Verità Svelata?

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Fu qualcosa di caldo che percepii sulla schiena a svegliarmi l'indomani.
Mi girai lentamente tenendo gli occhi chiusi, e cercai con la mano Ace sperando di trovarlo accanto a me, ma non fu così.
Provai a cercare ancora, ma non sentivo altro che il vuoto.
Aprii gli occhi, e finalmente capii che il mio ragazzo non era più in stanza con me.
Rimasi confusa per un breve momento, ma poi i miei occhi si posarono su un bigliettino piegato a metà, che giaceva accanto al mio cuscino.
Confusa, lo aprii e lessi ciò che c'era scritto:

"Grazie per avermi regalato la notte più bella della mia vita. Ti Amo. A"

Sospirai sorridente a quelle parole, e mi distesi sul letto a peso morto, mentre stringevo quel foglietto contro il mio petto ancora senza veli.
Ripensai a ciò che era successo la notte precedente, e un senso di calore misto a piacere pervase tutto il mio corpo.
Era incredibile che solo il pensiero di Ace sopra di me, mi provocasse quella reazione così piacevole.
Quindi, era questo che si provava dopo aver fatto l'amore.
«Ok, calmati Emy», dissi a me stessa mentre cercavo di far calmare il mio cuore, che aveva ripreso a battermi come un matto nel petto.
Sentii dei rumori provenire dalla stanza accanto, segno che anche tutti gli altri si erano svegliati.
A giudicare dal rumore che facevano, non poteva essere mattina presto.
Mi alzai dal mio futon e andai a vestirmi, per poi uscire da quel bozzolo che profumava d'amore, che ormai la mia stanza era diventata.
«Ma insomma! Quante volte devo dirvi che non è così che si lava il pavimento?», Sbraitò Dadan contro alcuni banditi.
Avanzai lentamente verso di loro, finché Dadan non mi notò.
«Oh, Emy. Hai dormito tanto oggi. Ti senti bene?», Mi chiese preoccupata.
«Uhm? Sì perché?».
«Be', è quasi mezzogiorno. Non stai mai a letto così tanto, se non quando sei malata».
Sgranai gli occhi: era già mezzogiorno?
Ma come avevo fatto a dormire così tanto?
Dovevo essermi stancata davvero, ieri notte.
«Sto bene. Probabilmente avevo un po' di sonno arretrato», tagliai corto «Hai visto Ace e gli altri?», Chiesi cercando di cambiare discorso.
«Ace si è alzato presto stamattina. Ha detto che voleva andare a caccia. Luffy e Sabo gli sono corsi dietro, non appena si sono svegliati».
«D'accordo», dissi per poi andare verso il bagno.
«Dove te ne vai adesso? Non fai colazione?», Mi chiese con il suo solito tono acido.
«Non ho fame. Mi faccio un bagno e poi esco a prendere una boccata d'aria», risposi infilandomi frettolosamente nel bagno che chiusi a chiave, come ormai ero solita fare.
Non volevo che nessuno entrasse in quel momento.
Avevo un bel macello da ripulire.

