3Rr0r3... N. 12

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すべてが思うようにはいかない
Non tutto è come sembra.

T/n P

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T/n P. O. V

Correre, in quel momento era il mio unico pensiero.

Non sapevo di preciso da cosa stavo correndo, non riuscivo a capire se tutto questo fosse un sogno o se stessi realmente correndo ma anche se avessi capito, di certo non avrei smesso.

Ho letto che i sogni lucidi possono
derivare da ricordi remoti che vogliamo rivivere, da un'intensa concentrazione o da traumi, se il sogno lucido è paragonabile ad un incubo.

La storia era diversa in questo caso, il luogo non mi era familiare e mai ho vissuto un'esperienza del genere. L'aria era pesante, simile a quella delle montagne molto alte: nebbiosa e povera di ossigeno. A causa di questo il mio respiro diventò più brusco e veloce, i miei passi creavano lunghi tonfi nella polvere su cui camminavo.

I miei poteri non funzionavano e solo mentre cercai realmente di capire cosa stesse succedendo, il niente.

Sembrava stessi cadendo, ma non lo ero affatto, i miei occhi erano aperti ma non riuscivo a vedere niente fino a quando non caddi a terra sulle mie ginocchia. La stanza era totalmente bianca, non riuscivo a vedere un'orizzonte o una fine a tutto ciò, l'unica cosa visibile era il mio riflesso.

Una pozzanghera di acqua cristallina era accanto a me, lì immobile.
Ebbi uno spavento e feci, a strasciconi, dei movimenti per allontanarmi dalla macchia d'acqua; cosa avevo visto che mi aveva scosso così tanto che oramai non riuscivo a muovermi?

Era il riflesso di Susie con ancora i segni dei cavi al collo e il  viso ancora stagnato dalle lacrime versate prime di morire, i suoi capelli rossicci/arancioni non erano più in due treccine ma erano slegati, il loro colore biondo era sbiadito in alcuni punti e in altri scuro; i suoi occhi erano gli unici a brillare, i suoi bellissimi occhi azzurri...

Non c'era neanche bisogno che io andassi da lei, fu lei a venire da me. Una delle sue mani fece la sua comparsa dalla pozzanghera come in un film di The Ring; Balzai ancora una volta all'indientro, lei uscì dalla pozzanghera e raggiunse la mia altezza. Con un sussurro e un caloroso abbraccio mi disse "Non tutto è come sembra", poi mi strinse le mani e bisbiglio "lui è cambiato troppo, prima o poi ti abbandonerà".

Dopodiché riuscii ad uscire da quel blocco mentale legato alla paura e allo shock ma anche legato dalla troppa nostalgia del suo tocco. Finalmente aprii anche io bocca "di chi non mi devo fidare?!", lei intanto stava lentamente tornando dentro la pozzanghera ora di colorato rosso sangue, "quando ti sveglierai non lasciarti  fare il tatuaggio"

Di che tatuaggio stava parlando?! Provai a raggiungerla ma fu tutto invano perché il niente di prima si rimostró e i miei occhi anche se aperti smisero di funzionare.

"hey... Dai svegliati, è solo un sogno"

"forse dovremmo lasciarla così, che ne sai forse si calma da sola"

GAME OVER /creepypastas X Reader/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora