4. Marcio e Dolore

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(Ovvero...

La mia vita è un
Letterale
Abnorme
Disastro...
La guerra fa schifo,
Draco è idiota ma non troppo)

~◇~

La vita perse la sua giusta posizione quando cadde, quando accadde, quando l'alba del due Maggio 1998 sorse.

Pasqua era da poco terminata ed io stavo rientrando con passi incerti ad Hogwarts, certa di nulla, nemmeno di me stessa. Ero stata dal medico, e il mio corpo, il mio cuore, le mie vene, tutto di me iniziava a fare male. Un dolore leggero ma persistente ed ecco, ecco cosa sarei diventata: un essere fatto di dolore.

Flashback

<Astoria! Ben tornat- oh, Tosca, ma cos'hai?> Hannah si allontana da Neville, incerta, andandole affianco sotto lo sguardo innervosito di Daphne. Gli fa un cenno, ma non un cenno rassicurante, quanto qualcosa di simile a "Ora farò quel tipo di cosa che non dovrei fare".

Sono in pochi, solo lei, Astoria, Daphne, Neville e Cho Chang. La giovane Greengrass, indifferente, non teme e non esita nell'aggrapparsi ad Hannah, che la sorregge, mentre con lo sguardo cerca Daphne. Ed è Daphne Greengrass, che è pur sempre un'umana, a cedere.

<Non dirò di avervi visti, ma dovreste andare via> e, forse è solo un'impressione, ma c'è il nome di Voldemort, terribile, indicibile, sottinteso nelle sue parole.

È l'anno del terrore. Sono mesi che lottano, che resistono, loro, che infondo non sono nulla.

Nulla, se non l'ultima speranza.

Sono bravi a nascondersi e Neville non può, non ha davvero il tempo di capire come faccia Hannah a sopportare "quella", ma lo accetta, perché Neville ora sente qualcosa, qualcosa che la guerra non può far concretizzare, ma che, in futuro, si azzarderà a chiamare amore e che, ora, non è altro se non fiducia.

<Cosa succederà ora?> è la domanda che Hannah fa, stringendo la mano dell'amica.

<Combatteremo, credo. È quasi inevitabile> ammette Astoria, anche se trema al solo pensiero. Ma morirà comunque, Astoria, ora lo sa e inizia a credere che, piuttosto di tanto dolore, l'oblio non possa essere tanto terribile. <Tu-Sai-Chi sa il piano di Harry Potter, qualunque piano sia, almeno è ciò che mia sorella dic-

E si blocca, Astoria, come folgorata, perché ora ricorda qualcosa. Qualcosa le solletica la mente, come un lapsus, una luce nel buio. <Hannah, ascolta> sussurra <mia sorella, lei... io credo che abbia fatto qualcosa>.

E la giovane Tassorosso, in un anno, questo lo ha imparato bene: le intuizioni della ragazza che una volta era una lady sono quasi sempre giuste, perché è dotata di un istinto notevole, per non dire sopraffino, per non dire sovrannaturale. Per non dire divino.

Le Sette Ingiustizie di Astoria GreengrassWhere stories live. Discover now