29. Changes

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<<Non andare al matrimonio, farai più fatica a staccarti da lui>> le disse Cillian durante il viaggio in macchina. Erano con Kael e Olivia i più tranquilli del gruppo.

Azriel aveva un groppo alla gola e le parole uscivano a fatica. <<Non posso mancare, mi andrebbe bene presentarmi anche solo per dieci minuti e vedere tutto dal vivo.>>

<<Te lo sconsiglio.>> Dopo una lunga pausa aggiunse. <<Sei proprio sicura di voler essere trasformata da lui? Te lo chiedo da amico preoccupato.>>

<<Sì, sono sicura. Più o meno. Devo essere pronta per le prove che farò.>>

<<Judas non è molto degno di fiducia...>>

<<Mi fido di lui, è buono con me.>>

Cillian si stropicciò gli occhi. <<Ho paura di perdere la Azriel che conosco... Non riesco a smettere di pensarci.>>

<<Sarò sempre la stessa.>> Azriel poggiò la mano sul braccio di Cillian, ma lui aveva gli occhi puntati alla finestra.

<<Nessuno torna immortale come era stato in vita>> bisbigliò con una punta di malinconia.

<<Che cosa te lo fa dire?>>

<<Esperienza.>>

Azriel non avrebbe chiesto altro, avrebbe aspettato che fosse pronto a dirglielo. Un giorno. Si girò a guardare fuori dalla finestra a sua volta e a guardare la città che aveva sempre conosciuto per l'ultima volta, forse.

<<Pensare che ti risveglierai tra le braccia di qualcun'altro con gli occhi rossi, i canini lunghi e la sete di sangue che ti attanaglia gola e stomaco, non mi piace. Hai fatto la tua scelta e la rispetto, ma non voglio che le cose vadano storto.>>

<<Ho fede nel fatto che andrà tutto bene, davvero. È tutto pronto.>>

<<Con me staresti al sicuro, e ti puoi fidare completamente. Lascia Judas, lui non ti merita, lui non merita niente. So che provi per me quello che provo per te, vero?>>

Non rispose.

<<Azriel, ammettilo.>>

Lei non rispose ancora una volta, non volevo ammeter proprio niente, Cillian aveva ragione. Era rimasta affascinata da lui fin dal primo momento in cui si erano visti. E col passare del tempo sentimenti più forti si erano sviluppati, ma non voleva coltivarli. Non solo per il comportamento altalenante, ma anche la promessa fatta a Jude e la sua proposta di matrimonio. Aveva una visione, loro due insieme a regnare e far prosperare Noctis e tutti i vampiri sotto il suo dominio. Tuttavia continuava a pensare a quello che stava perdendo, le persone nel corso della sua vita umana, la sua vita come l'aveva conosciuta e anche Cillian.

<<Se mi rifiuterai lascerò la squadra e Noctis, non posso sopportare l'idea di vederti sposarlo.>>

Azriel si girò con le lacrime agli occhi e osservò i capelli argentei.

<<Kevin è un ottimo sostituto.>>

La ragazza voleva pregarlo di non andarsene, ma che senso aveva tenerlo vicino e farlo soffrire, non era giusto. Con le mani tremanti si asciugò le lacrime. Non sapeva nemmeno perché provava quella disperazione, quel vuoto al petto per qualcuno che conosceva da così poco. Però unita alla miseria che già provava era orribile. <<Non voglio che tu lasci Noctis, ma non ho il diritto di chiederti di restare...>>

Cillian la guardò negli occhi, quel gli occhi scurissimi e inquietanti, serio e le labbra in una linea dritta. <<La tua reazione mi prova quello che senti, ma so anche la tua risposta. Partirò domani e andrò nel territorio vampiro dell'Africa dell'Ovest. Khaliyah è une delle poche monarche a cui importa qualcosa dei vampiri meno fortunati. Credo nei suoi ideali, è un posto perfetto per me.>>

<<Ci siamo già detto addio eppure siamo qui, non voglio credere che non ci vedremo più>> singhiozzò.

<<Ci rincontreremo comunque, ma spero che accada il meno possibile.>>

Azriel sussultò dalla durezza di quello parole, ma le accettò. <<Ti auguro il meglio, Cillian. Davvero. Spero che tu riesca a trovare la felicità lì>> sospirò.

Cillian l'abbracciò e lei si appoggiò al suo petto senza battito. <<Se mai avrai bisogno di aiuto fammi sapere, io ci sarò sempre per te. .>>

***

La settimana era volata, nonostante i pensieri negativi e la tristezza che l'attanagliava Jude le stava vicino e si prendeva cura di lei. Era arrivato il giorno in cui sarebbe diventata una vampira. Aveva una paura che andava al di fuori del suo controllo. I suoi palmi erano sempre sudati, le mani tremavano e non riusciva più a concentrarsi su nient'altro.
Jude le aveva fatto recapitare l'abito per la trasformazione. Si immaginava i soliti vestiti neri con le maniche a pipistrello e la fodera rossa, invece aveva finalmente ascoltato le sue lamentele e le aveva portato un vestito in raso color cipria, con lo scollo sulla spalla stretto sul busto e la gonna che abbracciava morbidamente le sue forme lungo fino a terra, da abbinare con scarpe col tacco in tinta con i nastri da ballerina.
Entrarono le domestiche le legarono i capelli in alto in modo da lasciare scoperto il collo, le sistemarono le unghie e la truccarono impeccabilmente.

Né lei né Jude parlarono durante il viaggio. Lui le teneva la mano e l'accarezzava col pollice. Entrarono nel tempio delle sacerdotesse preparato appositamente per l'evento. Gli aristocratici erano venuti ad assistere alla sua trasformazione, erano in moltissimi e la loro presenza non era gradita da lei. Erano immobili come statue e poco visibili come ombre. Candele e fiori neri coprivano il tempio, e anche le sacerdotesse indossavano il nero invece del solito rosso. Azriel dava molto nell'occhio con quel vestito dal colore allegro, ma era contenta comunque di averlo messo.

Jude la condusse vicino all'altare, si tolse la giacca e la camicia. <<Cominciamo.>>

Lilith's Heir - The Blood MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora