2. La mia valigia è scappata.

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GIULIA

Giulia, va tutto bene...

È questa la frase che ripeto nella mia mente da qualche ora.
Precisamente da quando ho iniziato a fare le valigie per andare via dal mio appartamento.
Ieri sera, il proprietario mi ha gentilmente detto che dovevo liberare il posto al più presto.
Perché?
Un ragazzo, a quanto pare il nipote, sta arrivando direttamente dall'America e ha bisogno di una casa.
Ovviamente, ha pensato bene di mandare via me per far arrivare lui.

Dato che il principino arriva stasera, io sto liberando, piano piano, tutte le mie cose.
E lo ammetto: lo sto facendo in maniera estremamente lenta, apposta, solo per vedere il suo viso e dirgliene quattro.

Voglio proprio esserci quando farà il suo ingresso.
Mi troverà ancora qui a sistemare le cose, ma non me ne importa.
Devo assolutamente dirgli che è un cafone.
Non si mandano via le persone solo perché è tornato dall'America.
Insomma... Chi è per farlo?!

Io, in questo appartamento grande quanto una mia scarpa, sono rimasta per ben due anni e ora vengo mandata via all'improvviso per il suo arrivo!
Ho i nervi a fior di pelle, ma non posso fare granché!
Sto pagando l'affitto senza nessun tipo di contratto, perciò non potrei nemmeno denunciarlo, ma questo era l'unico modo per pagare un po' di meno, altrimenti non avrei avuto abbastanza soldi per potermelo permettere. Quindi, ora sono costretta a sottostare alle sue regole, ma questo non significa comunque, che non gli abbia detto niente e me ne sia stata zitta come un angelo. Affatto! Gli ho urlato contro, dicendogli che non era giusto, ma lui è rimasto del tutto indifferente alle mie proteste.
Non ho mai conosciuto una persona così menefreghista! È stato solo fiato sprecato.

Dopo aver trascorso la giornata a mettere tutto dentro le valigie, ne ho riempito quattro enormi e adesso, sto mettendo le ultime cose nella quinta e ultima.
Cinque minuti dopo ho finito e con un sospiro prendo il mio cellulare dalla tasca di dietro dei miei jeans.
Il ragazzo dovrebbe arrivare alle otto e mancano solo cinque minuti.
Non so neanche il suo nome.
Ma poco mi importa.
So solo che lo prenderò a urla, per quello che ha avuto il coraggio di fare.

Il rumore della porta che si apre, mi fa sobbalzare e così lancio il telefono sul letto quando sento dei passi e le ruote di una valigia dietro di me.
È qui.
È in anticipo, porca paletta.
Non sono ancora pronta.

Faccio un lungo respiro, quindi mi giro lentamente, pronta ad affrontarlo.
Deglutisco e spalanco gli occhi quando lo trovo proprio vicino a me.
Sollevo lo sguardo per via della sua altezza e la mia gola si secca all'istante.
Oh mio Dio.
Dire che è bellissimo, sarebbe riduttivo.
È uno schianto.

Il suo viso è ovale, i capelli castani corti, gli occhi scuri e grandi che gli conferiscono uno sguardo intenso.
Le sopracciglia sono dritte, un naso perfetto, delle labbra di giusta misura con una forma ben definita e un sottile strato di barba scura e corta che gli sta divinamente.
Oltre a essere alto, è parecchio muscoloso con delle spalle molto larghe.
Indossa un giubbotto nero in pelle che gli dona un'aria estremamente sexy, jeans scuri e scarpe bianche.
Direi la perfezione. Wow!

Ha un profumo talmente buono che lo inspiro a fondo, completamente rapita da tanta bellezza e sensualità allo stesso tempo.
In questo momento mi sta squadrando allo stesso modo, il suo viso è serissimo con un sopracciglio inarcato all'insù. Chiaramente non si aspettava di vedermi.
Non appena i suoi occhi incontrano i miei, deglutisco, colta da un improvviso attacco di caldo.
Apro la bocca per due volte, in modo da dire qualsiasi cosa, ma sono pietrificata. Non esce una sillaba!
Per di più sento le guance che stanno diventando rosse, il che mi sta agitando ulteriormente.

Scusa se sono ottimista. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora