🌜Non aver paura di sognare🌛
“Is there a place where I can hide away?
Red lips, french kiss my worries all away”
-Selena GomezNota per il futuro: semmai decidiate di invitare vostro fratello o qualcun altro a soggiornare a casa vostra (invitare è un parolone, dato che lui si è auto-invitato), ricordatevi di assicurarvi che non vi svegliate a colpi di martello sul muro e imprecazioni a raffica, come se avessi in soggiorno uno scaricatore di porto.
Nonostante io abbia problemi ad addormentarmi, verso le cinque del mattino riesco sempre a chiudere gli occhi per un paio di minuti, peccato che il mio riposino sia durato veramente poco, dato che mio fratello, a quanto pare, ha deciso di svegliare l'intera città.
Mi alzo dal letto, indosso la vestaglia, poi mi incammino verso il salotto, strascicando le ciabatte contro il pavimento.
Mi fermo sulla soglia della porta e guardo Jace, intento a sistemare meglio la mensola.
«Perché diavolo stai facendo casino a quest'ora?», gli chiedo, stropicciandomi gli occhi.
Jace posa il martello a terra e sorride. «Volevo rendermi utile. Quella mensola era storta, inoltre ho rimesso sul muro alcuni quadri che tenevi nascosti dietro la tenda, proprio lì dietro», mi indica con il dito e mi acciglio.
«Aspetta, intendi...», non finisco la frase perché lo sguardo scatta velocemente sul muro. Jace ha messo alcuni dei miei dipinti, che avevo ingenuamente incorniciato per abbellire il salotto e renderlo più "mio", ma a Jamie non piacciono molto, quindi li ho lasciati lì dietro, a prendere la polvere.
«Cosa? I tuoi dipinti? Sì, li ho messi tutti. La tua vecchia stanza era piena di quadri che hai fatto tu e roba che la rendeva parecchio caotica, ma immagino sia così anche la tua testa in questo momento», mi schernisce regalandomi uno dei suoi soliti sorrisi sfacciati.
«Jace, fermati un attimo», dico, alzando un dito e chiudendo gli occhi per mantenere la calma.
«Oh, no, eccoci di nuovo», borbotta lui.
Lo guardo e mi avvicino lentamente. «Il fatto è che non puoi venire qui e fare quello che vuoi tu. Va bene? Mi sei mancato tantissimo, ma questo non ti dà il diritto di fare-»
«Di fare cosa? Il fratello? Perché ti ricordo che sei mia sorella», dice lui, ruotando gli occhi al cielo. Ha sempre questa faccia da schiaffi, maledetto!
Le sue parole mi mettono a tacere.
«A Jamie non piacciono i miei quadri», dico con aria rassegnata.
«Paghi le spese in questa casa?», chiede all'improvviso.
«Be', sì?»
«Allora hai tutto il diritto di abbellirla come ti pare. Poi, quando andrai via, prendi pure la tua roba e basta. Non è una tragedia. Chi se ne frega di Jamie», sbotta, riprendendo il martello in mano.
«È il mio ragazzo, a me interessa», dico e Jace contrae la mascella e mi lancia un'occhiata fulminante.
«Ripeto: non me ne frega un cazzo. Odio quel cretino e odio ancora di più sua sorella. Quella vipera del cazzo», impreca a bassa voce e mette un altro chiodo sul muro.
«Oh, a proposito...», inizio a dire, schiarendomi la gola.
Jace si gira con aria svogliata e apre le braccia, dicendo: «Cosa? Non ti importa nulla di quello che è successo, Ariel. Sto cercando di metterci una pietra sopra, perché mamma darebbe di matto se io e te smettessimo di parlarci. Ma tu hai fatto la sorella di merda, lasciatelo dire», sputa con veleno.

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Non avere paura di sognare
Romance"C'è chi dorme per rifugiarsi nei sogni e c'è chi fa di tutto per sfuggire ad essi." La vita di Ariel McAvoy è tutt'altro che facile. Vittima di una relazione tossica e prigioniera dei suoi fantasmi del passato, Ariel cerca ogni singolo giorno di sf...