Capitolo 1 : I condannati

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Il carro procedeva velocemente verso Helgen, quando Beatrix aprì gli occhi. Tremò.

Anche oggi nevicava, cosi come quasi ogni altro giorno dell'anno a Skyrim.

La temperatura si aggirava intorno ai - 4° gradi ed i vestiti non aiutavano, se si trattava di vecchie tuniche strappate.

Si guardò le mani.

I suoi polsi erano stretti in due pesanti manette di ferro arrugginite e tenute insieme da una grossa catena.

Stringevano troppo forte ma, non le importava. Il suo pensiero ero rivolto a quello che sarebbe successo di lì a poco.

《 Allora ragazza, da dove vieni? 》

Si sentì chiedere improvvisamente. La domanda veniva da uno degli altri prigionieri.

《 Ha importanza? 》rispose

《 Certo! Io vengo da Rorikstead ed è lì che voglio essere seppellito, stanotte 》

ribattè l'uomo, in tono stranamente vivace per essere uno condannato a morte - notò Beatrix.

Dopo qualche istante di silenzio, fu lui stesso a fornirle la risposta.

《 Sono un ribelle, un soldato dei Manto della Tempesta. Ci hanno catturato mentre tendevamo un'imboscata alle guardie dell'Impero su a Passo Scuro 》

Manto della Tempesta? - pensò Beatrix.

Era da poco arrivata a Skyrim e tutto ciò che sapeva, era che dopo la Grande Guerra, l'Imperatore aveva diviso la regioni in vari feudi e nominato uno Jarl per ognuno di essi.

L'uomo non si diede per vinto e continuò

《 L'uomo seduto alla tua destra è Ulfric, lo Jarl di Windhelm

Era un nordico, con capelli e barba biondi.

Aveva uno sguardo feroce ma, risaltava tra gli altri poiché, indossava un grande mantello di pelo adornato di catene d'oro.

Non era la sola differenza tra loro, lui era anche imbavagliato.

Lo jarl di Windhelm. Quel nome non le diceva nulla.

Mentre era intenta ad osservare meglio quell'uomo, sul carro doveva essersi sparsa la voce del loro discorso, perché un' uomo si avvicinò a loro con gli occhi sbarrati dalla paura e puntò il dito contro lo Jarl.

《 Tu...tu sei Ulfric? Lo Jarl di Windhelm? Il capo della ribellione....oh Dio dove ci stanno portando le guardie? 》

Iniziò a tremare senza ritegno e a pregare affannosamente con le mani congiunte, finché una guardia non li ammonì di tacere.

Erano quasi arrivati.

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