trust

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dopo aver finito di lavarsi, e indossato quegli indumenti per nulla comodi, andò direttamente a letto. si accertò che jimin stesse al caldo, per poi poggiare delicatamente la mano sulla sua fronte per assicurarsi che non avesse la febbre, corrucciando le sopracciglia in uno sguardo leggermente preoccupato quando percepì il calore che il suo corpo emanava; non aveva molta febbre, ma di certo gli sarebbe salita.

doveva aspettarselo, jimin era tremendamente debole. passò una buona manciata di minuti a riflettere su cosa fare. non c'erano altre coperte, e di certo non poteva rubarle da altre stanze.

ma doveva fargli scendere la temperatura, e probabilmente coperte in più non lo avrebbero aiutato, gli serviva un panno bagnato; strappò un pezzo di coperta dal suo lato, per poi dirigersi nuovamente in bagno e metterlo sotto l'acqua gelida.

tornò in stanza e si rimise accanto a jimin, facendolo voltare piano e poggiando il panno sulla sua fronte.

suppongo non dormirò stanotte, sorrise debolmente, accarezzando i capelli biondi del minore.


strinse gli occhi, per poi aprirli a fatica, sbattendo le palpebre per focalizzare la vista.

non riconobbe la stanza in cui si trovava, perciò si diede qualche secondo per pensare.

mio padre, il bosco, la pioggia, yoongi, il motel....yoongi?

si alzò di scatto, pentendosene immediatamente; non ricordava nemmeno l'ultima volta che aveva messo qualcosa sotto i denti.

portò una mano alla fronte, sentendo qualcosa su di essa. un panno bagnato?

guardò alla sua sinistra, vedendo finalmente yoongi. era appoggiato con la schiena al muro, le braccia incrociate e la testa che penzolava in avanti.

stette a fissarlo per qualche minuto, finché non cominciò a sbattere le palpebre ed aprire gli occhi, al che jimin sussultò leggermente, essendosi perso nei suoi pensieri.

il moro lo guardò, e il minore perse un battito.

-jimin?- si mosse velocemente in avanti, verso la figura del biondo, prendendogli il viso tra le mani, per poi poggiare le labbra sulla sua fronte.

il minore strabuzzò gli occhi, diventando rosso in volto, mentre il maggiore tirò un sospiro di sollievo.

-è scesa.- lasciò andare la presa, guardandolo negli occhi.

-c-cosa?- domandò jimin confuso.

-ti era salita un po' di febbre, come ti senti?

l'interpellato stette in silenzio per qualche secondo, facendo due più due. -s-sei...sei rimasto sveglio a prenderti cura di me?

il moro spostò lo sguardo da un'altra parte. -n-non avevo molto sonno quindi...- si grattò la nuca imbarazzato. -allora? come ti senti?

-bene, credo.- anche lui spostò lo sguardo, fissando il panno che ancora teneva in mano.

il moro si morse il labbro inferiore; non sapeva se fosse o meno il caso di chiederglielo, e aveva paura di metterlo a disagio, ma dovette farlo, da qualcosa doveva pur cominciare.

-hai fame?

jimin sobbalzò leggermente; si portò una mano alla pancia, ormai abituato ad ignorare la sua fame. si sentì improvvisamente ansioso. scosse il capo, -no.

-jimin-

-davvero! non ho fame, h-ho...ho mangiato i-ieri e..- yoongi afferrò velocemente il suo viso, cercando di fare contatto visivo con lui. -jimin! ascoltami.

il biondo preso alla sprovvista rimase con la bocca leggermente aperta, dalla quale uscivano respiri pesanti, e lo sguardo pieno di panico.

-ti prego, non fingere davanti a me. qualche giorno fa...mi hai chiesto di aiutarti, ricordi?- jimin annuí, mentre i suoi occhi diventavano lucidi. -so che hai paura, e so di non avere nemmeno il diritto di guardarti negli occhi dopo ciò che ti ho fatto ma, te lo chiedo per favore: lascia che aiuti. so quanto stai soffrendo, e puoi non credermi ma fa dannatamente male vederti in questo stato.- cominciò ad accarezzare piano la sua guancia col pollice. -non pensare a nessun altro, d'accordo? non pensare alla tua famiglia, a me, a nessuno; pensa a te stesso. fallo per te stesso. non sarò la persona migliore ma, permettimi di aiutarti.-

una lacrima scivolò sul viso del biondo, che si morse il labbro inferiore per non scoppiare a piangere per l'ennesima volta.

era stato così dannatamente difficile, ultimamente. aveva provato ad aiutare se stesso, così tante volte. osservava taehyung e lo invidiava, invidiava quanto fosse sereno, quanto riuscisse ad essere positivo e forte.

voleva essere come lui, voleva tornare ad essere normale, a non odiare se stesso, a vivere.

ma da solo, aveva fallito. miseramente.

non incolpava yoongi dei suoi problemi, dannazione, come avrebbe potuto?

era sempre stato insicuro, sin da piccolo, quando i suoi genitori lo criticavano per ogni cosa.

aveva sempre avuto una strana relazione col cibo, ultimamente era solo peggiorata. terribilmente peggiorata.

ma così come non lo considerava colpevole, non lo considerava nemmeno innocente.

era stato lui a dargli le spinte che lo portarono al limite, ma per quanto volesse odiarlo, non ci riusciva. era sempre stato presente per lui, era sempre stato l'unica e sola persona che considerava famiglia, per questo gli fece tremendamente male vedersi trattato come spazzatura da colui che più al mondo amava, di cui più si fidava.

perciò, in quel momento, con gli occhi di yoongi puntati nei suoi, si chiese se fosse una buona idea, se riuscisse a fidarsi nuovamente di lui.

e proprio mentre stette per aprire bocca, il moro si mosse. lo avvicinò di più a sé, per poi poggiare le labbra sulle sue.




uouououo, spero di non rovinare la storia, ditemi che ne pensate,,

ho l'angoscia

dont break ;; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora