Io e Gabriele rientriamo dal preside e io metto il telefono e caricatore sul tavolo.
Lui ci spiega che la situazione che c'è appena stata, non la conta neanche, ma noi due saremo l'ombra dei sorveglianti.
Tornammo fuori dove c'erano i nostri compagni.
<Ci ha detto 'Vi darò una punizione particolare. Dovete fare i sorveglianti'>
Spiegó Gabriele e tutti scoppiarono a ridere.
<Non continuare a sorridere che ti concio per le feste!>
Dissi a Gianni che stava appunto sorridendo.
<Signorina Ferrari se cominciamo così andiamo proprio male eh>
Mi disse la sorvegliante ed io scoppiai a ridere.
<Se non rispettate noi, ci buttano fuori>
Disse Gabriele hai nostri compagni.
Poi torniamo seri ed io e Chiara cominciamo a fare i sorveglianti.Torniamo tutti in classe e la prof che arriva davanti a noi è la Petolicchio.
<Crispino, vada. Si porti il libro in cattedra
<U prim ca fa budellu u caccio for>
Disse Vincenzo, alzandosi e andando in cattedra.
<Io sono la sua compagna di banco>
Disse la Petolicchio a Gianni.
<Onorato, onorato>
Disse Gianni.
<Possiamo condividere il libro>
<Certamente>
Disse Gianni mettendo il libro in mezzo.
Vincenzo comincia a spiegare e la Petolicchio comincia a interrompere la lezione e a fare il verso del cane facendo saltare in aria Gianni.
<È pazza!>
Gli disse Gianni ridendo. Tutta la classe scoppiò a ridere.
Io e Gabriele ci alzammo e andammo di fianco alla cattedra.
Gianni continuava a ridere per il comportamento della prof ed era così carino.
<Cos'è questo baccano?>
Domandai guardando la classe e cercando di essere seria.
<Signorina Petolicchio, questo non me lo sarei mai aspettato da lei>
Disse Gabriele.
Appena tornammo a sederci, la prof chiamò me al posto di Vincenzo.
<Di cosa ci parla professoressa oggi?>
Mi chiese la Petolicchio, seduta al mio posto e con di fianco Mario.
<Del sole>
Risposi sorridendo.
<Del sole? Che bello>
Disse la Petolicchio e poi, mentre io spiegavo, lei rideva e rideva anche tutta la classe.
<Chi ride di solito?>
Mi chiese facendomi ridere ancora.
<Signorina Petolicchio, credo che sia ora di finirla>
Dissi facendo la seria. Era stranissimo, volevo ridere ma non potevo, ovviamente.
La professoressa poi mi chiama, dopo che la lezione è finita.
<Ferrari, l'esame. Lo vuole superare?>
Mi chiese guardandomi.
<Eh si lo vorrei superare ma tanto non sono capace>
<Ma ci sta provando?>
<Si, ma non ciò le capacità di farlo>
Dissi abbassando lo sguardo.
<Superare quest'esame, per chi lo farebbe?>
<Per me stessa e mia madre>
<Pensi al momento in cui le dirà 'Mamma c'è l'ho fatta'. Le piacerebbe che accadesse tutto ciò?>
Mi domandò guardandomi.
<Vabbè è normale vorrei farle capire che anche io ce la posso fa>
<Io credo in lei e che lei c'è la potrà fare. Ma dipende da lei>
<Grazie>
La salutai e andai fuori, dove la sorvegliante mi aspettava con Gabriele per portarci in refettorio dove apparecchiammo la tavola.
Successivamente, quando arrivano anche i nostri compagni, serviamo i piatti e poi ci sediamo a mangiare anche noi.
<Oggi eri troppo carino mentre ridevi>
Dissi guardando Gianni.
<A lezione con la Petolicchio?>
<Si>
Risposi guardandolo.
<E tu invece come professoressa non vali niente>
Mi disse e sbattei le mani sul tavolo, seccata ma ironica.
<Io ti faccio un complimento e tu mi insulti>
<Non ti ho insultata!>
Disse lui ridendo e lo guardai scuotendo la testa e ridacchiando.
<Ehy>
Mi richiamò lui e alzai lo sguardo.
<Sei bellissima>
Ero sicuramente arrossita, quando mi facevano i complimenti diventavo rossa dall'imbarazzo e lui lo sapeva, anche bene.
Gli rivolsi un sorriso, ma avevo così tanta voglia di baciarlo.
<Ho voglia di baciarti>
Dissi con lo sguardo triste e guardandolo
<In sala svago puoi fare quello che vuoi>
Dopo il pranzo, a me e Gabriele ci portano a fare un lavoro con la macchina da scrivere.

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Il Collegio 4
FanfictionAlice Ferrari,ha 16 anni e viene da Roma. Lei e lo studio sono due cose diverse,non si attraggono! È stata bocciata il suo primo anno ed è arrivata anche al punto di essere sospesa per via del suo comportamento. Una ragazza che risponde ad ogni cosa...