venti

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-mamma... - dissi - dimmi- rispose lei mentre sistemava i suoi vestiti all'interno dell'armadio della stanza degli ospiti. - perché sei qua? Hai detto che avevi delle cose da sistemare con Fabio, ma cosa? - chiesi, Margherita si fermò, si girò lentamente e tirò un sospiro debole

-come ti ho già detto, voglio che la smetta di prendersela con te. Il suo problema sono io, per il momento e si sta scaricando tutto su di te. E non voglio - disse. Annuì, ma non le avrei lasciato risolvere la situazione da sola.
Fabio è sempre stato un mio grande problema, nonostante fosse mio padre, ha sempre fatto tutto il contrario di ciò che avrebbe realmente fatto un padre.

-Martina - disse mia madre - so già a cosa stai pensando, e non voglio che tu ti metta in mezzo-disse seria - ma cazzo mamma c'entro anche io! È colpa mia - dissi - no. Che dici?-disse sorpresa - non hai colpa di nulla, tuo padre è un coglione- disse accarezzandomi la guancia - lo so... - sussurrai - ma se ho la possibilità di sistemare tutto, voglio toglierlo di mezzo... Ti prego mamma-dissi

Lei non rispose, si girò e ricominciò a sistemare le sue cose. - lo sai che non ti fermerei. Hai le tue ragioni- disse rompendo il silenzio - ma ho paura che tu possa perdere il controllo- disse - ho paura anche io mamma- dissi - ma non posso gestirlo- continuai - lo so... Ma fai come pensi sia più giusto. Non so quando succederà, perché Fabio adesso sa che io sono qua. Ma vedremo cosa ci aspetta - disse e io mi allontanai dalla stanza.

Mi sentivo confusa e avevo quasi timore che potesse presentarsi da un momento all'altro. Non volevo fare del male a nessuno, neanche a mio padre nonostante tutto quello che mi ha fatto.
Ho paura di me stessa più di quanto pensassi.

[...]

-lei dov'è?! - disse una voce profonda verso mio fratello - amico vedi tranquillizzarti, urlando non risolvi niente-disse mio fratello seriamente - voglio parlare con Margherita dov'è? - chiese con tono alterato.

Mia madre mi guardò si alzò e si avviò verso l'entrata. Mi alzai velocemente e la raggiunsi - ah bene, due al prezzo di uno-sorrise vittorioso - lasciata stare Martina, hai detto che volevi parlare con me - disse mia madre prima che potessi replicare - che cazzo ci fai qua? Che vuoi? - chiese ignorando l'ultima frase che aveva detto -da te non voglio più granché se non una cosa, lascia stare nostra figlia, lei con la nostra situazione non c'entra niente- disse - se non fosse stato per te, e per la tua cazzo di voglia di avere un figlio a quest'ora sarebbe da qualche altra parte - disse - è la figlia di tua cugina cazzo, come potevi fare una roba del genere? Te lo aveva chiesto quella povera dio- disse mia madre mentre io, dopo quella sua affermazione entrai quasi in uno stato di trance.

Scossi la testa risvegliandomi, non questa volta.
Scattai in avanti facendo sobbalzare mio fratello che fino a quel momento prima era rimasto in disparte accusando l'insulto nei confronti di nostra madre.
-che cazzo vuoi anche te. Se stai passando tutto questo è colpa di questa puttana - disse Fabio avvicinandosi minacciosamente verso di me, mi venne da ridere. E così feci, risi, risi come se ci fosse realmente qualcosa da ridere. Ma non c'era mi faceva ridere lui, che nonostante fosse più grande di me credesse di intimorirmi con la sua altezza.

Lo fissai dritto negli occhi -riportarmi in quel posto di merda allora, avanti- dissi mentre la rabbia man mano faceva scaldare il mio corpo - volentirti- dissi - che cazzo fai?! - urlò mio fratello quando ormai il mio pugno si era scagliato contro lo stomaco del moro, con una forza che neanche io pensavo di avere.

Continuai iniziando a colpire ogni centimetro del suo corpo, per quanto mi fosse possibile.
La rabbia mi oscurava. Non sentivo alcun tipo di sentimento o dolore, niente.

-Martina basta! Lo uccidi! - urlò mia madre preoccupata per la situazione.
Mi bloccai di colpo, fissai il viso sanguinante e inerme di mio padre.

Che cazzo avevo combinato?

Mi alzai rapidamente e iniziai a correre. Ignorando mia madre, mio fratello e qualsiasi altra cosa che potesse fermarmi.

Che cazzo avevo fatto?

Zorba|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora