twenty-three

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Dalla sera precedente il sonno non si faceva sentire e riuscire ad addormentarmi era un impresa, mi trovavo seduta al margine del letto mentre dallo specchio guardavo Cole dormire beatamente, mi scappò un piccolo sorriso e decisi che sarebbe stato meglio andare a far colazione piuttosto che stare ferma.
«come sta la mia morettina?» urlò scombinandomi i capelli Eric
«tutto bene amico mio, tu cosa mi racconti?» gli chiesi ridendo per la sua energia mattutina
«giorno» sbadigliò Cole entrando in cucina
Quando si fece un ora più stabilizzante per le menti di tutti ci ritrovammo in cucina per pranzare.
«va a metterti una maglia puddin abbiamo ospiti oggi» annunciai toccandogli il petto dopo essermi ricordata della precedente chiamata di Milkovich.
Aspettammo le cinque per l'arrivo dei russi, al bussare della porta mi alzai guardando i miei amici farmi segno di stare tranquilla.
«ricordate il piano?» sussurrai e tutti annuirono, aprì la porta della mia villa
«mio dio avvero non capisco come tu ogni giorni tu faccia sempre più bella» mi guardò Milkovich
«grazie, prego entrate» mi spostai per fare entrare lui e i suoi scagnozzi
Quando chiusi la porta mi sentì afferrarmi i fianchi e delle labbra posarsi sulle mie, sorrisi in modo fonti e velocemente mi staccai da lui dirigendomi in salotto.
«ciao a tutti cari amici» entrò nella stanza a braccia aperte
«oggi sono qui perché volevo  parlarvi di una cosa molto importante sia per me che per la mia cara Alissa» mi prese la mano
«come già sapete tutti noi due presto ci uniremmo in matrimonio e sono qui per dirvi che voglio anticiparlo»
Il mio cuore si fermò per qualche istante, il mio sguardo cadde su Cole che aveva i muscoli tesi e lo sguardo basso mentre faceva girare tra le mani un bicchiere con del whisky
«questi non sono i patti, non puoi farlo» obbiettò Lia
«biondina io posso fare tutto ciò che voglio, la prossima settimana sarai mia moglie» mi prese le mani baciando il dorso di una
«ci vediamo e grazie per l'attenzione» salutò ghignando in faccia a Cole
Quando sentì la porta esser chiusa qualsiasi cosa si trovasse davanti i miei o occhi andava in frantumi a contatto con il freddo pavimento, mancava ancora un anno, avrei avuto ancora tempo.
«smettila Alissa» si avvicinò Meredith
«Alissa ho detto di finirla» mi urlò contro Lara, la guardai e mi gettai fra le sue braccia sotto gli sguardi di tutti
Ero in camera da non so quando, i miei occhi erano fissi su un punto a caso della stanza mentre mi divertivo a formare dei cerchi con il fumo delle sigarette, sentì la porta chiudersi e delle braccia stringermi i fianchi.
«come farò senza di te» affermò dandomi dei baci sul collo, appoggiai la testa sulla sua spalla mentre continua ad accarezzarmi l'interno coscia
«il pensiero delle sue mani su di te una volta dopo quel fottuto si mi mandano in bestia» continuò a baciarmi
«non voglio abbandonarti»
Aspirai l'ultimo tiro prima di gettare il mozzicone dal balcone una volta finito, eravamo entrambi stesi uno difronte a l'altro
mentre lui continua a baciarmi lasciando vagare le sue mani lungo ogni centimetro del mio corpo, si mise sopra di me spostandomi i capelli a lato iniziando a baciare e mordere la pelle del mio collo.
«almeno così saprà che mi appartieni» parlò leccando per poi soffiare sulla sua opera e una volta finita si stese accanto a me
«mi fai impazzire bambolina» sospirò guardando il soffitto, mi sedette a cavalcioni su di lui iniziando ad accarezzargli il petto, mi abbassi baciandolo fino ad arrivare al collo iniziando ciò che aveva finito lui poco fa
«almeno così sapranno che mi appartieni» sorrisi facendo spuntare un sorriso anche sul suo volto
Capovolse la situazione trovando nuovamente lui sopra di me, il suo ricco mi faceva venire i brividi nel mentre slacciava i gancetti del mio reggiseno, accarezzai i suoi capelli e tolsi quella maglia che era di troppo così come lo diventarono i pezzi sottostanti.
Mi godevo a pieno quel momento dove i nostri corpi ormai nudi si muovevano all'unisono, le nostre labbra si incastravano perfettamente, le mie mani a contatto con i sui capelli dall'odore del miele, le sue mani che passavano dalla mia nuca alla schiena, la luce della luna che illuminava la camera buia, il sapore di vodka e sigaretta che assaporavo ad ogni singolo bacio.

No love songsWhere stories live. Discover now