Capitolo 43

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Sabato 22 Febbraio 2020
📍 Bologna, Italia
||Charles||
Cerco disperatamente lo scolapasta tra i mobili della cucina di Angelika in attesa che lei ritorni dalla sua ultima passeggiata in moto presso i colli bolognesi.
Ormai conviviamo da due mesi a Monaco, ma siamo tornati a Bologna per qualche giorno per rivedere gli amici e sistemare le ultime cose prima che la mia ragazza si trasferisca definitivamente da me.
La mia ricerca disperata viene interrotta dalla suoneria del mio cellulare.
Lancio un'occhiata al display è noto che non ho il numero salvato il rubrica ma rispondo lo stesso.
"Pronto?"
"Salve la chiamo dall'ospedale maggiore di Bologna. Lei conosce Angelika Vettel?È ricoverata qui e questo è l'ultimo numero a che ha chiamato."
"Sì, la conosco,è la mia ragazza. Cosa è successo?" Domando.
"Signore la sua ragazza ha avuto un incidente e attualmente è ricoverata presso la nostra struttura ospedaliera."
"Arrivo subito."
Prendo le chiavi ed esco di casa in fretta e furia.
Fuori c'è freddo ma io non lo sento.
Non sento niente.
Forse sono diventato freddo io.
Metto in moto la mia Giulietta e sfreccio verso l'ospedale che raggiungo in poco tempo.
Quando giungo all'interno della struttura sanitaria vengo investito da un forte odore di disinfettante che insieme al bianco delle pareti mi fanno vorticare la testa.
Improvvisamente mi sembra di esser stato catapultato nel passato, come se fossi su una macchina del tempo.
Tutto mi ricorda quando Jules e papà erano in ospedale: gli odori, i colori, i pianti dei cari dei pazienti, i medici che urlano come quel senso di vuoto dentro me.
Quando giungiamo davanti a una delle mille stanze l'infermiera inizia a parlarmi della condizione di Angelika ma la testa continua a girare e la sua voce giunge ovattata alle mie orecchie, come se fossi in un'altra dimensione,una dimensione di tristezza e perdita.
Le uniche parole che riesco a captare sono "incidente" e "Trauma cranico"e poi l'infermiera mi lascia entrare nella stanza.
Appena la vedo sento il cuore fermarsi.
Ha una benda che le incornicia il capo e il viso è disteso, quasi come fosse rilassato.
È bellissima.
Mi siedo accanto a lei e d'impulso le accarezzo la mano.
È gelida proprio come quella di Jules che stringevo nell'attesa che tornasse da me e invece, è andata in paradiso, dove stanno gli angeli come lui.
Inizio a piangere.
"Non posso perdere anche te, Angelika.
Non voglio perderti.
Ho già perso troppo nella mia vita.
Tu sei la mia aria quando non riesco a respirare, sei il sole che mi bacia la pelle dopo la pioggia, sei la luna che illumina le mie notti più buie, con te sono ritornato a vivere e non puoi lasciami morire di nuovo.
Torna da me. Ti prego. Io ti amo."Susurro con la voce rotta.
Una calda lacrima le bagna la mano che io ancora stringo ma lei non reagisce.
Lo ho persa.
Scrivo un messaggio a Noah per dirgli che la sorella è in ospedale e poi ritorno al parcheggio.
Salgo in macchina e poggio la testa al volante iniziando a singhiozzare rumorosamente e riesco a riprendermi solo dopo venti minuti abbondanti.
Metto in moto la mia Alfa Romeo e accendo lo stereo dove è ancora inserito il CD di Coez che George le ha regalato per il compleanno.
Ascolto ogni singola parole di quell'album nel viaggio verso Monaco mentre fiumi di lacrime continuano a bagnarmi il viso.
Penso a quanto era sempre bello avere Angelika intorno, quanto era bello farlo di giorno al buio nel motorhome tra un'intervista e una riunione, quanto era bello sentirla sussurrare il suo nome, penso a quanto sia difficile amarmi, penso al suo cuscino, penso che sono fuori di me ma che senza di lei un me non c'è.
Ed è così che alle 20 mi ritrovo a casa.
Mi butto sul nostro letto e cullato dal suo profumo mi addormento tuttavia mi risveglio solo un paio d'ore dopo.
Decido così di andare al locale del mio migliore amico dove cerco di sopprimere il dolore con l'alcol.
Un drink tira l'altro e finisco per Bere una quantità innumerevole di alcolici.
Mi sento più leggero, forse perché il  vuoto dentro di me si sta impossessando della mia anima.
Sono davvero ubriaco, così ubriaco che mi butto sulla pista da ballo ed inizio a muovermi a ritmo di musica raggiunto da Erika Wolff.
È davvero sensuale nel suo mini dress nero attillato e che lascia scoperto il seno abbondante.
Lei si avvicina sempre più pericolosamente al mio viso, io le afferro i fianchi e faccio combaciare il mio bacino con il suo e lei mi bacia passionalmente.
La prendo in braccio e insieme usciamo dal locale.
La adagio sui sedili della mia auto le tolgo il vestito dopo che lei mi sfila la maglia.
I nostri corpi si uniscono e formano un'unica scultura, ma le nostre anime restano ben d'istinte.
Non voglio più legarmi a nessuno per non avere più la paura di perdere le persone che amo.

🌹Spazio autrice
Ciao amici e amiche di Wattpad💋
Come va? Spero bene🌈
Ci tenevo a ringraziarvi per le letture e le stelline❤️ e ad augurarvi le buone feste visto che nei giorni scorsi mi sono dimenticata💝
Non mi odiate per questo capitolo che non mi convince più di tanto please😚
Vado a prepararmi psicologicamente al fatto che a breve la storia terminerà😭
Vi voglio bene❤️


Non voglio perderti |Charles Leclerc| InstagramWhere stories live. Discover now