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"Se ti chiedo una cosa corri a dirlo al tuo fidanzato?" Sono fuori al balcone a stendere i vestiti bagnati quando Nikos appare dal nulla facendomi saltare.
"E' proprio un vizio di voi Manolas eh apparire alle spalle e spaventare a morte le ragazze"
"Eh sì, ci piace prendere dalle spalle le ragazze" risponde e ride, alludendo ad altro. Io fingo un sorriso ma poi torno ai jeans da stendere al sole. Siamo ad aprile e le giornate si stanno allungando quindi preferisco il sole all'asciugatrice.
"Comunque cosa volevi dirmi che non dovrei riferire a Kostas?"
"Ma non è che non puoi, solo che poi, lo conosci, fa il matto"
"Cosa c'è? Dai dimmi"
"Okay.. E' vero che non fate sesso?"
Mi fermo a fissarlo e deglutisco rumorosamente. Perché dovrei parlargli dei nostri affari personali?
"Chiedilo a lui"
"Mi ha detto di no"
"E allora sarà così" alzo le spalle, da me non avrà certo più dettagli.
"Quindi non fai sesso da quanto?"
"Ma che domande sono, ma stai bene?"
"Sto benissimo e voglio solo aiutarti" sorride spavaldo ma su di me non fa colpo.
"Fai lo psicologo?"
"No ma posso aiutarti meglio. Volevo solo dirti che io ci sono se hai bisogno" mi fa l'occhiolino e poi un sorriso stavolta malizioso.
"Spero che tu stia scherzando, veramente"
"No macché, sono serissimo. Sono a tua disposizione. Mi ha anche detto che non gli hanno mai fatto un pompino, è vero?"

Ma questo è pazzo, ma che davvero fa?
Sicuri che sia il fratello di Kostas? E' l'esatto contrario, non sembrano avere lo stesso sangue.
Ho anche io questo dubbio, ma fatto sta che sta ancora aspettando una mia risposta e mi guarda insistentemente.

"Se ti ha detto così, sarà così. Perché lo chiedi a me scusa?"
"Perché tu sei giovane e non meriti questo trattamento. Meriti di godere delle gioie della vita, meriti di godere davvero"
"Sto bene così grazie, e non credo che debba interessarti la nostra vita sessuale, sono affari nostri" cerco di chiudere il discorso e cammino verso l'entrata della lavanderia per rientrare in casa ma lui mi ferma spingendomi con le spalle al muro, restando però a qualche centimetro di distanza. Mi guarda negli occhi e poi avvicina la bocca al mio orecchio.
"Se vuoi io ci sono, lui non lo saprà"
"Ma te ne vai?" Lo spingo mettendogli le mani sul petto e allontanandolo. Lui scoppia a ridere e mi segue dentro. Uff, mamma mia che piaga questo qui.
"Va bene, ti lascio a pensarci, vado a fare un giro. Ciao"
"Ciao" se ne va e io resto da sola fino ad ora di pranzo quando Kostas torna dagli allenamenti.
"Dov'è il coglione?"
"E' uscito verso le undici e menomale"
"Ti ha dato fastidio?" Si acciglia e stringe i pugni così evito di dirgli nei dettagli ciò che è successo o stavolta gli fa davvero male.
"Vuole per forza parlare delle nostre cose personali, non capisco il perché"
"Perché è sempre stato in competizione con me e vuole dimostrare di poter essere meglio di me in qualcosa" sospira e fa roteare gli occhi, si vede che non lo sopporta molto.
"E fa il cretino con la tua donna?"
"E' capace di tutto, credimi. Tu stagli alla larga"
"Sì per carità, nemmeno lo sopporto" un brivido mi prende al solo pensiero che possa toccarmi. Bleah. E' un tipo di uomo che mi fa proprio ribrezzo, non potrei mai starci con uno così.
"Bene mh" si sistema il ciuffo e si siede sul divano.
Io inizio a preparare la pasta col tonno e per l'una e mezza siamo tutti e tre a tavola.
Il pranzo passa tranquillo, Nikos spara qualcuna delle sue cazzate ma stavolta niente di che e siamo tranquilli. Ogni tanto mi guarda e mi fa gli occhiolini quando Kostas è distratto ma gli faccio ripetutamente il segno delle due dita in gola e del vomito per fargli capire che nemmeno ci penso alle sue proposte.
Però c'è una cosa che mi ha detto a cui non posso smettere di pensare. Io e Kostas non parliamo spesso delle nostre esperienze sessuali, l'abbiamo fatto solo una volta e per questo so che lui ha avuto solo due donne. Solo due. Ancora mi fa strano pensarci ma conoscendolo è proprio da lui. Ora questa cosa del sesso orale, mi è nuova. Insomma non è tanto vecchio come lo sfotte il fratello e in tanti anni di matrimonio, di fidanzamento, boh, è al quanto particolare. Forse non gli piace perché altrimenti non vedo altra spiegazione.
"A che pensi?" Mi muove col gomito e torno da lui.
"No niente, niente di importante"
"Sicura? Mi sembravi tanto presa" mi guarda inclinando la testa e mi sfiora la guancia con due dita.
"Sì sicura"
"Qualcosa ti avrà detto quel deficiente di mio fratello, non negarlo"
Annuisco ma non mi va di parlarne ora, magari un'altra volta.
"Qualche volta ne parliamo, ora devo andare che papà mi sta aspettando per andare dal cardiologo. Ci vediamo dopo, okay?" Mi alzo e gli bacio la bocca.
"Sì va bene, a dopo" mi saluta e si sdraia, tra pochi minuti crollerà tra le braccia di Morfeo, sicuro.
Prendo la borsa ed esco raggiungendo mio padre. La visita fortunatamente va bene e lo riaccompagno a casa tornando poi al Parco Ruffo verso le sei del pomeriggio.
Entro in casa e la scena che ho davanti è al quanto surreale.

Che ci fa lei qui?

Mancavi tu || Kostas ManolasWhere stories live. Discover now