Capitolo 10 : Assalto a Whiterun ( 2° parte )

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Appena varcarono i grandi portoni di legno, si trovarono davanti una città deserta.

Per le strade non c'era più nessuno ora e le porte dei negozi erano sprangate.

Ci avevano azzeccato, la città non temendo un loro attacco, ora era rimasta sfornita di soldati che la proteggessero.

I mercanti e gli abitanti, dovevano essersi rinchiusi nelle loro case dopo ch'era partito l'allarme.

Le squadre di ribelli, avanzarono quindi verso il Distretto delle Nuvole, quello superiore della città e più vicino al palazzo dello Jarl, Dragon's Reach.

Il collegamento tra il distretto inferiore e superiore, era bloccato da sbarramenti in legno che i soldati avevano posizionato nel tentativo di fermarli.

In pochi minuti, li ruppero a colpi di spade e asce e proseguirono.

Quando giunsero in prossimità di Dragon's Reach, l'aria era carica di tensione.

Il risultato di quello scontro, avrebbe influito su molte cose. Avrebbe rappresentato il secondo duro colpo inflitto all'Impero, dopo l'uccisione dello Jarl Torygg nella capitale, Solitude.

《 Ora assumiamo noi il comando se non vi dispiace 》 disse tra sé e sè Roghnar

I ribelli fecero il loro ingresso a Dragon's Reach.

[ ............. ]

《 Pagherete caro questo tradimento! 》

li promise Uthel, puntando la spada contro Roghnar. Ciascuno circondato e protetto dalla propria squadra.

《 Non credo, ormai siete finiti. Al tuo Jarl, non resta che dichiarare la resa e consegnarci il trono di Whiterun, se non vuole finire a Sovengard

Sovengard era il luogo in cui, secondo le credenze dei Nord, i guerrieri valorosi, riposavano in pace dopo la morte.

《 Vi daremo un trono sporco del vostro stesso sangue allora! 》

rispose Uthel ordinando l'attacco e affrontando Roghnar faccia faccia.

I ribelli scattarono verso i soldati con le armi in pugno, disposti a tutto pur di prendersi Whiterun.

Tra le mura di Dragon's Reach scoppiò il caos in pochi minuti.

Tutti combattevano, eccetto il mago di corte Farahmir che, essendo un elfo scuro, non patteggiava per nessuno.

《 Dannato elfo infame! 》

lo apostrofò Uthel più volte durante lo scontro vedendolo fermo in disparte.

《 Se intervenissi con i miei poteri, sarebbe uno scontro impari 》

Si giustificò il mago annoiato

Poco dopo, Roghnar colpì con un pugno il braccio di Uthel e la spada le cadde di mano.

Gli altri soldati ormai, stavano per essere sopraffatti, quando intervenne lo Jarl Balgruuf.

《 Basta! Mi arrendo! Ora però fermatevi, non fate del male ai miei uomini 》

poi chiese a tutti i suoi soldati di gettare a terra le armi e abbandonare Dragon's Reach.

Appena lo Jarl restò solo con Uthel e i ribelli, essi li tolsero le ultime armi che ancora portava nascoste sotto l'armatura poi, li chiesero di abdicare.

Lui, per il bene del suo popolo, dei suoi soldati e dei suoi 3 figli, chinò il capo e lo fece.

[ .......... ]

Finalmente dopo vari giorni di cammino, sono quasi arrivata - pensò Beatrix 

Aveva salutato i suoi maestri Argneir e Wulfgar e tutti gli altri monaci e si era rimessa in cammino verso Whiterun.

Quel mese trascorso con loro, era passato velocemente.

Si era divertita molto, durante l'allenamento anche se, ancora non condivideva la scelta dei Barbagrigia di vivere lì, ignorare il resto del mondo ed usare la " Voce " unicamente per pregare.

Per fortuna, con lei avevano fatto un eccezione - concluse - e sicuramente sarebbe tornata da loro, prima o poi.

[ ........... ]

Si sarebbe aspettata di tutto, tranne che lo scenario che ora li si parava difronte.

Whiterun era distrutta.

Le alte mura principali, ora erano deserte.

I soldati che normalmente le sorvegliavano giacevano ovunque morti.

Il battiti del cuore si fermarono per parecchi secondi.

Lentamente nella sua testa iniziò a formarsi un idea.

No....era impossibile... Balgruuf... Uthel....un drago? Un drago li aveva attaccati? - bisbigliò al vento

Disperata iniziò a correre a perdifiato verso il ponte levatoio ma, piu avanzava e più, guardandosi intorno, l'idea del drago perdeva significato.

Aveva visto cosa poteva fare un drago.

Erano morte tante persone e la città era distrutta ma, le mura erano integre e non c'erano fiamme.

Arrivò al ponte levatoio e non lo vide.

L'ingresso era libero e al suo posto, ora c'era un ammasso di legna nera bruciata ma ancora attaccata alle catene.

Vide che la torre di comando del ponte era crollata schiacciando svariati soldati.

Aspetta un attimo - pensò Beatrix - alcuni di questi soldati morti....

《 No! No! No! 》

urlò mentre grosse lacrime le scendevano dagli occhi.

Riprese immediatamente a correre per raggiungere la citta, con in testa un solo pensiero.

Manto della Tempesta

Sangue di DragoWhere stories live. Discover now