CAPITOLO XXX

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Elena era nella spaziosa vasca da bagno di Alucard ricoperta di acqua calda e schiuma profumata; era stanca ma non poteva mettersi a dormire sporca e ricoperta di residui di sangue rappreso. Alucard era seduto sul bordo della vasca e si stava prendendo cura di lei aiutandola a togliersi di dosso tutta la sporcizia. Più che altro era preoccupato per lei perché era ancora debole, la ferita al petto non si era ancora rimarginata del tutto, non voleva perderla d'occhio un attimo ora che si erano finalmente ritrovati dopo quasi un mese. Ma Elena non era del parere, si sentiva meglio e non aveva bisogno di essere sorvegliata e aiutata perciò mostrò tutto il suo disappunto mettendosi a schizzare Alucard ed infastidirlo scherzosamente finché non ebbe i vestiti completamente zuppi.

«Sei ancora la solita testarda eh?» disse lui sorridendole e scrollandosi l'acqua dai capelli «non perdi mai l'abitudine di provocarmi.» Si tolse i vestiti e la raggiunse immergendosi nell'acqua calda.

«Va bene, per questa volta mi arrendo, ma solo perché sono stanca. Comunque anche tu avevi bisogno di un bel bagno.» Elena prese la morbida spugna che lui aveva usato su di lei e ricambiò il favore cominciando a togliergli ogni macchia di sangue, ricordo della brutta notte appena passata.

Ad ogni secondo che passava Elena sentiva sempre più il bisogno di baciarlo e di sentire quel corpo asciutto e pallido pressato al suo, era passato davvero troppo tempo dall'ultima volta che avevano passato un momento di intimità insieme. La stanchezza passò in secondo piano rispetto al bisogno che aveva di lui; anche Alucard provava le stesse emozioni, aveva bisogno di lei ed ora che era nuda tra le sue braccia era difficile non lasciarsi andare. Presto le loro labbra si incontrarono impazienti di assaggiarsi e i loro corpi si strusciarono felici di ritrovarsi di nuovo; l'atmosfera si stava facendo rapidamente bollente quando Alucard si fermò «così non va bene, mi stai di nuovo provocando. Sei debole e stanca, devi riprenderti, non è il caso di fare certe cose ora, anche se mi è difficile rifiutare quello che hai così voglia di concedermi» le disse facendole un'ultima carezza prima di staccarsi da lei, uscire dalla vasca e lasciare la stanza prima che i suoi desideri prendessero il sopravvento.

«Ti prometto che quando ti risveglierai soddisferò ogni tuo bisogno mia Regina, tutte le volte che vorrai» le sussurrò mentre si rannicchiava accanto a lui nel grande letto a baldacchino tra le morbide lenzuola, strappandole un sorriso compiaciuto.

*****

Passarono alcuni giorni prima che i due vampiri si decidessero ad uscire dai sotterranei, avevano molto tempo perso da recuperare.

«Avete riposato bene immagino» disse Integra con un sorrisetto complice, tenendo stretto tra i denti il suo sigaro, quando entrarono nel suo ufficio dopo che lei li aveva convocati.

«Meravigliosamente mia Signora» rispose Alucard con un luccichio dei suoi occhi perennemente infuocati al ricordo del corpo di Elena completamente in suo possesso per giorni.

«Si ci siamo ripresi completamente, grazie» ribatté Elena con un minimo di imbarazzo.

Seras che era presente anche lei e li aveva salutati con il suo solito entusiasmo arrossì allo scambio di battute; anche la sua stanza era nei sotterranei e suo malgrado aveva sentito qualche rumore provenire dalla stanza del vampiro.

«Vi ho chiamati per mettervi al corrente della decisione che ho preso» Integra congiunse le mani davanti a sé assumendo un tono serio «il tempo passa e io non sono più giovane come una volta. Non ho eredi ma l'organizzazione Hellsing non può cessare di esistere dopo la mia morte, ci saranno sempre minacce soprannaturali da eliminare, perciò se non verrà trovato un degno sostituto che possa guidare l'organizzazione, sarai tu, Elena, a prendere il mio posto alla Tavola Rotonda dopo la mia morte.»

HELLSING: LIGHT AND SHADOWWhere stories live. Discover now