trentotto

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Era come se tutto avesse perso senso, i rapporti personali, le persone in sé, non aveva mai avuto senso sotto i miei occhi. Ma è come se qualcosa in quel momento mi facesse capire, ancora di più, che il mio pensiero non era sbagliato. Era tutto ingiustificato, che scopo avevano alla fine le persone, siamo arrivati al punto limite anche come esseri umani, non avevamo più nulla, niente da scoprire o da dimostrare.

Personalmente la gente aveva perso tutto, i sentimenti, aveva perso la bellezza delle cose. Forse era anche questo mio modo errato di vivere le sensazioni troppo visceralmente, è troppo per una persona. Così come è assurdo, che per la prossima i problemi che vedo io siano miseri. Non sono miseri, anzi, quella persona che magari ragiona diversamente da me, probabilmente rigira i suoi problemi in un altro modo, ma il succo del discorso alla fine era sempre quello.

Guardavo il pavimento di ceramica posto sotto ai miei piedi nudi, l'acqua scorreva continua sul mio corpo riscaldandolo, e colorando di rosso, per via della temperatura abbastanza calda dell'acqua le mani e il resto del corpo.

Le gocce scendevano fino a staccarsi da me e unirsi alla distesa d'acqua ai miei piedi.
La testa continuava a pensare, a pensare a quanto potessero essere assurde le persone, ormai siamo arrivati ai limiti dell'evoluzione, ai limiti. Siamo andando, man mano, verso l'esitinzione e con noi il mondo che, purtroppo, abbiamo decido di distruggere. Che senso aveva sensibilizzare le persone, se a nessuno importava davvero ciò che ci circondava. Era soltanto per far vedere che è la cosa giusta da fare? Era solo per questo motivo? Probabilmente è anche un motivo economico, infondo tutto, fin dai tempi dei tempi si basava sul commercio, sullo scambio e sulla moneta.

Spensi l'acqua e uscì, avvolsi il mio corpo nel tessuto morbido dell'accappatoio, e alzai lo sguardo verso lo specchio, ormai appannato.
Nel riflesso che a malapena si vedeva, notavo i miei occhi stanchi, non solo dalle notti insonni e continue che vivevo ormai da anni, ma anche della mia stessa vita, stanca di scappare e stanca di vivere ciò, che una persona della mia età non dovrebbe vivere.
Avrei voluto una vita diversa, una vita come tutte ma se fosse stato così, a quest'ora non sarei io. Non sarei la stessa persona che in questo momento, farebbe questi ragionamenti.

Ma forse soffrirei di meno, le poche consapevolezze della vita, in parte te la rendono migliore, ma non è mai proprio così. La verità arriva, arriva di soppiatto. E non sempre arriva tutta assieme, a volte arriva a distanza di anni, a volte di mesi e a volte anche di giorni. Lei sa qua di deve arrivare, lei ti fa rendere conto di quanto la vita sia una merda, perché è questo, niente di più e niente di meno.

Decisioni sbagliate, vite sbagliate, rimorsi... Tutto questo è ciò che viviamo, ma che alcuni tendono ad evitare, nella loro stupida ignoranza.
Forse, avrei dovuto affrontare le mie responsabilità, forse sarei dovuta cambiare, ma per quanto queste cose siano belle, per quanto io stessa vorrei. È impossibile.

Perché una come me, non cambia e basta.

Zorba|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora