chapter nineteen

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outer space / carry on
— 5sos.

Madison's point of view

«Merda..» mugugno solamente, stiracchiandomi di poco, quando mi accorgo di essermi purtroppo svegliata.

Tengo ancora gli occhi chiusi, non volendo realizzare di essermi realmente svegliata.
Ho un mal di testa lancinante, sarà che ieri sera ho bevuto tre bicchierini di vodka alla fragola e uno alla pesca, che ovviamente sono pochi ma per me sono tanti, sarà che io e Calum ci siamo addormentati alle quattro del mattino ed ora sono solo le.. Non lo so, a dire la verità.

Tantomeno ho voglia di aprire gli occhi e sapere che ore siano in questo momento. Nonostante ciò, dopo quelli che mi sembrano minuti interminabili, ma saranno probabilmente stati solamente pochi secondi, decido di armarmi di un estremo coraggio, e di cominciare a strofinarmi gli occhi con fare annoiato e ancora assonnato. Sbatto più volte le palpebre, mettendo lentamente a fuoco la stanza qui intorno.

Calum è sdraiato sul divano, ed io sono sdraiata con la testa sulla sua pancia, la sua gamba destra ricade giù, fino a toccare addirittura la moquette presente in salotto. Mi sollevo lentamente, cercando di non fare troppo rumore e sopratutto, cercando di non smuovere tropo il ragazzo dai capelli scuri, che dorme beatamente. Lo squadro attentamente per qualche secondo, notando le sue labbra carnose, essere socchiuse, il suo sguardo particolarmente rilassato, la sua mano destra dietro la nuca, e quella sinistra poggiava poco fa sulla mia testa.

Sbadiglio sguaiatamente, ma in maniera silenziosa, sollevandomi del tutto dal corpo di Calum, e mettendomi seduta sul divano.

Un brivido di freddo mi risale lungo tutta la schiena, così non perdo tempo ad alzarmi dal divano e correre, nei miei limiti alle otto e cinquanta del mattino, al piano di sopra.
Spalanco la porta della mia camera, scossa da numerosi tremolii e brividi, che non fanno altro che infreddolirmi ulteriormente. Tiro fuori una felpa dall'armadio, ed anche due coperte. Decido di controllare se c'è qualcuno nella camera degli ospiti e, con mia grande sorpresa trovo Michael insieme a Luke; la sorpresa, non è averli trovati insieme, ma vederli che non litigano o battibeccano.

Almeno mentre dormono, dai. Il ragazzo più piccolo è stretto, in posizione fetale, al corpo di Michael, e tiene la sua felpa stretta nel pugno sinistro della sua mano; la testa di Luke è poggiata sulla spalla di Michael, ed il braccio del mio migliore amico, va praticamente ad avvolgere le spalle del ragazzo sdraiato al suo fianco.

Direi che sembrano carini, ma non vorrei venisse a piovere per la più grande cazzata mai detta.
Sorrido intenerita dalla scena, prima di mutare la mia espressione in una schifata, non appena mi accorgo di quello che ho appena fatto. Sentimenti, che schifo. Dopo aver lavato in fretta la faccia, giusto per svegliarmi un po', cammino al piano di sotto ancora infreddolita, anche se di meno rispetto a qualche minuto fa. Lancio lo sguardo sulla poltrona dove ieri sera giaceva Louis, notando solamente ora, che il ragazzo è assente.

Quando mi avvicino al tavolo della cucina, trovo un bigliettino bianco, che mi affretto a leggere incuriosita.

"Harry mi ha chiamato, ha bisogno di me.
Ci vediamo domani sera, credo, scusate se sono andato via così, poi ne parliamo.

Louis, xx."

Chissà cosa voleva Harry, e di cosa aveva bisogno. Sfilo il cellulare dalla tasca dei jeans, e con un gesto veloce compongo il numero di Louis.

«Tommo-»

«Madison!» sbotta lui allegramente, nonostante lo faccia sottovoce, e la sua voce sia ancora impastata con il sonno; probabilmente l'ho svegliato, «Senti, Harry sta dormendo.. Ti richiamo dopo?»

Never Be Alone ✘ 5SOS & 1DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora