☆CAPITOLO 32

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STEVE P.O.V.

Sarah: Mamma chi è lui?

Mi avvicino a lei pronto a dirle la verità, ma la risposta di Natasha mi blocca.

Natasha: Nessuno amore, nessuno.

Una volta che sono uscite dalla stanza sento il mondo crollarmi addosso, e la testa si riempie di pensieri: " Che cosa ho fatto?" "L'ho fatta soffrire fino a questo punto?" "Sono un mostro".    Dopo svariati minuti che continuo a maledirmi decido di salire al piano superiore per  parlare con gli altri e capire meglio che cosa è successo a seguito della mia fuga, di fuga dato che sono un emerito codardo . Appena entro nella sala conferenze, tutto il team si gira verso di me e mi guarda in un misto tra l'incazzato e lo scioccato; ci sono tutti persino Wanda e Pietro, gli unici che mancano all'appello sono Alina e Buck, spero che almeno loro siano felici.
I miei pensieri vengono interrotti quando  sento una mano spingere il mio petto, facendomi sbattere violentemente la schiena  contro il muro, dopo la botta sono leggermente intontito, però riesco ad aprire gli occhi e vedere che la mano era quella di Wanda, che con le lacrime agli occhi mi guardava con talmente tanto odio, da farmi più male delle sue visioni.
In quell'esatto momento tutti gli Avengers scatenano la loro furia contro di me, trascinandomi in un tornado di urla.

Clint: Che cosa ci fai qui, bastardo!

Tony: Non ti è bastato quello che le hai fatto, nè! Vuoi farla soffrire ancora, stronzo che non sei altro?!

Steve: io...

Wanda: Risparmia il fiato Capitano, ne avrai bisogno.

Si posizionano tutti a semicerchio, impedendogli così di scappare e si avvicinano sempre di più a me, come bestie affamate che vedono una preda succulenta.
D'un tratto Tony mi sferra un pugno sulla guancia destra, mentre Clint mi tira un calcio nella pancia. Cado a terra, non ne ho voglia di combattere, hanno ragione, l'unica cosa che voglio fare è soffrire.
Purtroppo i miei desideri non vengono ascoltati e  Bruce li ferma parandomi con il suo corpo.

Bruce: Ragazzi lasciatelo stare, non ne vale la pena. Lasciamolo almeno spiegare, poi se ne occuperà Nat.

Tony: Bruce, non se lo merita, è uno stronzo.

Bruce: Tutti abbiamo fatto cose orribili, tu per primo Tony. Per molti non te la meritavi una seconda possibilità, eppure Lyds te la ha data.
Anche lui se la merita.

Gli altri guardano Bruce in una maniera riluttante e poi pian piano abbassano la guardia.
Lentamente mi alzo, anche grazie a Banner che ringrazio con un sussurro.

Steve: Io voglio sapere che cosa è successo, e perché Natasha non vuole che Sarah sappia chi sono, solo questo.

Cala il silenzio, nessuno sembra volermi dare una risposta poi una voce rompe l'aria.

Lydia: Lo vuoi sapere? Bene partiamo dall'inizio, l'hai abbandonata quando a scoperto di essere incinta di TUA figlia e solo per questo meriteresti di essere sparato nello spazio; quando Sarah è nata non è riuscita a guardarla in faccia per 2 mesi perché assomigliava troppo a te! Ha pianto per giorni, per settimane, per mesi solo per te! Lei! Il soldato privo di emozioni era una foglia in balia del vento per colpa tua!E sta mentendo continuamente a sua figlia sul perché non ha un padre, perché non vuole che soffra quanto ha sofferto lei! Tu-

Lydia crolla a terra in lacrime e Tony la raggiunge immediatamente, portandola al divano e facendo la sedere.

Thor: Ora che lo sai vattene oltre che a  Natasha stai facendo soffrire sua figlia, loro due non ha bisogno di te.

Steve: È anche mia figlia

Thor: Non più ormai.

Abbasso la testa sconsolato, so che hanno ragione, ma io chiedo solo  una seconda possibilità!
Rassegnato esco dalla stanza,  ho bisogno di parlare con Bucky, lui sa sempre  cosa è meglio fare. 
  Mentre sono immerso nei miei pensieri sento qualcuno che mi tira i pantaloni, mi giro e trovo la piccola Sarah che mi guarda, con i suoi piccoli  e dolci occhi azzurri, uguali a miei.

Sarah: Quindi tu sei il mio papà?

Non le rispondo subito, non so ne cosa, ne come dirlo. Alla fine credo che sia giusto che lei sappia la verità.

Steve: Si sono io. Sei contenta di sapere chi è il tuo papà?- dico mentre allargò le braccia in modo da abbracciarla.

Sarah: No! Io non ti voglio! Sei cattivo,  hai fatto stare tanto male la mamma!!- tirando mi un calcio, che la fa quasi cadere a terra per quanta forza ci ha dato.

Rimango senza parole e forse per la prima volta mi rendo veramente conto di quello che ho fatto; non ho solo fatto soffrire Natasha, ma ho rovinato la vita ad una bambina… la mia bambina.    
Sinceramente non so neanche perché io me ne sia andato quel giorno, ok ero spaventato, ma forse io e Nat insieme avremmo potuto superare tutto.
In tutto ciò la bambina sta ancora urlando e questo ha attirato l'attenzione della madre che mi si avvicina più incazzata che mai e mi tira uno schiaffo.

Natasha: Che cosa le hai fatto bastardo non dovresti nemmeno avvicinarti a lei!

Steve: I-

Sarah: Io non lo voglio qui, lui è cattivo!

Le continue urla delle due hanno attirato l'attenzione di tutti i vendicatori e, probabilmente, anche degli eschimesi che vivono al Polo Nord.

Tony: Che cosa sta succedendo qui?

La bambina si fionda tra le sue braccia in lacrime.

Sarah: é cattivo, tanto cattivo

Tony mi guarda con disprezzo.

Tony: Esci da qui immediatamente e non provare a farti vedere mai più!

Steve: Voglio solo essere suo padre.

Tony: Hai rinunciato a questo privilegio quando te ne sei andato

La famiglia Rogers Where stories live. Discover now