diciannove

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Jungkook POV

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Jungkook POV

Quel giovedì mattina, mi svegliai di buon umore, era da quasi una settimana che aspettavo questo momento e non vedevo l'ora di entrare in azione.

Il giovedì era il giorno di chiusura per il negozio di Ruji Zhou e sarebbe stato a casa da solo, questo perché sua figlia sarebbe stata fuori per un pò di compere con due ragazze con cui aveva stretto amicizia.

Quella sarebbe stata la prima volta che avrei visto casa Zhou e sarebbe stata l'ultima volta che y/n sarebbe uscita, senza di me almeno.

Adesso mi trovavo in macchina, davanti alla casa. Spensi il motore ed uscii. Portai le chiavi nella tasca posteriore dei pantaloni, sorrisi mentre salivo le scale che portavano all'ingresso. Bussai alla porta, passai una mano tra i capelli disordinandoli più di quanto già lo fossero. Un ghigno divertito si formò sul mio volto quando la porta venne aperta, nello stesso momento un cui mi appoggiai allo stipite con un braccio. L'uomo mi guardava confuso, era leggermente più alto di me e sicuramente aveva il compito di intimorire tutti i ragazzi che si avvicinavano alla figlia, ma con me non ci sarebbe riuscito.

-Posso aiutarti?- chiese stranito dalla mia presenza

-Penso proprio di sì, Ruji.

-Ci conosciamo?

-Ma certo, sicuramente avrai sentito parlare tanto di me. Io sono l'Alfa.

Ricordai benissimo quei ragazzi che erano entrati nel suo negozio per poi sbattergli in faccia il fatto che sua figlia uscisse con me. Accadde prima che y/n facesse quella sua scelta, prima che io progettassi tutto questo.

Un mix di emozioni passò nei suoi occhi: confusione, rabbia, realizzazione, disgusto, di nuovo confusione.

-Posso entrare? Credo che io e te dobbiamo parlare di alcune cose.

-Non abbiamo nulla da dirci.

-Io penso di sì... Yuèfù*- lo dissi con così tanta malizia che se fossi stato in lui, mi sarei dato un pugno. Dalla maniera in cui strinse la mano, seppi cha aveva avuto la mia stessa idea.

-Y/n non c'è e non deve sapere che sei passato.- disse mettendosi di lato per permettermi di entrare.

Di questo mi sarei occupato in un secondo momento. Entrammo in cucina, lui si fermò vicino al bancone della cucina con le braccia incrociate.

-Allora?

-Le notizie girano in fretta da queste parti Ruji, soprattutto quando hai le mie conoscenze.-dissi

Lui inarcò il sopracciglio, forse incuriosito da quel discorso.

-E tutti abbiamo iniziato a chiederci perché mai, un uomo che aveva una figlia, avesse deciso di venire a Seoul. Nel negozio di un mio caro e vecchio amico.-continuai prendendomi il mio tempo. - Allora ho saputo che eri qui per dare alla tua unica figlia un futuro migliore... Un gesto molto, molto nobile.- dissi in un tono "cupo", scandendo bene la parola "unica".

I suoi occhi si spalancano e il calore abbandonò le sue guance. Avanzò velocemente verso il tavolo, pensai volesse colpirmi, ma invece si sedette di fronte a me, i suoi occhi parlavano da soli: lui sapeva che io sapevo.

-Ti prego.... no... cosa vuoi? Ti darò tutto.

-Oh, ora si che ragioniamo.- dissi poggiandomi indietro sullo schienale della sedia - Anche se io credo che tu sappia già cosa voglio.

-Mia figlia non merita di stare con uno come te.

-Questa è bella.

-Come scusa?

-Pensi che tua figlia non mi voglia? Perché ieri mentre la toccavo, mi sembrava che è mettesse dei versi di piacere, che rendeva più chiaro che lei mi volesse. E poi mi ha implorato di scoparla. Sai qual è la cosa divertente mio caro Ruji? Che tutto questo era in un bagno pubblico.

Se c'era una cosa che amavo molto di più del sesso, alcool, sigarette, droga e del terrorizzare le persone, era stuzzicarle.

-Comunque non chiedo la tua benedizione, da te voglio che smetta di mentire. Voglio che tu le dica proprio quello che hai paura possa dirle io.

-Non la conosci come la conosco io. Potrei perderla per questa storia.

-Le hai mentito per una vita Ruji,quindi o glielo dici tu oppure glielo dico io.

-Non so nemmeno come spiegarglielo.

-Facile: Papà quando era un adolescente in preda agli ormoni, ha conosciuto una donna prima di tua madre, quello che non sai è che quella donna era incinta di un figlio mio. Sorpresa! Jackson Wang è il tuo fratellastro!- esclamo ironico.

La porta della cucina venne aperta di scatto, i suoi occhi lucidi e sconvolti si posarono sul padre.









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*Yuèfù: in cinese Yuèfù significa "suocero"

prima lezione di cinese con Asia (si questo è il mio vero nome, piacere a tutti. 💗)

questa foto c'è l'ho come sfondo jungkook mi riscalda il cuore

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questa foto c'è l'ho come sfondo jungkook mi riscalda il cuore. 🥺💗

 𝐡𝐢𝐬 𝐨𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧 ~ |𝐉.𝐉𝐊.|~ 𝙈𝙖𝙛𝙞𝙖 𝙖𝙪 aggiornamenti Lenti:(Where stories live. Discover now