capitolo 17_R

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Fuck that, I don't need that

You will never control me

Fuck that, I don't need that

You will never break me down- THROUGH FIRE




Sono le quattro passate ed è da due ore che lavoro incessantemente su questa macchina. Sì, non ho sbagliato verbo, ho detto lavoro al singolare perché è da ieri che Ward e io non ci parliamo, tanto per cambiare. Non m'importa la sfilza di messaggi di scuse che ho ricevuto ieri sera. Dopo quello che ha fatto in spiaggia è il minimo che non gli rivolga la parola e spero vivamente di avergli fatto venire un infarto questa mattina con Psychosocial degli Slipknot. Potrà pure averlo fatto con leggerezza ma non si scherza con le paure degli altri. E soprattutto non si fanno scherzi idioti come questo, le cose potevano davvero finire male.

Quando Aaron ci ha visto arrivare oggi ha capito subito che tirava una brutta aria tra di noi, ragion per cui ci ha assegnato due compiti diversi: lui sta togliendo l'albero motore di una Mercedes GLA mentre io sto cambiando la cinghia di distribuzione di una Chevrolet Camaro Coupé del '92, un v6 a benzina che, lo devo dire, ha visto giorni migliori. La carrozzeria rossa è tutta rovinata ma da come ha parlato Aaron pare che sia in fase di restaurazione. È brutto vederle in queste condizioni, ma dar loro una vita nuova mi fa sentire molto meglio.

Sto sostituendo i cuscinetti dove scorre la cinghia, che purtroppo erano andati, quando sento lo squillo di un telefono che non è mio. Alzo lo sguardo per capire se è entrato qualche cliente direttamente dall'officina e non dall'entrata, ma scopro che il proprietario non è altri che Ward.

"Pronto? Ciao Tom dimmi tutto." Risponde, allontanandosi dalla macchina e dalle mie orecchie impiccione.

Forse sta parlando con quel Tom, il ragazzo che gestisce le corse qui a Manhattan Beach.

Ora che ci penso non è affatto male come tipo: capelli ricci castani, occhi azzurri, alto e dal fisico asciutto. Ha qualche anno in più di noi ed è il cugino di secondo grado di David; da quel che ho appreso dai racconti del mio nerd preferito la tribù degli Anderson si è spostata in massa dal Canada per trasferirsi qui una cinquantina di anni fa.

Tornando a Tom l'impressione che ho avuto è quella di essere un megalomane del cazzo e un bastardo infame che ne sa una più del Diavolo. Non mi aspetterei niente di diverso da qualcuno che organizza le corse clandestine. Se vuoi mantenere il potere e agire indisturbato devi conoscere a fondo ogni persona con cui hai a che fare. Devi prevedere tutti i possibili scenari, pianificare, metterti nella testa dei suoi nemici. Devi... Dio, sembro così tanto lui in questo momento.

La mia mente riporta a galla quel frangente, quando dopo una dose di sesso selvaggio, accasciata contro di lui senza fiato, mi ha rivelato questo piccola lezione di vita. Ogni tanto se ne usciva con questi consigli non richiesti e a dirla tutta non ho mai capito il perché.

Scuoto la testa e rinchiudo nuovamente nel cassetto quel mostro.

Comunque, in una situazione diversa potrei pure farci un pensierino su Tom, ma ahimè ho già provato a farmela con ragazzi che organizzano le corse clandestine e non è finita affatto bene. Scommetto un rene che pure lui è invischiato in qualche giro losco.

Chissà quali sono i tuoi segreti Tom.

Meglio non rischiare comunque, di problemi ne ho fin troppi al momento. Cercherò qualcun altro per sfogare le mie pulsioni sessuali. Chiunque, basta che non sia Ward. Devo togliere il suo tocco dalla mia pelle, i suoi dannati occhi azzurri che mi fissano e che desiderano penetrarmi dentro, la sua voce che mi fa vibrare le ossa quando mi provoca.

Devil's Sweetie (ex As yet Untitled)Where stories live. Discover now