                           𝕆ℕ𝔼 ℙ𝕀𝔼ℂ𝔼

Camminavo lentamente verso il ruscello dove solitamente i ragazzi andavano a pescare, sperando che Ace avesse deciso di andare a caccia di pesci quel giorno e non di bisonti inferociti.
Non appena fui abbastanza vicina, cominciai a sentire la voce squillante di Luffy che urlava divertito, mentre diceva di aver preso un pesce enorme.
Risi immaginandomi la scena di lui che teneva sopra la sua testa, come un trofeo, il pesce di cui parlava.
«Ma sta' zitto! Il mio è decisamente più grande del tuo pesciolino», disse Sabo pavoneggiandosi.
«Che state facendo?», Chiesi non appena li raggiunsi.
«Emy, finalmente sei sveglia», disse Luffy sorridendomi.
«Hai dormito parecchio stamattina», aggiunse Sabo.
«Sì, avevo un po' di sonno da recuperare», dissi ripetendo la stessa scusa che avevo rifilato a Dadan poco prima.
In quel momento, Ace uscì dall'acqua e non potei fare a meno di fissarlo.
Trascinava con sé un pesce, che era decisamente più pesante e più grosso di quelli dei ragazzi, ma di certo non era quello ad aver catturato la mia attenzione.
La sua pelle bagnata e leggermente abbronzata, luccicava sotto i raggi del sole donandogli una bellezza soprannaturale.
Si fermò davanti a noi e i suoi occhi sembrarono parlarmi.
Ripensai a tutti i sussurri dolci, ai baci bagnati sul mio collo, ai sospiri e ai gemiti di piacere trattenuti che avevamo represso per tutta la notte per non farci scoprire, e mi sentii avvampare.
«Buongiorno», disse lui con disinvoltura.
Come faceva a essere così bravo a far finta che non fosse successo niente?
«Buongiorno», ripetei con fare più impacciato.
«Non so voi, ma io sto morendo di fame. Corro da Dadan a farmi cucinare il pesce», disse Luffy correndo come una furia, dopo aver afferrato anche il pesce di Sabo.
«Dannato moccioso! Quello è mio!», Urlò Sabo correndogli dietro.
Ed eccoci qui... io e Ace... di nuovo soli.
Questa volta avevamo i vestiti, almeno.
Presa dall'imbarazzo di non sapere cosa dire, mi girai per seguire i ragazzi, quando mi sentii afferrare per un polso.
«Dove scappi?», Mi chiese lui con tono sensuale, costringendomi a girarmi, senza darmi il tempo di reagire.
Non appena sentii le sue labbra premere sulle mie, il mio cuore sussultò per l'emozione.
Fu un bacio casto, puro, ma pieno d'amore e passione.
«Ora sì, che è un buongiorno», ammise divertito, mentre io ero rimasta senza fiato.
Gli diedi una leggera pacca con il gomito, e lui indietreggiò di qualche centimetro fingendo che gli avessi fatto male.
«Non eri lì, stamattina», lo rimproverai fingendomi offesa.
«Ho dovuto uscire, prima che si svegliassero per non farmi scoprire», disse lui in sua difesa.
«Potevi svegliarmi. Ti avrei salutato».
«Stavi dormendo beatamente. Non ce l'ho fatta a disturbarti».
Le sue parole mi scaldarono il cuore, che ricominciò a battere forte mentre mi alzai in punta di piedi per dargli un bacio a stampo.
«Allora, ti perdono», dissi sorridente.
Lui sorrise e mi strinse contro il suo petto. Sentire il suo respiro diventare più pesante e percepire il battito del suo cuore accelerato come il mio, mi fece sorridere dalla gioia.
Anche lui provava la mia stessa sensazione.
«Non dimenticherò mai quello che è successo stanotte», sussurrò posando il suo mento sulla mia testa.
«Nemmeno io».
«Ce ne saranno altre così?», Mi chiese speranzoso.
«Ace!», Mi accigliai.
«Scusa», mormorò ridendo della mia reazione «È solo che, credo che non riuscirò più a farne a meno».
«Uhm... dipende se te lo meriterai», ammisi con altezzosità.
«Non fare la preziosa. Ti ho già fatta mia, ricordi?».
Lo ricordavo eccome.
Il solo pensiero di lui che mi possedeva con amore e desiderio, mi fece rabbrividire e sentire una fitta in quel punto della mia intimità che mi fece a stento sussultare.
«Certo, ma questo non vuol dire che sarà così facile ottenermi, la prossima volta».
«Ho la netta sensazione che ti piaccia istigarmi», brontolò lui con un sorriso divertito.
«È esattamente così, mio caro Ace».
Si abbassò alla mia altezza per darmi un veloce bacio a stampo.
«Ti amo», sussurrò a un millimetro dalle mie labbra, facendomi sentire le farfalle nello stomaco.

𝕆𝕟𝕖 ℙ𝕚𝕖𝕔𝕖 - Due Cuori, Un Solo Fuoco-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora