Il ricordo più bello

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Edmund raggiunse la Sala Comune un po' scosso. Parlare con Paciock lo aveva fatto sentire meglio da una parte, ma gli aveva agitato i pensieri dall'altra. I Pevensie non erano soli nella loro angoscia, erano tante le famiglie magiche le cui vite erano state ribaltate crudelmente dai mangiamorte.
Stranamente questo non lo faceva sentire meglio, anzi. Il mondo magico era ai suoi occhi un posto sempre più ostile e pericoloso. Forse era così affacciarsi all'età adulta, o forse era lo shock di quei giorni a parlare. Forse era solo diventato matto.
Sussurrò la parola d'ordine e sgusciò in Sala Comune. Era mediamente affollata, Draco gli fece un cenno della mano da uno dei divanetti, Miles e Adrian invece gli sorrisero, lui aveva uno sguardo strano, Edmund pensò che lo compatisse. Mary Sue non si vedeva grazie al cielo e le sorelle Greengrass chiacchieravano sedute per terra del più e del meno.
Individuò subito Margaret e Frannie, e le vide serie, parlavano fitto fitto con lo sguardo cupo. Per un attimo ebbe la viscerale certezza che stessero parlando di lui. Avevano fatto pace, certo, ma erano ancora risentite per quello che era successo, lui lo capiva. E si sentiva un cane.
-Siediti.
Disse Frannie a voce bassissima, e lui le guardò spaesato. Dato che occupavano le due poltroncine disponibili si accomodò per terra, poggiando la schiena sulle gambe di Margaret, che gli accarezzò la nuca con la mano, e rivolto verso Frannie. Sembrava che stesse parlando lei quando era arrivato, quindi attese, guardandola in faccia. Aveva l'espressione turbata e questo non era buono.
-Hai letto il nuovo Decreto Didattico?
Chiese l'amica, in tono mortalmente serio.
-C'è un nuovo Decreto Didattico???
Disse in tutta risposta. Mag sospirò, Frannie si prese la briga di spiegare.
-È uscito ieri, ma noi eravamo troppo occupati a essere stanchi e arrabbiati per notarlo. Me l'ha detto Tony ieri sera.
-E cosa dice? È... è così brutto?
Fu Margaret a rispondere.
-Chiede ai professori di non dare nessuna informazione agli studenti che non sia relativa al curriculum della loro materia.
L'informazione gli turbinò nel petto e ci mise qualche secondo a depositarsi e sedimentarsi in lui. Rimase fermo immobile e poi spalancò la bocca senza emettere fiato.
-Sì. Le lezioni private con Piton.
Disse Frannie, annuendo.
-Dite che ci ha scoperti? Che l'ha fatto apposta?
-Io l'ho pensato.
Commentò Mag,
-Ma Frannie mi ha fatto notare che potrebbe averlo detto per vietare di dare informazioni sulla fuga di massa senza dirlo direttamente. Ormai ne stanno parlando tutti, lo sa tutta la scuola. Il Ministero ha tutti gli interessi per far cadere nel dimenticatoio la cosa, invece.
-Sì, me ne sono accorto.
Borbottò Edmund a mezza voce.
-Questo è quello che ha pensato Tony.
Continuò Frannie,
-Ma non rende le cose per noi meno difficili. Ora dovremo sempre dare una scusa pronta al fatto che ci presentiamo nel suo ufficio, dovremo dire che ci dà ripetizioni forse, anche se siamo tra i primi del corso. O che ci fa un rafforzamento, un corso avanzato... dovremo studiare qualcosa.
Mag sospirò e aggiunse
-Sempre che voglia vederci di nuovo. Prima non è che stesse facendo un favore alla Umbridge, ma ora va proprio contro le regole del Ministero, nero su bianco.
Il ragazzo scosse la testa.
-Questa non ci voleva proprio. Niente di tutto questo ci voleva.
Sentì la mano di Margaret stringergli la spalla.
-Dobbiamo trovare un modo per parlargli. Dobbiamo sapere se è cambiato qualcosa. E dobbiamo farlo subito.
Sentenziò risoluta Frannie.
-Sì, ma come? I professori non possono riceverci per motivi che esulano dalla materia, è questo il problema.
Disse Mag, sovrappensiero.
-Domani, a pozioni. Lo fermerò dopo la lezione per chiedere un chiarimento su qualcosa. Quando gli altri saranno usciti dall'aula gli parlerò.
Decise Edmund.
-A proposito di lezione, Ed... come mai non sei a Cura?
Chiese Frannie sovrappensiero.
-Perché la lezione è finita.
-Ah, avete finito prima?
-No Fran, sono le undici e un quarto.
-La ragazza schizzò in piedi.
-Cosa? Perché non me lo avete detto subito? Io devo andare a Divinazione!
Esclamò, facendo volare Arcobaleno dal suo grembo. Mag la prese al volo. La ragazza uscì di corsa dalla stanza, su per le scale che portavano fuori dai sotterranei.
-Io pensavo che la lezione fosse saltata, come facevo a sapere che non si fosse accorta dell'orario?
Borbottò Edmund.
-Così impara a non portare mai l'orologio e dire che è un aggeggio inutile.
Rispose Mag, alzando le spalle.

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