in bicicletta e non potevo non soccorrerla, ok? È questo che mi dici sempre: di essere più altruista. E così mi sono ritrovata a correre come una matta per riuscire a prendere l'autobus!" spiegò Yue, esausta.
"Sai che non ti credo, vero? Ma ne riparleremo più tardi. Stanno per arrivare i miei amici! Mi raccomando: comportati da ragazza educata!" le disse suo nonno.
Yue annuì, trattenendo un sospiro.
Odiava quel maledetto vestito. Voleva i suoi pantaloni larghi e le sue felpe!
Ma il nonno voleva presentarla a tutti i costi al suo nuovo gruppo di amici con cui giocava a carte al circolo, perciò la sua famiglia l'aveva costretta a vestirti in modo "normale", come dicevano loro.
Che giornata terribile! Prima aveva dovuto indossare quel vestito da bambola e poi aveva dovuto salvare quel damerino da un gruppo di scimmioni senza cervello.
Quegli idioti l'avevano riconosciuta... Pochi mesi prima era riuscita a fare loro uno scherzo insieme ai suoi migliori amici, e quella mattina avevano pensato bene di vendicarsi.
Se non altro, quel ragazzo con gli occhiali da nerd e la camicia candida e ben stirata, era riuscito a distrarli e a permettere a lei di prenderlo per mano e scappare via.
Per un attimo aveva pensato di fuggire senza di lui, ma sapeva bene che fine avrebbe fatto e non voleva vivere una vita di sensi di colpa.
"Shen Yue! Vieni! Sono attivati!" la chiamò il nonno.
"Arrivo!"
Prese un lungo respiro e si aggiustò il vestito.
Poteva farcela.

Angolino dell'Autrice
Ciao!
Ok... Eccomi qui con una nuova storia ☺️💜💛
Spero davvero che l'inizio vi abbia incursito almeno un po' ☺️
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate 😘
È un'idea che mi è venuta dal nulla... Ho provato ad ignorarla, ma restava sempre lì nella mia testolina, perciò ho deciso di provare a scriverla 😅
Grazie a chi su Twitter mi ha sostenuta non appena ho pubblicato la copertina 😘
E grazie in anticipo a chi dedicherà un po' di tempo a questa storia stupida ❤️
Un grande abbraccio,
Lucrezia

I'm With The Sk8er Girl (ITALIAN) Donde viven las historias. Descúbrelo ahora