CAPITOLO 42

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In pochi istanti Rubyo fu addosso al capitano.

Le mie condizioni fisiche mi limitavano all'osservazione della scena, nonostante mi sarebbe piaciuto intervenire. Per quella mia condizione di impotenza l'ansia non fece altro che aumentare mentre assistevo al combattimento: tutta la ciurma era oramai inesistente e sulla nave lo scontro tra Rubyo e il capitano era aperto, ma di Gideon ancora nessuna traccia.

Un improvviso rumore ferroso mi fece sussultare: a spade incrociate Rubyo stava contrastando l'attacco del capitano, ma presto la sua sola forza non fu più sufficiente e, perdendo l'equilibrio, cadde all'indietro sul ponte delle nave.

Nonostante la sua posizione apparentemente svantaggiosa, Rubyo riuscì a sostenere il contrattacco, seppure incassando qualche colpo, ma quando vidi la sua spalla sanguinare mi si bloccò il respiro in gola.

Pochi attimi dopo, per un secondo di distrazione causato dalla ferita, il capitano afferrò Rubyo dai capelli, sollevandolo da terra e, approfittando di quella posizione, lo ferì in petto con l'uncino.

Ma proprio quando pensavo che la situazione non potesse peggiorare, accadde l'inaspettato: Ferd, corso in aiuto di Rubyo, aveva colpito il capitano alle spalle, finendo però con il perdere la vita in seguito ad un brutale contrattacco.

Un grido mi fece bruciare le corde vocali, attirando l'attenzione generale.

«Bastarda!»

In quel momento di distrazione, Rubyo ne approfittò per rialzarsi e attaccare. Assistetti alla scena con il cuore in gola ma, prima che potessi vedere il seguito della battaglia, una figura mi si parò davanti, bloccandomi la visuale.

«Lyra, vieni via da qui!»

Gideon, in forma umana, mi porse una mano.

Feci risalire lo sguardo su tutto il suo braccio, fino a raggiungere il volto, le cui labbra erano ancora avvolte da un alone cremisi.

Un fremito di disgusto rivoltò il mio stomaco, e non riuscii a evitare di ritrarmi. Gideon sembrò inizialmente turbato, ma poi, capendo la causa della mia reazione, si volto di spalle e si ripulì, invano, le labbra con il dorso della mano.

«Andiamo!» Mi incitò di nuovo.

Ma vedendo che non mi muovevo, fece per sollevarmi di peso.

«Non mi toccare!» In quel momento una scarica blu bloccò l'avanzata di Gideon.

«Lyr-»

«Non toccarmi, ti prego... » La mia voce era flebile e supplichevole.

«Ti faccio così tanto ribrezzo?»

Deglutii. Non osavo ammettere neppure a me stessa che la risposta a quella domanda fosse si.

«Li hai... divorati... »

La risposta di Gideon fu diretta e apatica.

«Perchè ti stupisci tanto? È questo ciò che fanno i Kelpie. È la nostra natura. Te lo avevo già detto.»

«Davvero non ti fa alcun effetto?» Chiesi, titubante e al contempo speranzosa.

«A te che effetto fa mangiare la carne di animale?»

Ma a quelle parole mi si ghiacciò il sangue nelle vene.

«Anche se lo ammetto: davanti a te avrei preferito trattenermi. Ma quando ho visto quel marchio... io, io-»

Lo sguardo gli ricadde sullo strappo del mio vestito che mostrava la pelle recentemente bruciata.

«Lo hai visto... »

Royal Thief Where stories live. Discover now