🌜Non aver paura di sognare 🌛
“No, non avere paura
Quando vai a dormire sola
Se la stanza sembra vuota
E se senti il cuore in gola
Non avere paura”
-Tommaso ParadisoLo sapevo che il coraggio l'avrei avuto soltanto per un attimo e che lui avrebbe distrutto ogni briciolo di fiducia che avevo in me stessa.
Lo guardo stralunata mentre mi osserva con un mezzo sorriso sulle labbra e gli occhi furiosi. Continua ad accarezzarmi lo zigomo con una tale lentezza e delicatezza da farmi stare male. È come se il suo tocco bruciasse sulla mia pelle.
«Lo capisci, Ariel?», domanda, con la testa accline.
«Cosa?», sussurro, abbassando lo sguardo a terra e fissando la mazza ai miei piedi.
«Mi avresti potuto ammazzare», mi redarguisce.
«Tu volevi farmi male», mi difendo.
«No, Ariel. Tu proprio non capisci, tesoro», si avvicina di più, guardingo.
Alzo lo sguardo e ci fissiamo negli occhi. Lui racchiude la mia guancia nel palmo della sua mano e bisbiglia contro il mio viso: «Tu sei un potenziale pericolo per tutti, Ariel. Sei aggressiva. Hai ucciso tuo padre», me lo ricorda brutalmente.
«Non volevo», dico piangendo.
«Ma l'hai fatto. Sai cosa sei, quando uccidi qualcuno? Un'assassina», preme le labbra contro la mia fronte imperlata di sudore. Rimango con il fiato sospeso finché non lo vedo fare un passo indietro.
«Sei una ragazza fantastica e io mi comporto così con te, perché ho paura. Però ti amo così come sei, Ariel. Io ti amo», mi dice senza interrompere il nostro contatto visivo.
«Io non penso di amarti», ammetto singhiozzando.
«Sì che mi ami. Sei soltanto confusa. Ma tu devi farti aiutare, tesoro. Non stai bene mentalmente», picchietta il dito contro la mia tempia. «Ma io ti starò accanto», sorride comprensivo.
Deglutisco rumorosamente e scuoto la testa. «Io sto bene».
«Sì, sapevo che l'avresti detto», sospira, andandosi a sedersi sul letto. «Ma non è così, piccola. Ti ricordo che mi hai colpito con la mazza, prima. E se mi avessi provocato una commozione cerebrale?».
Sento lo stomaco stringersi. Io non sono così. Io non sono come lui e nemmeno come mio padre.
«Mettiamoci una pietra sopra», batte la mano sul posto libero accanto a lui e mi fa segno di avvicinarmi.
«Jamie, io non voglio più stare con te», gli ricordo, a mente limpida.
Lui alza gli occhi al cielo e diventa di nuovo cupo in volto. «Vieni qui», ordina.
Mi siedo accanto a lui e lo guardo con la coda dell'occhio.
«Sai qual è il problema, con te?», inizia a dire. «È che tu pensi di poter fare sempre solo quello che vuoi, ma non è così. Pensi io non lo sappia già che sai che mi sono scopato altre? Certo che lo sai! E perché pensi io lo faccia? Pensi io non sappia che sbavi dietro quel fottuto cretino di Reynolds?», grida, stringendo i pugni con forza.
«Cosa? Come...», faccio per dire, accigliandomi.
«Come lo so? Cazzo, l'hanno notato tutti, secondo te io sono stupido? Ma sai qual è il punto? È che lui non ti vuole davvero. Dimmi, sa che hai ucciso tuo padre?», chiede, inarcando un sopracciglio. I suoi occhi azzurri adesso sembrano contornati da una sfumatura più scura. Scuoto la testa, rassegnata.

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Non avere paura di sognare
Romance"C'è chi dorme per rifugiarsi nei sogni e c'è chi fa di tutto per sfuggire ad essi." La vita di Ariel McAvoy è tutt'altro che facile. Vittima di una relazione tossica e prigioniera dei suoi fantasmi del passato, Ariel cerca ogni singolo giorno di sf...